Prima Pagina Modena. Leo Turrini, modenese de Il Resto del Carlino, firma di Qs, di Skysport, autore di libri. Disincanto, simpatia. Trc Modena, volley, sci, Velasco, Tomba

Leo Turrini, modenese, è una delle prime firme italiane della F1, da un quarto di secolo. Qui era con Senna
Leo Turrini, modenese, è una delle prime firme italiane della F1, da un quarto di secolo. Qui era con Senna

Il nome dice tutto, Leonildo. Che presto è diventato Leo. Leo Turrini è primattore del giornalismo da un quarto di secolo buono, classe 1960. Dicono i maligni che senza la Ferrari, il volley nè Alberto Tomba sarebbe mai esploso, come fenomeno mediatico, in realtà Leonildo fu inizialmente penalizzato dalla testata, perché il Resto del Carlino non è il Corriere della Sera né Repubblica, poi con la fusione con Il Giorno e la Nazione la firma si è affermata come letta anche fuori da Emilia Romagna, Marche, Rovigo e La Spezia.

Leo è unico perché ha sempre quel disincanto tipico delle nostre terre. E’ lì, sembra assopito, ammicca in conferenza stampa, Luca Cordero di Montezemolo duettava con lui, a Maranello, nella buona come nella cattiva sorte. Leo è il primo, in genere, per le notizie che riguardano la Ferrari, tramite il suo blog propone le esclusive, ovvero l’ingresso di Marchionne e poi il cambio di Baldisserri, il figlio di Schumacher a Monza and so on.

Leo negli ultimi anni è andato molto oltre gli sport invernali, che hanno perso un pizzico di fascino, in Italia, mentre il volley l’ha lasciato a un altro modenese, Doriano Rabotti, oggi numero tre al desk dello sport del Resto del Carlino, dietro a Franco Caniato e ad Angelo Costa.

Quando il Modena era in serie A, in quel biennio di grazia 2002-04, Turrini non mancava quasi mai, allo stadio Braglia, aveva proprio la targhetta personale, non come Quotidiano Nazionale o altro, ma proprio con il suo nome. Ha presentato raduni e feste del Modena, alternandosi con Marco Nosotti.

Negli ultimi anni è diventato popolare in voce. Sportitalia, poi Sky, radio 24-il Sole 24 ore, radio Rai. Leo è un editorialista, notista di costume e allora spazio dal calcio agli sport olimpici, sempre a suo agio, con quello stile ironico e sempre appassionante. Qualche personalismo, però mai pesante, anche se adesso i pezzi si sono accorciati.

Leo è anche un grande scrittore di libri sportivi: “Ne sforna a raffica”, ci raccontava anni fa in tribuna stampa, a Parma, un collega di Bologna.

Turrini è insomma il Bruno Vespa dello sport, per la narrativa, in particolare sui motori. E’ proprio assurto al rango di firma, fin da neoprofessionista, all’esplosione di Tomba e poi di Velasco. Leo ha quella capacità dei grandi, alla Gianni Minà, di entrare in sintonia con i fuoriclasse e non uscirne più. E’ come se lui potesse affermare qualsiasi cosa, la si accetta perché è un parere autorevole, documentato e disincantato.

Una delle esperienze più convincenti del giornalista modenese è stata a Trc, con l’Osteria. Ospitava i personaggi e non rinunciava a provocarli: “Eh, Mandorlini? Com’è andata con la vecchia Mascia?”.

Mascia è Mascia Ferri, la prosperosa ravennate, dunque concittadina del tecnico del Verona, che si rivelò al Grande Fratello. Il punto è che il mister è sposato e mai ha confermato il flirt.

Leo ha l’abitudine di toccare le persone, di dare di gomito, di spalla, proprio come fosse all’osteria. “Dai, lasciati andare, siamo qui fra amici”. E non a tutti piace questo contatto fisico al primo incontro.

Leo ha sempre le parole giuste al momento giusto, non sbaglia praticamente mai. Olimpiadi, Mondiali, forse anche Europei. Gli abbiamo chiesto di aiutarci per questo pezzo, naturalmente non ha risposto perchè non vuole condizionarci e comunque non cerca visibilità.

Leo magari fra pochi anni andrà in pensione ma resterà certamente come firma degli sport vari.

La scrittura è riconosciuta, non sapremo mai come sarebbe da deskista, da direttore. Chissà se le idee sono pari alla scrittura.

Vanni Zagnoli e Silvia Gilioli.

 

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