Biagio racconta i Bianculli. “E’ l’11^ stagione calcistica di piena attività giornalistica. Ogni inizio di campionato vissuto come se fosse il primo. Famiglia e fidanzata, amici, calcio e giornalismo”.

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(v.zagn.) Biagio Bianculli è stato premiato due volte in Basilicata: una volta dall’AIAC della sua regione e l’altra dieci giorni  fa dal CONI lucano. E’ un grande appassionato, si affermerà anche a livello nazionale. Io non amo la sua voce per i media nazionali, per le interviste audio e video. Ma l’ho sentita pochissime volte. E’ appassionato come pochi, di questo sono sicuro e lo ringrazio per questo racconto. Magari lo racconto a puntate…

Corre il 7 dicembre 2014, zona mista del Tardini ed è terminata da qualche minuto Parma – Lazio. Cominciano a passare davanti ai colleghi della stampa i calciatori biancocelesti e un signore mi chiede alcuni giocatori chi fossero di persona e io gli indicavo cognome per cognome le loro identità. Quel signore lì è Vanni Zagnoli che mi spiega che ha tante collaborazioni per diverse testate nazionali.

Al mio ritorno in Basilicata mi incuriosisco su chi fosse questo giornalista e scrivo su Google il suo nome e cognome. Il motore di ricerca mi indica un suo sito internet che mi attrae e lo visito sempre per curiosità. Mi piace e lo contatto su Facebook scambiandoci prima i numeri di cellulare e poi sentendoci per telefono stringendo amicizia.

I primi tempi ho avuto il piacere anche di sviluppare dei suoi spunti, ma pian piano ho dovuto accantonarli per impegni vari e limitando ai copia e incolla dei suoi pezzi sul sito come sto facendo tuttora.

Da un anno Vanni mi chiede di raccontare chi sia il sottoscritto in tutti i suoi aspetti: dai componenti della mia famiglia alla mia fidanzata fino alla passione per lo sport più bello del mondo, del calcio. Beh, allora in questi giorni di festa, dove le riflessioni e gli spunti sono tanti ho deciso di raccontarmi.

Nasco a Telese Terme (Benevento) il 13 maggio 1990 in una clinica privata, da mamma Rosa Costanza, siciliana di Ravanusa, e da papà Giovanni, lucano di San Martino d’Agri (Potenza). Peri i primi tre anni di vita risiedo a San Lorenzello, vicino al mio luogo di nascita, visto che mio padre lavora in un paese limitrofe, a Cerreto Sannita. Poi a giugno ’93 ci trasferiamo a Sala Consilina (Salerno) e ci rimaniamo fino al settembre ’94. Da ottobre ’94 con i miei genitori ci spostiamo in quella che sarà la sede della nostra vita quotidiana, Villa d’Agri (Potenza), dove viviamo ormai da 21 anni. Durante il trasferimento da Sala Consilina a Villa d’Agri mia madre è in attesa di Elen che nascerà presso la struttura ospedaliera del nostro paese il 3 aprile 1995. Da quel momento in poi saremo sempre in quattro come componenti della famiglia.

La passione per il calcio nasce durante i Mondiali del 1998 seguendo l’Italia, considerato che anche i miei genitori come italiani, avevano a cuore le sorti della nostra Nazionale. Nel 1999 decido chi tifare e chi è la squadra più simpatica: il Milan come squadra del cuore e il Parma squadra modello e divertente di provincia. Gioco a calcio per due anni tra il 2002 e il 2004: uno di Esordienti e uno di Giovanissimi con il Real Villa d’Agri. Poi sono costretto a smettere per un soffio al cuore che si è chiuso intorno al compimento dei 18 anni (cosa che mi è stata confermata pochi giorni fa durante una consulenza cardiologica).

Però non mi abbatto al verdetto dei medici. Ritengo che la mia presenza nel calcio è indispensabile ed allora nel 2005 contatto Il Quotidiano della Basilicata per dare una mano come collaboratore. I caporedattori Renato Carpentieri (che definirò il mio papà giornalistico il 6 gennaio 2014 nel giorno della sua morte) e Alfonso Pecoraro apprezzano la mia qualità di scrittura e da lì in poi sarà la mia seconda casa per dirla in gergo calcistico. Non a caso per la mia intensa attività cominciata dai Giovanissimi Provinciali come corrispondente mi ha portato ad essere oggi la prima firma del calcio regionale. Una soddisfazione non da poco e la rubrica del martedì “Il Taccuino di Bianculli”, nata come idea nelle festività natalizie del 2011, è stata inaugurata il 9 gennaio 2012.

Tra il 2012 e il 2014 ritrovo il piacere della radio, dopo aver condotto programmi a 15 e 17 anni, ma rivoluziono l’ordine delle cose. Dall’occuparmi delle squadre della Val d’Agri quando non ero ancora maggiorenne, passo ad analizzare con ospiti in studio e in collegamento telefonico, all’interno della trasmissione del lunedì “Il calcio secondo Bianculli” i campionati di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, con gli addetti ai lavori di tutta la regione. Quando ho comunicato la chiusura della trasmissione perché già sapevo di dover andare altrove, ma lo spiegherò nelle righe successive questo, in tanti ci sono rimasti male. Quei tanti radioascoltatori che vedevano in risalto le piccola realtà lucane attraverso le frequenze e in streaming di Radio Color. Però nonostante, faccio da spola tra Parma e Villa d’Agri, ho poi garantito grazie agli amici colleghi di continuare il programma “A Bordo Campo”, in collegamento con i campi principali di Eccellenza e Promozione e qualcuno di Prima e Seconda Categoria. Tuttora A Bordo Campo, al suo quarto anno di attività, con le conduzioni di Enzo Romeo ed Elisa Casaletto, senza dimenticare l’apporto in passato di Andrea Rossi, e più recenti di Emanuele Salerno e Terenzio Bove, ogni domenica è stata presente sui campi lucani.

Dopo un pò conosco Chiara, la mia attuale fidanzata, nel settembre 2013. Dico sempre che essere andato a salutare la Madonna di Viggiano, patrona regionale della Basilicata, è stato un segno del destino. Era la prima domenica di settembre e per la prima vado a salutarla nella mia vita mentre viene accompagnata dai fedeli. In quel giorno sicuramente sono andato a vedere una partita di Coppa Italia regionale e al ritorno a casa, collegandomi su Facebook, ricevo da lei la richiesta d’amicizia che accetto e dopo qualche ora mi scrive un messaggio “Grazie per l’amicizia”. Da lì cominciamo a scriverci per chat e poi a scambiarci i numeri di telefono fino ad incontrarci. Il 10 settembre ci fidanziamo e da due anni che stiamo insieme.

Il 2014 è un bell’anno: ricevo il primo premio giornalistico lucano (uno lo avevo ritirato a 16 anni in Calabria a Sibari, in provincia di Cosenza, durante un torneo giovanile internazionale), il prestigioso “Premio Mancinelli” in giugno e il 21 luglio mi laureo in Storia della Filosofia con la tesi “Il calcio nei suoi rapporti con le scienze umane” presso l’Unibas, sede di Potenza. Nella stessa facoltà, anche la mia ragazza, si laureerà a breve nel mio vecchio corso di Studi Letterari, Linguistici e Storico – Filosofici. Ovvie le ondate di auguri e bella la corona di alloro che la mamma di Chiara ha preparato e Chiara mi ha messo in testa. A settembre una nuova esperienza: per la prima volta mi allontano dalla Basilicata. La distanza che mi separa dalla famiglia e da Chiara non è semplice. Infatti appena ho settimane libere scendo il più presto possibile. Salgo al Nord, in Pianura Padana, a Parma. Scelgo di frequentare la Laurea Magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale. Stringo nuove amicizie con i colleghi universitari e comincio a seguire la serie A dal vivo: in gran parte il Parma e di radio il Sassuolo a Reggio Emilia. A fine febbraio di quest’anno che sta per concludersi, mi raggiunge mia sorella Elen, che sceglie la facoltà di Scienze Politiche, che le sta piacendo tantissimo.

Il mese dopo Chiara mi lancia l’idea di creare una pagina per valorizzare tutti i miei articoli, online o cartacei non fa differenza: l’importante è che vengano letti e divulgati. Su due piedi le dico di sì e per gioco sta creando consenso tra i fan. Diverse sono le persone che condividono link dei miei articoli e sono 9 i mesi da quando è nata “La rivista di Bianculli”. Al momento siamo in 1521, però sono convinto che i numeri saliranno perché la pagina sta prendendo quota e di questo posso esserne contento.

Infine prima di questo Natale mi arriva un premio tanto gradito quanto inaspettato: il “Premio Coni Regionale per l’impegno profuso nella divulgazione  della cultura dello sport”. Immediati gli auguri su Facebook e i like sulla foto pubblicata, oltre a chiamate e messaggi e di persona dei tanti amici lucani, che mi hanno voluto esternare le loro più vive congratulazioni.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno permesso di ottenere i riconoscimenti e le soddisfazioni fin qui ricevute. Se a Vanni “non piace la mia voce”, sicuramente sarà ben lieto di aver letto di questa storia all’interno del suo sito.

 

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