Assocalciatori.it. In Campania le Universiadi, il ct Arrigoni e il vice Corino: “La rosa e i gironi”

Con Daniele Arrigoni

Vanni Zagnoli

Per l’Italia, è l’anno anche dell’universiade, dal 3 al 14 luglio, in Campania. La nazionale di calcio sarà varata a fine giugno, il ct Daniele Arrigoni ha chiesto la disponibilità anche di Leonardo Morosini, del Brescia, di Palombi, del Lecce, ma molto dipenderà anche da dove giocheranno nella prossima stagione. Nel primo stage, 24 i convocati ma 18 non hanno potuto rispondere alla chiamata per gli impegni di campionato, in particolare Ravanelli e Serena del Padova, e anche nel secondo mancano i biancoscudati e i giocatori del Monza, impegnati nella prima finale di coppa Italia con la Viterbese. Nel secondo raduno, gli azzurrini sono stati per una settimana a Novarello, dove saranno ritornati a fine maggio, con il team manager Sauro Badalassi.

Nell’albergo di proprietà del presidente del Novara Massimo De Salvo, abbiamo incrociato gli azzurrini, sconfitti per 1-0 nell’amichevole con la Caratese. C’erano concentrazione e attenzione.

Vice di Arrigoni è Gigi Corino, 53 anni, ex terzino destro anche della Lazio, in serie A, un marcatore eccellente, nella sua epoca. Biondo con i riccioli, all’occorrenza faceva anche il centrale, era rocciosissimo.

“Con Arrigoni – racconta poi, al telefono – abbiamo condiviso quasi un decennio. All’inizio figuravo come suo collaboratore tecnico, al Palermo, non avendo ancora il patentino. Ero il vice anche nel campionato di serie C vinto a Frosinone, poi a Cagliari, al Torino nell’anno del fallimento, a Cesena nel subentro in A”.

Dal 2015, entrambi sono nello staff federale e Corino guida personalmente l’under 15 e l’under 16. 

“Il rapporto è talmente bello che basta guardarci negli occhi, viviamo le situazioni quotidiane sul campo. Nostro obiettivo è mettere in evidenza ragazzi poco considerati dal grande calcio, alcuni sono passati già nelle squadre primavera di Inter e Spal, Torino, Sassuolo e soprattutto Fiorentina”.

Alla fine dovranno scegliere 20 calciatori, tutti fra quanti sono iscritti all’università, un numero crescente, rispetto al passato.

Nel secondo stage, fra gli altri c’erano due giocatori della Reggina, il centrocampista Cesare Pogliano e l’attaccante Giuseppe Ungaro, più Riccardo Collodel, centrocampista della Vibonese.

“Possono tornarci utili, stiamo valutando tanti ragazzi, sono i primi raduni e il tempo è poco. Collodel ha già disputato la precedente universiade, è un vantaggio, Ungaro ci può consentire il salto di qualità”.

Nel girone in Campania, l’Italia è nel gruppo B, con Messico e Ucraina. Nel girone A ci sono Corea del Sud, Uruguay e Irlanda, la Francia ha invece Sudafrica e Brasile, l’Argentina la Russia e il Giappone. 

“Sono tante nazioni importanti. Obiettivo è cercare di vincere, l’Italia ha bisogno di considerazione a livello internazionale, Mancini con la nazionale A dà una bella immagine con tanti giovani, ci auguriamo di portarla all’oro”.

Corino ricorda il suo calcio. 

“Debuttai a Benevento, la squadra della mia città, a 16 anni, ci giocai un paio di campionati, al rientro fra prestiti, mentre la prima stagione significativa lontana da casa fu a Catanzaro. In serie B trovai Massimo Palanca, sfiorammo la promozione, ci venne levata per situazioni anomale. A Bologna i rossoblù segnarono con il nostro massaggiatore in campo…”.

Passò alla Triestina, poi 3 anni alla Lazio, una parentesi al Brescia e la sua stagione a Cosenza, nel ’94-’95.

“Venivo da problemi caratteriali, con l’allenatore romeno Lucescu, a Brescia, mi venne proposta questa sistemazione da Gianni De Marzio, ds che mi allenò a Catanzaro. C’era Zaccheroni allenatore, la società venne penalizzata di 11 punti per questioni amministrative, ci salvammo comunque con facilità, ottenendo grandissimi risultati”.

Chiuse la carriera nel quadriennio al Messina.

“Passammo dalla serie C2 alla B. Perdemmo la finale a Lecce con il Benevento, sennò avremmo impiegato un anno in meno per il doppio salto, arrivato con Stefano Cuoghi e poi con Florimbi. Il presidente Aliotta era come un padre, come ds aveva Nicola Salerno, un maestro, aiutato da Ciccio La Rosa e da Ciccio Currò, massaggiatore già ai tempi di Franco Scoglio: ci facevano capire il valore della maglia giallorossa”.

Tornando all’universiade, il ct Arrigoni è soddisfatto del sorteggio. 

“Sicuramente non è andata male – spiegava -, abbiamo evitato Francia, Argentina e Brasile, le principali favorite per il successo finale, assieme alle asiatiche, che hanno il vantaggio di potersi preparare a lungo per la competizione. Ma anche noi possiamo dire la nostra, da padroni di casa e con un organico composto da calciatori di serie B e C”. 

Arrigoni chiarisce com’è cambiato il calciatore. “Molti grandi sportivi hanno comunque fatto bene anche a livello scolastico. Chi va avanti a scuola ha grandi vantaggi anche nell’apprendimento nel calcio. Noi avremmo Meret e Chiesa iscritti all’università, non possiamo però utilizzarli perché saranno impegnati con l’Under 21. E in fondo ho dovuto studiare anche io, per queste selezioni”. 

E’ invece andata peggio alle azzurre, finite nel raggruppamento con due potenze del calcio femminile mondiale, Giappone e Stati Uniti. “Un sorteggio assai complicato – ammette il ct femminile, Jacopo Leandri – soprattutto il Giappone è tra le candidate al successo finale, è arrivato in finale due anni fa a Taipei con il Brasile e si sta preparando da tempo per l’universiade. Ma anche le statunitensi hanno potenzialità infinite. Noi però siamo in crescita, il nostro movimento vola e dobbiamo affrontare le migliori per ambire a diventare sempre più forti nel futuro a breve termine”. 

La nazionale femminile per l’universiade era a Coverciano dal 5 maggio, assieme a quella maggiore. Il ritiro pre Universiade avrà inizio il 3 luglio, a Formia. 

Da “Assocalciatori.it”

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