Bibbiano, venerdì il ritrovo della 5^ F del liceo Spallanzani, dell’85-90. Con grandi personaggi: le 3 lauree di Claudia Catellani, Beppe Russo re delle ong (in Libano), il formatore Andrea Farioli, gli imprenditori, l’avvocatessa Frabetti

5^ f, 30 anni fa, o giù di lì, direbbe Guccini

Di Vanni Zagnoli

Venerdì a Bibbiano, a casa forse di Roberta Chierici, se ho capito bene, si ritrova una classe eroica del liceo scientifico Lazzaro Spallanzani.

Una classe pazza, che più pazza, che più pazza, non si può. Io ero timido, con loro sono diventato il coglione di oggi, è tutta colpa loro, ma chissà se sono autorizzato.

Dunque, 5^ F, diplomata nel ’90, a parte lo stupido e stalker che scrive, ma ci sono fior di personaggi.

Dunque, c’è Annalisa Rabitti, all’epoca in serie A2 di pallavolo, a Reggio, oggi presidentessa delle farmacie Riunite, una principessa dell’integrazione mondiale.

E poi la padrona di casa, Roberta, con Giordano Colli, ingegnere, supercommerciale, con grande esperienza.

Ludovico Berruti ha preso una casa a Cracovia, nel quartiere ebraico, inviterà tutti, non proprio dietro l’angolo.

Più facile andare alla mini spa di Vanni Zagnoli, a Pieve Modolena.

E poi l’avvocatessa Barbara Frabetti, di Montecchio, la biologa e naturopata Simona Grossi, una che cambia la vita alle persone, purtroppo non a chi scrive.

Ludo Berruti, per alcuni Brodo, è un re delle materie plastiche, sposo di una colombiana.

Andrea Farioli e Marco Bezzi, altri grandi ex del basket, ma poi Massimiliano Corradi, trasferito a Verona, Andrea Fochi, di Montecchio, medico. Farioli si occupa di formazione, di coaching, era un educatore, un insegnante di educatori, Bezzi era alla Landi Renzo, è figlio di un chirurgo.

L’ingegnera informatica Cristina Cocchi, al Credem, ex collega del sindaco di Parma Pizzarotti.

Giù il cappello davanti a Claudia Catellani, da villa Seta a tre lauree: musica, filosofia e una terza, persino organizzatrice di eventi, superpianista. E davanti ai riccioli e alla classe di Laura Bonazzi. E Christian Tessari, tecnico informatico, e Cristian Bonacini, una vita a Rubiera, all’Arag, da Coviolo.

Canalina è la terra di Berruti e Tessari, chi scrive vive al Migliolungo, Bonna a Coviolo.

E poi Lorenzo Ascari, Dante Landini una vita da deejay, oggi alle pmi.

Il più grande di tutti è il diplomatico Beppe Russo, da Canalina al Libano o chissà dove, chissà cosa, chi lo sa. Non si capisce bene ma dalla cascata di riccioli è nato un fenomeno, di origine siciliana. Responsabile di ong.

Sappiamo bene, invece, che Silvia Bagnacani è la regina di Remida, del riciclaggio, da San Maurizio, prendeva i’autobus con la Cocchi.

E Stefania Caffarri, da Calerno, lavora da Pollini. E lo sborrone della compagnia, Cristiano Correggi, Montecchio e Madrid, Italsughero, tombeur de femme, industriale.

E Gabriele Montanari, grande al Credem.

E Antonella Tarabelloni, da Casina, figlio di Ludovico, inventore del torneo della montagna. Lei lavora da un notaio.

E Davide Grandini, Grando, grafico per Caroli, magari ex, Ceramicanda, già narratore per radio Erre di una salvezza della Reggiana.

E Giovanni Ferrari, geologo, dal Preziosissimo Sangue.

E Luca Taddei, il Taddo, ex seminarista come Davide Cerlini, re degli allevamenti, mentre l’affezionato di Mauro Rabitti e di Sant’Ilario abita a Correggio e lavora da contabile.

E la dottoressa Daniela Davoli.

E gli insegnanti, e gli ex. Pietro Mantegari.

Gran liceo, gran classe, grandi gite. Sexyssime donne, conquistatori, a parte chi scrive, e insomma è stato un gran liceo, un lustro accenditivo. Emozioni, suggestioni.

Mamma mia, che lucciconi.

Viva Tiziana Fontanesi, la pinup della scuola italiana.

Viva la Manza, cioè Patrizia Manzini, insegnante di inglese un po’ naif, come la Corrada, la Corradini, insegnante di storia, figlia del veterinario della stalla di Zagnoli. Per davvero.

E poi la Zunico, portiere della mia squadra del liceo. E’ lì che diventai giornalista, a 17 anni, forse.

La Cagni Maria Teresa Di Stefano, bionda maggiorata antica, austera latinista.

E la tarda, Elena Tardito, insegnante di italiano. Che dio la stramaledica. Quando ho preso 38 disse che “tanto nessuno vi chiederà il voto”. E perchè allora dicevi a mio padre che potevo essere il più bravo della classe? Volevo solo scrivere e parlare di sport.

E Franco Tarabelloni, di Casina, chimica? E Giuseppa Giannico, di chimica, affezionata di Pierluigi Senatore di radio Bruno.

E i grandi ex e le meteore.

E il preside Ennio Cicero e poi Ugo Bedeschi, lo intervistai per il Carlino di Reggio, dandogli del tu, giusto per mancargli di rispetto. Non amo le distanze.

E la segreteria, e Ermanno. Che liceo. E l’Isotta, la bidella del biennio, in via Berta.

Mamma mia, che 5 anni. Che gite: Parigi, con la G. Con Guido Margini, sempre gli stessi maglioni e gli stessi occhiali.

E Uberti non tanto Farinata degli, vicepreside.

E le partite, arbitrate da vanni zagnoli.

Ah, formidabile quando piazzarono la mia foto all’uscita dalla doccia, quasi nudo, sotto al Carlino. Gigi Zerbini non era felice e Ezio Fanticini mi pensava gay: “Sembri compiaciuto”. E’ uno scherzo, una gogliardata.

Oggi ne denuncerei tanti. Mi hanno preso per il culo per 5 anni, a me e a qualcuno altro che non dico.

Va beh, viva. Mi hanno fatto diventare un delinquente, cioè un cazzaro.

Ma si capisce che forzo. Ah, non vogliono essere ripresi, nessuno accetta intervista. Va beh, ma che vadano a pigliarsela nel…

Tutti hanno fatto carriera, escluso chi scrive, dal Corriere della Sera a vannizagnoli.it.

Tutti super, tutti grandi, tutti normale. Il liceo fabbrica solo un disoccupato di lusso, chi scrive.

Ah, Andrea Farioli nel 2010, forse, chiamò a raccolta tutto il liceo di quegli anni.

Giù il cappello.

E poi c’era il language, mica tanto body.

E quindi si passava dal dialetto di casa Zagnoli alla classe di Luisa Colombo, ecco, la più brava della scuola.

Due sono divorziati, tanti hanno figli, qualcuno è senza ma insomma c’è sempre voglia di vedersi.

Tanti non verranno, ci sentiremo magari con skype, ma guai a pubblicare, amen.

Ah, propongo di nominare la miss e il mister della serata. Io resto il più sfigato, 95 chili. Infatti Simona Grossi mi ha messo a dieta e l’ho riempita di 100 messaggi in whatsapp. Succede, via. Ci sono passati in tanti.

Aspettando l’omeopata, mi ha prescritto tre prodotti, almeno uno l’ho preso. Le ho dedicato un video su youtube ma nessuno se n’è ancora accorto.

Lucciconi. Voglio tornare al liceo, in tram, da via Berneri, con i pantaloni bagnati e le scarpe sporche.

Ero il più povero della classe, sino all’89, adesso sono solo ricco di fantasia.

Se rinasco, metto almeno piede in università. Sono fieramente non laureato. E si legge…

Ah, arrivano i commenti in chat.

Lella Vinsani supplente di quella gran figa, sì scrivo così, alla Vittorio Sgarbi, non mi frega un c..

La bellissima Paola Fontana, supplente di inglese della Bertani, meno seducente.

Farioli vuole ubriacarsi, Silvia Bagnacani farà da tassista.

Ah, non sapevo accendere la sigaretta, pazienza, nessuno in casa mia fumava.

Voglio tornà bambino.

Oggi, con gli illustri e chiari colleghi cantautatori, eletta schiera che si vende alla sera, per un po’ di milioni.

Ascoltavo Francesco Guccini e Ivano Fossati, ancora, adesso, appena un po’ meno.

Ero innamorato di alcune, non mi dichiaravo, ma innamorato della vita.

Lì siamo cresciuti tutti, è stata la mia scuola cantorum, ecco.

Grazie a tutti. Al 2020.

Ah, i soprannomi.

Vanda randa del bronx, Corregg, Furio, Fario, una donna diventava un brutto suono, lascio perdere. Caffa, Cla, Catella, Luvi, Bonna, Kurt, Felicio o Fenicio, Fenix, Taddo, Rabbo Taddo, Tarabella, Tonella,

Vanni Pizzuto, pizzo, Fuch, fuch, frabe, dani, anna.

Ah, quando Annalisa fu la più votata di ogni tempo volevo festeggiarla con una torta in faccia, in consiglio comunale, Farioli non ha voluto.

Lando, cioè.

Per molti ma non per tutti, insomma. Quante risate.

 

 

 

 

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