Chissà se anche le multe che prendo io a Reggio servono a salvare il Parma…

Piazza Garibaldi Parma
Piazza Garibaldi Parma

E’ stato divertente, stasera, come sempre, essere multati. La sosta era in seconda fila.

Dunque, accade che finisco la batteria del telefonino, su internet vengono insultato da un collega, cerco la connessione per rispondere, ma non è un problema. Entro in gelateria, a Reggio, dietro una famiglia, questione di attimi, bruciato nell’entrata.

L’amico non ha il wifi attivo, resto, via, ugualmente. Aspetto che la famiglia ordini. Guardo un attimo in strada, apriti cielo, c’è una macchina delle forze dell’ordine, non importa quali.

Poche settimane fa, accadde la stessa cosa. Qualche minuto per lavarmi le mani in bagno, sosta a centro carreggiata – naturalmente com’è prassi, in quella zona, da anni e che io evito accuratamente -, in genere. Il verbalizzante era quasi dispiaciuto.

Vengo da una vicenda grottesca appena iniziata, che poi racconterò, da scippi e rapine, da furti in sequenza, in vita mia. Tutto impunito.

Però ho la fortuna di vivere in una città che neanche ricordo nella quale funziona come sul campo da calcio.

L’arbitro non aspetta altro che fischiare il rigore in favore della grande squadra. Gli arbitri della strada, della vita, sono appagati dall’essere zelanti al massimo, di una reattività olimpica, per infrazioni di secondo piano, mentre quando avvengono reati gravi…

Però mi consolo, è come avessi fatto beneficienza, no? Magari avviene come nel calcio, il fondo multe aiuta il Parma, anch’io penso di aiutarlo.

Ma io penso a Siena, Padova, a tutte quelle tifoserie non rispettate dall’Italia, con la squadra fallita e non aiutata da nessuno.

Adoro gli esponenti delle forze dell’ordine che girano codice alla mano. Sceriffi è dire poco.

Addirittura, è vietato parlare con loro, raccontare i precedenti furti e scippi e rapine subite. Lui chiude il finestrino, lei mi fa stare sotto la pioggia, a parlare.

Addirittura scelgono loro cosa far scrivere a verbale. E’ come in sala stampa quando le domande devono piacere.

E’ la strada, bellezza. Forse era la stampa, una volta, bellezza.

Aveva ragione mio padre: “Tu stai bene a casa tua”. Ecco, lì non corro il rischio di multe.

Mutuo i termini di un amico mentalista. “Oggi mi sento un uomo nuovo, ho conosciuto persone nuove”.

Io ho fatto beneficienza, da alcuni mesi sono assiduo.

A Genova, a Milano mi sono accadute due situazioni che non auguro a nessuno.

 

calcio gp, vanni

 

Non metto L’Avvelanata, ma la conoscete, no?

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