Il Cittadella sulle orme di Chievo, Sassuolo e Carpi? Valmore: “Mezzo secolo fa in serie A c’erano Lecco, Legnano e Pro Patria, grazie al boom economico”

PRO 50-51Una formazione della Pro Patria stagione 1950/51

di Valmore Fornaroli da un’idea di Vanni Zagnoli

Il Cittadella primo in B, da solo.
Reduce da un agevole ritorno dopo una sola stagione di Lega Pro, i veneti confermano la bontà del loro progetto ed ora, anche se con sole due giornate alle spalle,  si può pensare ad una nuova realtà che ricalchi le orme di squadre di piccolo cabotaggio che grazie ad una gestione oculata, bilanci sani e progettazione, han saputo superare ogni apettativa fino ad arrivare nella massima serie.

Caposcuola di questa nuova categoria fu il Chievo nei primi anni 2000: anni di serie C prima del salto in B e poi la sorprendente ascesa in A. Fece scalpore, la mosca bianca, il fenomeno destinato a creare simpatia ed a tornare presto nei ranghi.

Invece non è stato così: di fronte alla crisi di piazze storiche sono apparse in realtà che hanno saputo ripercorrere la strada del Chievo; il Sassuolo ha consolidato la sua posizione nel calcio italiano certo grazie alla solidità economica della Mapei, ma anche con un progetto a lungo termine. Lo scorso anno addirittura due esordienti, Carpi e Frosinone: tornate subito in B.
Questa stagione c’è il Crotone, che sconterà il fatto di dover giocare addirittura a Pescara le gare casalinghe.

Questo fenomeno, come dicevamo concomitante con i continui fallimenti di realtà storiche ed importanti, ha avuto un altro momento rilevante a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 quando realtà come Lecco, Legnano e  Pro Patria Busto Arsizio sfruttarono il boom economico per salire in serie A.

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