Il Giornale. La prima vittoria del Carpi arriva con Sannino in panchina, 2-1 al Torino e la dedica collettiva a Castori. Dal ’77 i granata aspettano il primato.

Matos festeggiato dai compagni: 2-0 per il Carpi
Matos festeggiato dai compagni: 2-0 per il Carpi

Da Modena

Vanni Zagnoli

Va beh, adesso non aspetteremo altri 38 anni. Il Toro poteva tornare solo in testa per almeno 24 ore, il primato gli manca dal 1977, invece apparecchia la prima vittoria nella storia del Carpi. Ci stava il pareggio, peraltro. Il campionario più bello lo offre la curva granata, qui il Torino eliminò il Sassuolo ritardandone l’approdo in serie A ma poi perse la finale con il Brescia e così aprì il ciclo con Ventura, 68enne libidinoso. Del bel gioco. Contro il Carpi lo spettacolo non è da prima della classe, perchè i biancorossi hanno il raro potere di far giocare male chiunque si presenti a casa loro.

Il primo tempo scorre via a ritmo basso, con Sannino i modenesi sono appena più propositivi, si fanno vivi due volte, con il rapido Ryder Matos e il dinoccolato Borriello. Il Toro gira la palla orizzontalmente, aspetta il momento per affondare, paziente quanto Inter e Fiorentina, che al Braglia erano passate con il minimo costrutto. A 35 anni Vives è un regista mobile e geometrico, illuminante con il passaggio a Maxi Lopez, la girata dell’argentino è salvata da Gagliolo. Il signor Wanda Nara offre il bis, sfiorando il palo, sfrutta il lavoro di Quagliarella, che tiene occupata la difesa ma non ha lampi. Sulla destra, il duo Zappacosta-Benassi non affonda, di là neanche va meglio l’uruguagio Gaston Silva, il più bel codino del bigoncio, poco appoggiato da Gazzi, sostituito. Il Carpi presenta il terzo portiere Belec, dopo Brkic e l’infortunato Benussi, lo giudicheremo un’altra volta. L’anticipo scorre via sonnacchioso, ravvivato dallo speaker che invita a non usare i fischietti per non intralciare le fase di gioco: per anni si infastidivano i giocatori con il laser, adesso c’è gente che si vuole sostituire all’arbitro Russo.

La ripartenza torinista è di gran carriera, per forzare il fortino biancorosso, Sannino segue le azioni come un allenatore di basket, magari sfoderando il suo campionario motivazionale fatto di insulti. Così, improvviso, arriva il gol spacca partita, il destro da fuori di Gabriel Silva fa palo, rimbalza fra collo, spalla e schiena di Padelli ed entra: il terzo portiere azzurro aveva già fatto autogol con l’Empoli, la scorsa stagione. “Adelante, adelante”, sembra dimenarsi Ventura. Invece arriva il bis, spettacoloso, in controfuga, Borriello per Matos che anticipa Glik di testa. C’è anche un rigorino per il Toro, tocco di Bubnjic su Lopez che trasforma. Ma i granata non sono Maxi. Neanche negli appoggi finali di testa di Benassi, modenese, e di Belotti.

Carpi-Torino 2-1

Carpi: Belec 6,5; Bubnjic 6, Zaccardo 6, Gagliolo 6,5; Letizia 6, Fedele 6, Cofie 6, Martinho 6 (24′ st Bianco 6), Gabriel Silva 6,5; Matos 7 (30′ st Lasagna 6), Borriello 6,5 (41′ st Lazzari sv). All.: Sannino 6.5. Torino: Padelli 6; Bovo 5,5, Glik 5,5, Moretti 6; Zappacosta 6 (28′ st Martinez 5,5), Benassi 6,5, Gazzi 5,5 (15′ st Acquah 6), Vives 6, Gaston Silva 6; Quagliarella 5 (21′ st Belotti 5,5), Lopez 6. All.: Ventura 6. Arbitro: Russo di Nola 6.

Marcatori: st 10′ Padelli aut, 27′ Matos, 30′ Lopez rig.

Note: ammoniti: Martinho, Gaston Silva, Lazzari.

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