Enordest.it. Gli anni 80 del “Baffo” e i tormenti di Venezia e Vicenza

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Vanni Zagnoli

Atletica, ginnastica e calcio, nella nostra rubrica settimanale a zizzag nello sport

La maratona di New York, con l’8° posto di Daniele Meucci, l’ingegnere pisano già campione europeo è il migliore degli italiani, un anno fa arrivò terzo Eyob Faniel. 

Vince il keniano Chebet, che ad aprile si era imposto anche alla maratona di Boston. In testa fino al 35° chilometro c’era stato il brasiliano Do Nascimento, poi crollato a terra per i crampi. ed è stato raggiunto e superato da Chebet che lo seguiva a una trentina di secondi. Alla fine al secondo posto si è piazzato l’etiope Shura Kitata, terzo l’olandese Abdi Nageeye, che fu argento nella maratona dei Giochi di Tokyo. Fra le donne dietro alla keniana Lokedi arrivano l’israeliana Lonah Salpeter e la etiope Gotyom Gebreslase, terza. Quarto posto per la 42enne keniana Edna Kiplagat, campionessa mondiale nel 2011 e 2013, a conferma che la grande distanza è retta anche in tarda età, sportiva.

La vittoria del Messina con il gol del portiere Michal Lewandowski da 90 metri, sul Monterosi Tuscia (Viterbo), per 3-2. E’ polacco come il centravanti del Barcellona, solo omonimo. Il precedente di Riccardo Gagno del Modena, con l’Imolese alla penultima giornata dello scorso campionato, più o meno era la stessa posizione, lo stesso rimbalzo, ed valse di fatto la promozione dei canarini.

Le due sconfitte in sequenza riportano l’Atalanta in zona Europa league, si è arreso al Napoli e poi a Lecce, oggi riceve l’Inter.

L’Atalanta all’assalto del Napoli, il rischio sempre di essere risucchiata, progressivamente.

In Empoli-Sassuolo 1-0 c’è stato il secondo gol in serie A di Tommaso Baldanzi, che ha le movenze di Dybala e aveva deciso lo scudetto primavera, un anno e mezzo fa. Il mio racconto di quella sera, a Sassuolo.

Il doppio recupero della Cremonese, a Salerno, Alvini salva la panchina con il tapin di Ciofani, sul rigore che gli era stato respinto, nel finale. Poi blocca sullo 0-0 il Milan, allo stadio Giovanni Zini. La scelta di non cambiare l’allenatore, nonostante con l’Elche, in Spagna,  sia l’unico ancora all’inseguimento del primo successo, fra i 5 campionati principali: “Sono andato a salutare Maldini, all’inizio, ogni volta per me è un’emozione”. 

Faceva il rappresentante di suole per le scarpe assieme al fratello, sino a 10 anni fa. Per una volta ha pensato solo a difendersi. Il consulente Braida lo difende e con il pareggio con il Milan ha toccato il punto più alto: “Escluse le prime 4 giornate, abbiamo perso appena 3 gare. Avevo 23 nuovi giocatori da assemblare”.

L’ottima scelta del Venezia come allenatore. Prende Paolo Vanoli, che andò in Russia, allo Spartak Mosca, prima dello scoppio della guerra.

“Finalmente faccio il primo allenatore di un club – mi raccontava -. Gli anni da vice Conte e vice Ventura, in nazionale. Ero il mancino delle 3 coppe in 100 giorni, con Malesani. L’arte dell’allenare, in questa ora e mezza di video

Martedì ha compiuto 80 anni Sandro Mazzola. Da una nostra intervista. Sandro, come nasce il vezzo dei baffi?

“Nel ’66. Me li feci crescere, per scaramanzia, a patto di vincere scudetto o coppa dei Campioni, arrivò il titolo in campionato e non li rasai più. Ero molto amico di Gigi Meroni, scomparso 45 anni fa in un incidente stradale, in un Inter-Torino ci guardammo in cagnesco: “Prima io”, “No, prima io”, per stabilire chi li avessi adottati prima”.

E il sigaro?

“Da dirigente, su suggerimento del giornalista Franco Mentana, compianto padre di Enrico, direttore de La7. Negli anni ’60 era agli inizi, con la Gazzetta dello Sport, viaggiava su una scassatissima 1500, spesso mi dava un passaggio, per andare all’allenamento, facendomi risparmiare le 25 lire di due autobus. Nel ’77 passai nella stanza dei bottoni dell’Inter, in tre anni promisi lo scudetto: contro la Roma stavamo perdendo, Mentana mi offrì un sigaro come portafortuna, rimontammo e vincemmo il campionato del ‘79-‘80, con mister Eugenio Bersellini, scomparso anni fa, e così mi è rimasto il vizio”.

Il Vicenza fatica anche in serie C, nel girone A è a metà classifica, oggi neanche sarebbe certo dei playoff, anche se con 17 punti è a -6 dal primato, da Pordenone e Renate, e allora esonera l’allenatore Francesco Baldini, rimasto nonostante la retrocessione, ma con un buon subentro. 

La scorsa settimana era saltato il dg, Paolo Bedin, con il richiamo di Rinaldo Sagramola, che era stato in biancorosso dal ’99 al 2004. Come si vede, va di moda il richiamo anche fra i dirigenti.

In serie C, il Vicenza ha scelto Francesco Modesto, come allenatore, dopo l’esonero di Francesco Baldini. La scorsa stagione venne esonerato, al debutto in serie B, al Crotone, per Pasquale Marino, e poi ripreso, senza evitare la retrocessione.

Nel giugno del 2021 la corte di appello di Catanzaro disattese le richieste della procura generale che ne sollecitava la condanna a 8 anni, venne ha assolto dall’accusa con formula ampia per associazione mafiosa e usura. Il verdetto ricalcò la sentenza di primo grado del febbraio 2019. 

Modesto è risultato totalmente estraneo a una vischiosissima storia di prestiti a strozzinaggio nella quale era stato trascinato dal pentito di ’ndrangheta, Roberto Violetta Calabrese.

Aveva denunciato il collaboratore di giustizia, prim’ancora d’essere sotto indagine. nel 2013 l’aveva querelato per tre volte, pur non conoscendolo direttamente: aveva scoperto che Violetta Calabrese agiva illegittimamente per conto di una società di costruzioni nella quale Modesto risultava socio.

Notazioni sui sorteggi per le italiane nelle coppe europee.

In Champions, Milan-Tottenham. Allegri uscì agli ottavi, nel 2010-11, contro la squadra ora allenata da Antonio Conte: 0-1 a San Siro, con Ibrahimovic in campo, segnò Crouch nel finale, al ritorno non andò oltre lo 0-0, il famoso equilibrio che già allora si intravvedeva in Massimiliano Allegri non bastò, con il centrocampo difensivo. 

Napoli-Eintracht Francoforte. Nel ’94-’95 fu l’ultima panchina in Europa per Vujadin Boskov, 1-0 in Germania, negli ottavi di finale di coppa Uefa, con gol del nigeriano Yeboah, con deviazione nella propria porta da Renato Buso. Al ritorno occasioni per gli azzurri, sino al 9’ st con il gol di Falkenmayer. Ci fu un fitto lancio di oggetti in campo, la partita restò ferma per alcuni minuti e poi il San Paolo venne squalificato in Europa.

Inter-Porto. I portoghesi hanno eliminato la Juve di Pirlo negli ottavi di un anno e mezzo, fu l’ultima partita in Champions in bianconero di Cristiano Ronaldo. La scorsa stagione escludono il Milan nella fase a gironi, nel 2019 la Roma di Fonseca agli ottavi, 2-1 e 1-3, stessa cosa nel turno preliminare del 2016, 1-1 a Oporto, 3-0 all’Olimpico. Nel 2014 eliminano il Napoli di Benitez agli ottavi di Europa league, 1-0 a Oporto, 1-2 al Maradona. Semifinale Uefa 2003, Porto-Lazio 4-1 e 0-0.

Juve-Nantes adesso in Europa league, fu semifinale di Champions nel ’95-’96, 2-0 a Torino, gol di Vialli e Jugovic, 3-2 per i francesi al ritorno, a bersaglio ancora Vialli e Paulo Sousa. I bianconeri poi vinsero il trofeo.

Da “Enordest.it”

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