Il Gazzettino, atletica. Strati e Bertoni fuori sul bagnato, Tortu 17° nei 200 eppure strombazzato. Meglio Lingua, fra i 12 del martello a 39 anni. Falloni appena 30°. Van Niekerk rischia l’uscita in semifinale. Il 200ntista del Botswana era in quarantena

Francesca Bertoni (fidal.it), è modenese

Vanni Zagnoli
Un finalista italiano, Meucci, 6° nella maratona, in 6 giorni di gare. Restano 4 giornate almeno per eguagliare la decina di punti della placing table di due anni fa, l’obiettivo minimo anche del presidente federale Alfio Giomi.
A Londra la pista è di nuovo completamente bagnata, fa freddo. Laura Strati manca la qualificazione nel lungo, perdendo la regolarità abituale. La 27enne vicentina, di Cassola, è 24. con 6,21, eppure era da prime 8: “Mi devo stabilizzare dai 6,60 in su”. Fa la traduttrice, a Madrid.
C’erano grandi attese (immotivate) per Filippo Tortu, a 19 anni è 5° a parimerito con due, in 20”62: è con Simbine, finalista dei 100, e questo è già molto, però… Però siamo sempre lì, c’è poca Italia. Checchè ne pensi Stefano Tilli, ex campione europeo dei 60 indoor. “E’ il più bel 200 della mia vita – obietta il milanese di Sardegna -. Alla fine stavo cappottando contro il portoghese. Bastava non arrivare ultimo…”.
Nei 3mila siepi, la modenese Francesca Bertoni fa 10’01″36, è 34^, ovvero 12. nella sua batteria, si attarda a 25” dal ripescaggio. Nel martello, secondo il dt Locatelli Marco Lingua era da finale, è 9° nel suo gruppo, con 74,41, passerà con l’ultima misura, per 15 centimetri. Bravissimo, a 39 anni.
Mai visto in atletica, uno che gareggia da solo e passa. Lo fa per evitare di contagiare gli altri, per una semplice gastroenterite. Con questo metro, anche chi scrive rischia di contagiare, con la gastrite… Dunque Isaac Makwala (Botswana) passa in semifinale dei 200, in corsa 7, 20”20. Nel pomeriggio la Iaaf lo autorizza a correre dopo la quarantena scaduta alle 14. Per qualificarsi, doveva correre almeno in 20”53. Vincerà anche la semifinale, proprio gareggiando con Tortu.
Domani tocca a Gianmarco Tamberi, al massimo da finale, per l’andamento di questi due mesi. “Ma non sono qui per fare presenza, voglio una medaglia”. E’ campione del mondo indoor, il 16 luglio 2016 si fece male dopo il record italiano, perdendo l’olimpiade e un anno di gare. “Valgo il 2,33, da podio”. Oggi Alessia Trost

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