Il Gazzettino, Austria-Ungheria 0-2. Magiari come ai vecchi tempi, dei due argenti mondiali e del quarto posto del ’72, ma il primo tempo è degli austriaci

Vanni Zagnoli

Accende il cuore la vittoria dell’Ungheria, a Bordeaux, nel derby danubiano con l’Austria. I magiari si riaffacciano in una competizione internazionale dopo 30 anni, a Messico ’86 uscirono al primo turno per la 3^ volta di fila, nonostante Lajos Detari, il biondo trequartista che piaceva all’avvocato Agnelli ma affievolì tra Ancona, Bologna e Genoa. I biancorossi sono eredi della scuola carpatica di classe, per due volte seconda ai mondiali e quarta a Euro ’72, in Belgio, sorprendono perché gli austriaci erano più accreditati, qualificati per primi e forti del mancino Alaba, in copertina. L’esterno del Bayern si conferma grande stoccatore, coglie il palo dopo 31” e poi lancia Arnautovic, l’ex interista però conclude centralmente. Al 37’ Janko fa da sponda per Junuzovic e Kiraly si tuffa. Arnautovic apre di tacco, Harnik in scivolata calcia sulla propria mano.

Dopo 4 occasioni bianche, Dzsudzsak sbaglia il primo controllo e calcia fuori da buona posizione. La ripresa è magiara, dal bolide sempre dell’esterno mancino che fa allungare Almar. Il gol entusiasma per il doppio uno-due fra Kleinheisler e Szalai e il destro in spaccata: gli errori sono di Fuchs (mancato fuorigioco) e Dragovic. Espulso al 22’ per doppia ammonizione, il fallo determinante è su Kadar. Nemeth calcia fuori, non Stieber, lanciato in campo aperto da Priskin: il pallonetto è perfetto, come la nazionale di Storck.

AUSTRIA-UNGHERIA 0-2: st 17’ Szalai, 42’ Stieber.

A cura di Giangabriele Perre

 

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