Il tiro di Matri scavalca Da Costa e regala il pareggio al Sassuolo
Bologna
Il bel gioco in genere paga e allora sarebbe giusto che Donadoni raccogliesse, come per esempio Gasperini. Gli allenatori possono fare molto, per il calcio, non solo risultati. Anche Di Francesco, quest’anno premiato persino oltre i meriti, come ieri. Ovvio, al netto della sconfitta a tavolino con il Pescara e del rigore che ha cambiato la partita con il Milan.
Dunque, il Bologna è da zone alte, all’Olimpico il penalty per la Lazio non c’era, ma nell’ultimo quarto d’ora si distrae, avendo già incassato 7 reti nei finali. Piace Simone Verdi, incanala il derby d’Emilia nel primo tempo su punizione e fa disperare i tifosi del Carpi, per i quali non era stato uomo salvezza. Magnanelli sgambetta l’ex attaccante del Milan, Irrati non interviene ma punisce poi il tackle perentorio di Cannavaro sull’ex Floccari e dal limite Verdi trova l’incrocio. Biondini sfiora il pari di controbalzo, Floccari angola troppo, senza trovare la deviazione di Krejci. I rossoblù reclamano due rigori, il Sassuolo combina poco e in fondo Di Francesco lo ripete ogni volta: “Non siamo la Juve, abituiamo troppo bene”. Anzi, i neroverdi regalano abitualmente un tempo, non sempre gli va bene. Al Dall’Ara per la verità è salvato da Consigli su Dzemaili e Floccari, poi Krejci chiude fuori il contropiede. Negli ultimi 5’ Cannavaro gira centralmente, quindi Pellegrini lancia Matri: Helander è fuori posizione, Maietta chiude tardi e il fidanzato della showgirl Federica Nargi segna la prima rete nel distretto delle ceramiche. Anche il recupero è sassolese, ma Donadoni resta almeno l’1-1.
Vanni Zagnoli