Il Gazzettino. Fabbricini alla ricerca del nuovo ct, Conte si chiama fuori, resta Mancini, Di Biagio traghetta. Luis Enrique è l’alternativa all’ex ct, al Chelsea. Lotito contro i “romanisti”

Di Biagio, a destra con, con Ivan Cordoba (Grazia Neri/Allsport)

L’integralità del pezzo per Il Gazzettino

Molto più Mancini di Conte, come prossimo ct. Il primo giorno in federcalcio per Roberto Fabbricini, con il vice Costacurta, è alla ricerca del nuovo commissario tecnico. A 72 anni, il segretario del Coni si ritrova per almeno 6 mesi al vertice della Figc, assieme a Billy. “Il primo giorno di scuola va sempre bene – sorride -, l’ambiente è molto bello. Abbiamo messo in campo un crono programma, con la nomina di Malagò a commissario di Lega A”.
Sono presenti anche l’altro subcommissario Angelo Clarizia e gli assistenti Massimo Proto e Alberto De Nigro, gente legata al circolo Aniene, di cui Malagò è presidente onorario. Lavorano in sinergia con il dg Michele Uva, dal l mandato a tempo indeterminato, arrivato dal Coni quando Tavecchio venne nominato per la prima volta presidente federale.
Aspettando il nuovo ct, “Di Biagio sarà il traghettatore”, annuncia Costacurta. Che peraltro deve ancora parlargli, ma l’ok del selezionatore dell’under 21 è scontato. Da settimane è avvisato, preallertato dai 3 candidati alla presidenza federale. “E se contro Argentina e Inghilterra – riflette Costacurta -, a marzo dovesse vincere largamente, è chiaro che dovremmo considerare anche la soluzione interna”.
Ma il nuovo ct dovrebbe essere nominato prima dei 50 giorni che separano l’Italia dal ritorno in campo in Inghilterra, semmai debutterà dopo l’estate.
Malagò e Fabbricini danno mandato pieno a Costacurta per esaminare un “ampio ventaglio di possibilità”, l’ex milanista replica: “Mi sa che anche Fabbricini vorrà dire la sua”. La Figc aveva stanziato 5 milioni netti a stagione, per il nuovo allenatore, magari neanche serviranno tutti, visto che Conte non andava oltre i 4,5.
Mancini in questi giorni è a Roma, il campionato russo riprende a marzo e l’ex capitano della Sampdoria è in rottura con lo Zenit. E’ stato visto anche all’Aniene, Costacurta l’ha già sentito. Da Londra, Conte a parole si chiama fuori: “Billy è un amico, abbiamo condisivo il secondo posto al mondiale del ’94, forse però ha dimenticato che ho ancora 18 mesi di contratto al Chelsea, è mia intenzione rispettarlo. Non penso onestamente di incontrarlo per parlare della nazionale”.
Abramovich potrebbe non gradire, per questo l’ex ct è cauto. “Non vedo problemi a restare – aggiunge -, anche se dopo ogni sconfitta si parla di un mio esonero”.
Il 3-0 casalingo con il Bornemouth, squadra di metà classifica, è forse il punto più basso della sua stagione e mezza con i blues. Costacurta spinge per Conte, a Malagò (dunque a Fabbricini) andrebbe bene Mancini. In Inghilterra si parla di Luis Enrique come erede del tecnico pugliese al Chelsea, lui difende il proprio lavoro: “Siamo nei quarti di FA cup, abbiamo una sfida durissima negli ottavi di Champions con il Barcellona e dobbiamo restare fra le prime 4 in campionato”. Non si dimetterà mai, per non rinunciare ai 9 milioni annui.
Ancelotti e Ranieri sono alternative più lontane, l’ex del Bayern preferisce restare nei club, peccato perchè come vittorie il curriculum è schiacciante, rispetto a Mancini e allo stesso Conte, che però allenano da meno tempo.
Costacurta e Corradi come subcommissari sono una vittoria di Tommasi, ex della Roma, che come candidato alla presidenza Figc era stato appoggiato anche da Totti, De Rossi e Di Francesco. Considerato che Malagò e Fabbricini sono tifosi giallorossi, il fronte Lotito teme che gli uomini del Coni e i romanisti abbiano troppo potere.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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