Il Gazzettino, Juventus-Atalanta 3-1. Pjanic vale la seconda Champions bianconera. Mandzukic fa lo stopper e il cannoniere. Higuain si è perso?

Daniele Rugani, gol e rinnovo con la Juventus
Daniele Rugani, gol e rinnovo con la Juventus

Vanni Zagnoli
Avviso ai naviganti del campionato, la Juve resta predestinata al 6° scudetto di fila. Domina la più più in forma del campionato, concedendole solo un quarto d’ora, finchè il gol di Alex Sandro restituisce certezze. Arriva subito anche il raddoppio di Rugani e gli altri 4 quinti della gara neanche sono indispensabili, perchè l’Atalanta non ha la forza per recuperare.
La Torino bianconera si conferma stregata per Gasperini, nessun punto in 8 trasferte, interrompe la serie virtuosa nerazzurra, 8 vittorie in 9 partite. La Juve è ben felice di essere sempre l’unica senza pari in campionato, allo Stadium in A è imbattuta da 24 gare, del resto non poteva cadere ancora, dopo il rovescio di Genova.

Manca Gagliardini, il playmaker bergamasco squalificato, sostituito da Freuler, Remo, meno veloce dello sprinter svizzero Urs, popolare dagli anni ’80. Pjanic fa il Dybala, non ancora pronto, ovvero il trequartista, naturalmente non è la stessa cosa e arretra volentieri, scambiandosi con Sturaro.

A destra, Lichtsteiner regge il confronto con Dani Alves, a parte l’ammonizione, al centro Rugani vale Barzagli (o Bonucci), insomma i tre difensori infortunati sono sostituibili, almeno a Torino. Il pressing è alto, la partita aperta, Mandzukic supporta con caparbietà Higuain, seguito a uomo dall’azzurrino Caldara. La differenza fra El Pipita e Petagna è notevole, a centravanti rovesciati chissà dove sarebbe l’Atalanta, partita male in stagione e più reattiva solo in avvio. Perchè il vantaggio di Alex Sandro la stronca: il brasiliano si accentra, supera in serpentina Andrea Conti, più bravo a offendere, dal limite sorprende Sportiello e poi mostra la maglia “Forza Chape”. Rugani raddoppia su angolo di Pjanic, anticipando Kurtic. Lì la Juve può impostare la partita preferita, di controllo e ripartenza, impostazione e affondo. Gli orobici reagiscono esaltando il sacrificio di Mandzukic, efficace quanto uno stopper nell’opposizione a Freuler e a Gomez.

Nella ripresa Gasperini sostituisce Conti e Petagna ma il quadro non migliora e Sportiello allunga in angolo un bel destro di Marchisio. La Juve è troppo in serata, sospinta da cori incessanti, mentre Allegri chiede di rallentare il ritmo.
Mario Mandzukic trova il gol meritato, di nuovo su corner di Pjanic e ancora con Kurtic anticipato. Esce zoppicante, applaudito, come poi Pjanic, alla miglior partita juventina. Gasperson chiede di aumentare il ritmo, di fronte al 5-4-1 juventino è premiato dal gol. A destra Papu Gomez sfugge ad Alex Sandro e Freuler gira la sua 2^ rete italiana, a precedere Cuadrado. Manca giusto il bersaglio di Higuain, ma non serve. E Sportiello addirittura con la testa manda sul palo il clinch con Lemina. Perchè in fondo la Juve ha vinto come nel pugilato, per ko.
JUVENTUS-ATALANTA 3-1
GOL: pt 15′ Alex Sandro, 19′ Rugani; 20’ st Mandzukic, 37’ Freuler (A).
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6; Lichtsteiner 6, Rugani 7, Chiellini 6,5, Alex Sandro 7; Khedira 6,5 (16′ st Lemina 6,5), Marchisio 7, Sturaro 6,5; Pjanic 7 (33′ st Evra sv); Mandzukic 7,5 (30′ st Cuadrado 6), Higuain 5,5. Allenatore: Allegri.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello 6; Toloi 5, Caldara 6,5, Masiello 6; Conti 5,5 (10′ st Grassi 6), Kessie 6, Freuler 6,5, Spinazzola 6; Kurtić 5 (30′ st D’Alessandro sv); Petagna 5 (10′ st Pesic 5,5), Gomez 6. Allenatore: Gasperini.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6,5.
Note: ammoniti Freuler, Kessie, Lichtsteiner, Rugani e Sturaro. Angoli: 6-4. Recupero: pt 1’, st 4’. Spettatori 41mila, incasso di 1 milione 805mila euro.

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