
Avanti con il Var e a marzo arriverà la conferma che sarà utilizzata anche al mondiale.
In Lega, a Milano, si sono riuniti gli arbitri e gli allenatori di serie A, compreso Simone Inzaghi, contrario all’utilizzo della tecnologia ma convinto dalla lezione-confronto con il designatore Rizzoli e il presidente degli arbitri Nicchi.
Le verifiche sono state 1078, in 210 partite, con 60 correzioni delle decisioni: 11 i casi comunque sbagliati, 7 dei quali influenzano il risultato. Il margine di errore è ridotto dal 5,6 all’1%, secondo l’Aia, per la quale non esistono oppositori al Var.
I 5,1 check per gara (in maggioranza silenziosi) riguardano le 579 reti, 282 rigori e 214 potenziali espulsioni. I tempi di decisione sono ridotti a 29”, le modifiche delle decisioni durano 1’15″. Aumentano il tempo effettivo (di 40”) e i rigori (5,5%), diminuiscono falli e ammonizioni (18,8%), simulazioni (-23%) ed espulsioni.
Mancavano Sarri (altro scettico sul Var), che ha mandato un collaboratore, Di Francesco (doppio allenamento, c’era il tm De Sanctis), Mazzarri e Zenga, rappresentati dai vice. Resta la zona grigia sui falli di mano, punibili “se l’intento è fare ostacolo con il corpo, non se è marcare l’avversario”. “Meglio tempi più lunghi a fronte di una decisione corretta”, chiedono gli arbitri. Per la parata di Torreira in Sampdoria-Sassuolo l’immagine giusta non è stata trovata in tempo. Gli allenatori ottengono di abbreviare la chiamata del fuorigioco,
inizialmente i guardalinee attendevano il check: “Si lascia finire l’azione se l’offside è di 10 cm – dice Spalletti -, non di mezzo metro. Si lavora per arrivare alla perfezione, rinunciare ora al Var sarebbe devastante”. I tecnici chiedono di avere spiegazioni a fine check: ”Ben venga, se ci sono le condizioni”, garantisce Rizzoli. Per ora non si rende pubblica la conversazione fra Var e arbitro, il supervisore Rosetti: “Seguiamo alla lettera il protocollo, senza inventare”.
La sperimentazione italiana è presa a modello in Spagna (dalla prossima stagione) e Inghilterra (ora, in coppa) e naturalmente in paesi di secondo piano calcistico, dalla Corea del Sud all’Arabia Saudita, mentre in Cina chiedono 4 nostri arbitri. In Russia 2018 avremo probabilmente Rocchi, i Var scelti sono Irrati, Valeri e Orsato (di Schio).
In Francia, invece, in Nantes-Psg, il gialloverde Diego Carlos fa cadere involontariamente l’arbitro Tony Chapron, che per reazione lo sgambetta e poi lo espelle per la seconda ammonizione. Il direttore di gara è sospeso: “Ho sentito un forte dolore su una ferita recente – si giustifica -. In un riflesso sbagliato, ho teso la gamba verso il giocatore”. Mai successo.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”