Il Gazzettino, l’under 21. Chiesa si adatta a giocare a sinistra: “Voglio affrontare le stelle della Spagna”. Buono anche il cambio con Grassi. Ventura: “Berardi ha bisogno di giocare in una grande”

Di Biagio, Bernardeschi e Berardi (Getty Images)

Vanni Zagnoli
Il 2-0 sulla Danimarca consente all’Italia di sperare di passare anche come miglior seconda. Gli azzurrini affrontano domani alle 18 la Rep. Ceca, a Tychy, e devono di nuovo vincere, con un buono scarto, per presentarsi sabato al cospetto della Germania con una chance in più, ovvero eventualmente pareggiare ed essere la miglior seconda, con 7 punti. Facendo due calcoli, la previsione è che la 4^ semifinalista sia contesa fra il gruppo B (Portogallo, se non batterà la Spagna) e appunto il girone C, tra Italia e Germania.
Il primo tempo non è stato all’altezza, meglio l’avvio di ripresa, con il vantaggio di Pellegrini. “Mister Di Biagio – spiega l’esterno del Sassuolo – ci ha fatto restare tranquilli, perchè il gol sarebbe arrivato. I danesi si difendevano sotto la linea della palla, era complicato trovare spazi fra le linee”. Buono il finale, anche perchè Grassi porta qualcosa in più di Benassi e Chiesa fa meglio di Berardi. “Nelle giovanili della Fiorentina – racconta Federico Chiesa -, facevo l’esterno di sinistra”. E’ però a destra che sprigiona il meglio, come a gennaio, quando contribuì al 2-1 sulla Juve. “E’ stato il mio magico, dai playoff Primavera a questo subentro. Vorrei sfidare le stelle della Spagna, Bellerin e Asensio, tripletta alla Macedonia, compreso un gol bellissimo, ma più spettacolare è stata la rovesciata di Pellegrini”. Porta il 20 del padre Enrico, al Parma e alla Lazio: “Scelto perchè era libero, fra i numeri per gli attaccanti. Papà arrivò in A a 24 anni, io a 19, è un percorso diverso: a marzo ho debuttato con l’under, nell’amichevole in Polonia, a inizio mese nell’Italia, contro San Marino”.
In tribuna, a Cracovia, c’erano anche il dg Michele Uva e il ct. “Ho visto tensione, nel primo tempo – conferma Giampiero Ventura, a RadioRai -, a volte la troppa voglia rallenta, ma la vittoria è meritata. Nei tornei è fondamentale partire bene, il girone è alla portata”.
I danesi erano imbattuti da due anni e avevano la miglior difesa delle qualificazioni (3 reti subite), per questo le difficoltà erano attese. “Ma l’under ha grandissime potenzialità, offre lo zoccolo duro azzurro dei prossimi 10 anni. Ci sono i presupposti per fare qualcosa di buono”. A patto anche che Berardi dia molto di più. “Ha qualità enormi, deve trovare convinzione. Nei tre stage con la nazionale, è migliorato anche in serenità. E’ emerso a Sassuolo, gli manca di battersi per la Champions, per superare l’ultimo step mentale”.
Lo stesso che serve all’Italia di Ventura per qualificarsi direttamente al mondiale. “Ci sono due prime volte: non siamo testa di serie e si qualifica direttamente solo la prima del girone. Però abbiamo gli stessi punti della Spagna, a +4 su di noi come differenza reti: a settembre, nulla ci impedisce di giocarcela, a Madrid. Con il ricambio generazionale creiamo i presupposti perché nell’Europeo successivo l’Italia sia fra le favorite, se non la favorita”.
Discorso aleatorio, perchè anche le concorrenti innestano giovani. I migliori sono proprio a questi Europei, contesi fra procuratori e ds. Ieri passeggiavano per Cracovia anche i giocatori della Germania (i favoriti, dopo la Spagna), mentre l’Italia si è allenata allo stadio del Wisla, davanti a 400 tifosi: in 5,5 milioni hanno seguito il debutto su Rai1, buon segnale. Oggi gli azzurrini visiteranno i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, come volle Prandelli da ct, per gli Europei di Polonia, 5 anni fa. Quindi il trasferimento a Tychy, per la sfida ai cechi e allo juventino Schick.

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