Il Gazzettino, Napoli-Inter 0-0. Vincono le difese, Spalletti non è lontano da Sarri, ha gregari lievitanti. Le due parate di Handanovic, il palo di Zielinski.

Una parata di Handanovic (ansa)

Napoli-Inter 0-0
NAPOLI (4-3-3): Reina 6, Hysaj 6, Koulibaly 7, Albiol 6,5, Ghoulam 7; Allan 6,5 (30′ st Rog sv), Jorginho 6,5, Hamsik 6 (26′ st Zielinski sv); Callejon 6, Mertens 6,5, Insigne 6,5 (35′ st Ounas sv). All. Sarri.
INTER (4-2-3-1): Handanovic 7; D’Ambrosio 6,5, Miranda 6, Skrniar 6,5, Nagatomo 6; Gagliardini 6,5, Vecino 7; Candreva 6,5 (37′ st Cancelo sv), Borja Valero 6 (26’ st Joao Mario sv), Perisic 6; Icardi 6 (41′ st Eder sv). All. Spalletti.
Arbitro: Banti di Livorno 7.
Note: ammonito Miranda. Recupero: pt 0’. Spettatori 50mila.
L’Inter pareggia, ma è come avesse vinto. Nel senso che ha tenuto bene, evitando la 9^ vittoria di fila del Napoli. La squadra di Sarri paga la sconfitta di Manchester, è normale, i nerazzurri con solo il campionato reggono sul piano del gioco e forse sono davvero da scudetto. Forse perchè si pensava già con Mazzarri e Mancini, a un certo punto della scorsa stagione persino con Pioli, con quella striscia di successi di fila.
L’anticipo della serata va come si immaginava, poichè Spalletti si conferma pragmatico e quando serve anche spettacolare. Si oppone con forza e costruisce anche qualcosa, le distanze dalla capolista non sono infinite. L’Inter c’è, si vede, il triplete è meno lontano e Lucio è l’uomo giusto, questo dice il San Paolo. La migliore occasione del primo tempo arriva da Hysaj, dalla destra centra, prova Mertens, para Handanovic, ancora va a colpo sicuro l’attaccante belga e il portiere sloveno ha una grande reazione. Sbaglierà in maniera eclatante, raramente, ma per l’Inter è un lusso. E’ meno di lusso il Napoli, incapace di pungere con continuità. Concede poco, controbatte, difende, sbuffa, ma non ha lo sprint abituale.
Il secondo tempo inizia con una grande azione di Vecino e il salvataggio di Albiol sulla linea. I sarristi attaccano, l’Inter rincula e riparte. Con D’Ambrosio e Candreva, alternando gioco sulle fasce a percussioni centrali. D’Ambrosio salva in angolo, arriva l’unica ammonizione, per Miranda, su Mertens, il fiammingo ha perso il tremendismo delle scorse stagioni. Sarri cambia un po’ il centrocampo, i raid abituali non arrivano, anche perchè Joao Mario impatta molto bene, al posto del sempre elegante e tosto Borja Valero.
L’Inter passa l’esame perchè è vivace, sulla destra ha sempre le folate di Candreva, altro lusso per la Beneamata. Manca solo il gol a nobilitare una gara che è davvero da pari, con poche occasioni da urlo. Lo stesso salvataggio di Reina su Borja Valero nel finale di primo tempo era quasi scontato.
Napoli-Inter è la conferma che il calcio italiano non sta poi male. Prova ne sia la staffilata da fuori di Zielinski, annunciato in attacco per Insigne, che invece gioca per 80’ e al solito calcia parecchio. Ounas dà la verve conclusiva al match, l’Inter resiste. Il centrocampo è di qualità e fisicità, con Gagliardini continuo. I duelli sono agonistici e anche di classe, il Napoli è stanco e paga in lucidità. L’azione da dietro è prevedibile, lì servirebbe un Bonucci. L’opposizione è buona di entrambe, c’è da lavorare ancora sugli schemi meneghini. Gli uomini del presidente De Laurentiis di più non possono dare, quando Mertens non trova la giocata per sbloccare non c’è più Milik. Servirebbe un Eder, inserito troppo tardi da Spalletti. Pavoletti avrebbe fatto comodo, a Sarri. Il centrocampo è sempre lo stesso, Rog non è ai livelli dei titolari e servirebbe maggiore spazio per Giaccherini, che Prandelli e Conte avevano schierato persino titolari in nazionale. Di Spalletti piacciono i gregari, Skriniar e Miranda, Vecino è un bell’acquisto. Da Perisic ci si aspetta molto di più. Comunque, considerate le stagioni negative in sequenza, quest’Inter è da Champions. Il quarto posto è alla portata. Sullo scudetto del Napoli le riserve restano.
Vanni Zagnoli

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