Il Gazzettino, Napoli-Milan 2-1. Con il var la percentuale di errori arbitrali determinanti è molto abbassata. L’occhio umano non può percepire sempre tutti i fuorigioco o i falli, è fondamentale che l’arbitraggio sia equo. Come un canone

Insigne segna il gol dell’1-0 (gazzetta.it)

C’era una volta il Milan. Ovvero quando vinceva a Napoli il primo scudetto con Sacchi, 2-3 firmato Van Basten, in casa di Maradona. Al San Paolo perde con merito, soprattutto questa classica del sud contro il nord tira poco, sono inspiegabili i vuoti nello stadio che ha celebrato appena due scudetti.
C’era una volta il Milan perchè si difende, prende gol e sparisce. Il secondo tempo è discreto ma scolastico. Sembra l’Italia con la Svezia, anzi molto, ma molto peggio, perchè Reina non compie interventi, a differenza della difesa scandinava. Certo Sarri è Sarri e solo Spalletti l’ha fermato, sullo 0-0, più il Chievo a Verona, prima dello sosta. Quella domenica, il calcio sembrava tornare allo statu quo ante, perchè il Milan aveva vinto a Reggio, con il Sassuolo, di buon’ora, ovvero con una buona ora di gioco, seguente un primo terzo di match pessimo.
Ieri sera siamo tornati indietro, a un Montella da esonerare, fermo a 5 vittorie in 15 partite, nulla per chi aveva ambizioni da Champions, con un mercato come pochi, in Europa.
Al dg Fassone e al ds Mirabelli piacerà pensare che sarebbe stato giusto lo 0-0, che il gol di Insigne è frutto dell’unico errore difensivo, ma la difesa balla altre volte, con quel Bonucci sopravvalutato, altro che giocatore più pagato della serie A.
Di buono c’è che il calcio adesso è giusto, anzi sacrosanto, perchè il fuorigioco e il rigore non sono più per la grande squadra. Decide la triangolazione bella a centrocampo degli azzurri, Jorginho allunga per Insigne, sembra fuorigioco, l’azzurro avanza e segna. Doveri annulla, poi chiede il var e deve convalidare, perchè Romagnoli lo tiene in gioco, mentre Borini non aveva chiuso. Per mezzo secolo, nel dubbio si dava ragione alla squadra più blasonata o intrallazzata, da questa stagione è come quando il Verona vinse lo scudetto con il sorteggio arbitrale, c’è l’equo canone, niente più tributo al palmares. Il resto è traccheggio campano ed elementarità rossonera, con quella regia non determinante di Montolivo. Sino al bis di Zielinski, appena entrato, e servito da Mertens. Servirebbe arretrare con skygo per il fermo immagine, il replay lascia dubbi, ma i due del var saranno tranquilli, se non fermano Doveri. Bonaventura si danna, con l’esterno destro non sorprende Donnarumma, erede di Buffon. Quando all’intervallo si fa male Suso, è evidente che il Milan mai pareggerà. Sotto di due reti, arriva un colpo di testa di Andrè Silva, al solito modesto. Il Napoli se la vede con la Roma, per il miglior gioco, Sarri si guarda da Di Francesco anche per lo scudetto. Va beh, sino a che magari non l’avrà vinto matematicamente ripeterà che la più è la Juve. Ha ragione, ma questo Napoli…
Vanni Zagnoli
Napoli-Milan 2-1
GOL: 33′ Insigne; st 24’ Zielinski, 47’ Romagnoli (M)
Napoli (4-3-3): Reina 6; Hysaj 6,5, Albiol 6,5, Koulibaly 7, Mário Rui 6 (23’ st Maggio 6); Allan 6,5, Jorginho 6, Hamšík 6 (24’ st Zielinski 6,5); Callejón 5,5 (34’ st Rog sv), Mertens 6,5, Insigne 7. All.: Sarri.
Milan (3-5-1-1): Donnarumma 6,5; Musacchio 6, Bonucci 6, Romagnoli 6; Borini 6 (33’ st Abate 6), Kessié 6, Montolivo 6,5 (40’ st Biglia sv), Locatelli 5,5, Bonaventura 6,5; Suso 5 (47’ pt André Silva 5), Kalinić 5. All.: Montella.
Arbitro: Doveri di Roma 1 6,5.
Note: ammoniti Borini, Allan, Albiol. 40mila spettatori. Recupero: pt 4’, st 4’.

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