Il Gazzettino, Real Madrid-Napoli 3-1. L’intuizione maradoniana di Insigne. Gli errori di Koulibaly. Casemiro, Modric e Benzema sono i trascinatori spagnoli. Blancos qualificati all’80%

Albiol e Benzema, uno dei duelli chiave (LaPresse)

Vanni Zagnoli
Di più, onestamente, il Napoli non poteva fare. Trova subito un gol capolavoro, regge con dignità, il 3-1 lascia uno spiraglio per il ritorno, minimo. Prestazione da 6,5 come occasioni (5,5 come gioco), contro il 7 degli iberici.
Il campo è bagnato ad arte, in Spagna lo fanno apposta, per far scivolare gli avversari, stavolta però esagerano. Dopo 20” Reina si oppone di pugno a Benzema. Alla seconda mezza occasione segna il Napoli. Hamsik lancia profondo Insigne, il suo destro dai 34 metri è degno di Maradona, beffa Keylor Navas: al mondiale aveva portato la Costa Rica ai quarti, qui è troppo avanti.
La rumba dei blancos inizialmente è sopportabile, porta solo un avvitamento di Benzema, fuori. Gli azzurri (in maglia nera) fanno girare la palla, a terra, contengono con attenzione. Escluso sul cross dalla trequarti di Carvajal per la testa del francese, al 174° gol madridista eppure spesso fischiato: Raul Albiol non arriva sulla traiettoria, nè Koulibaly sale per il fuorigioco. La squadra di Sarri si flette con il passare dei minuti, Modric lancia Ronaldo, l’errore non è da Pallone d’oro. Il croato è il propulsore, più capitano del collega del Napoli, al tiro solo una volta. E’ stranamente fuori partita Mertens, in panchina c’è Milik, entrerà nel finale, e non Pavoletti. E pensare che De Laurentiis vorrebbe Ibrahimovic, anche a 36 anni.
Il Napoli ha problemi a sinistra, Ghoulam è avanzato, Koulibaly viene dalla coppa d’Africa, si muove in ritardo: Cristiano fugge, Benzema coglie il palo. Si avvertono la differenza di esperienza e lo sbilanciamento, con 5 giocatori del Napoli a impronta offensiva, perciò Allan era forse più utile di Zielinski. Nel primo tempo manca un’ammonizione a Casemiro, mentre proprio il giallo al polacco è eccessivo. Alla ripresa Cristiano va ancora via a Koulibaly (Maksimovic è costato 25 milioni, tanto varrebbe impiegarlo), dal fondo libera Kroos e il tedesco chiude sul primo palo il 2-1. Raul Albiol è imperfetto in disimpegno, Casemiro arcua imparabilmente, quasi alla Insigne.
Il Napoli riparte discretamente, soffre però le triangolazioni, gli uno contro uno sulle fasce. Benzema è la spalla preferita di Ronaldo, il portoghese tuttavia continua a calciare alto. Come Mertens, servito all’indietro da Callejon, su suggerimento di Diawara. Il 3-2 avrebbe lasciato molte più speranze, era alla portata. Il finale è discreto, con Callejon non chiuso da Marcelo. Esce James Rodriguez, dopo uno dei rari acuti. Insigne serve Callejon, in gol in fuorigioco, anzichè calciare. Il Real era senza Bale, è stato eliminato 7 volte di fila dalle italiane in Europa, la sequenza negativa fu interrotta con la Roma, un anno fa. E adesso ha un buon 85% di chances di passaggio ai quarti. Insigne ha un pizzico di ragione: “La differenza ampia si è vista solo nel risultato”.
Real Madrid-Napoli 3-1
GOL: pt 8’ Insigne (N), 18’ Benzema; st 4’ Kroos, 9’ Casemiro.
REAL MADRID (4-3-3): Keylor Navas 5; Carvajal 6,5, Sergio Ramos 6,5 (26’ st Pepe 6), Varane 6,5, Marcelo 6; Casemiro 7,5, Modric 7, Kroos 6,5; J. Rodriguez 5,5 (31’ st Lucas Vasquez 5,5), Cristiano Ronaldo 6,5, Benzema 7 (37’ st Morata sv). All: Zinedine Zidane.
NAPOLI (4-3-3): Reina 6,5; Hysaj 5, Koulibaly 4,5, Albiol 6, Ghoulam 5; Zielinski 5,5 (30’ st Allan 6), Diawara 6,5, Hamsik 5,5 (39’ st Milik sv); Callejon 6, Mertens 6, Insigne 6,5. All: Maurizio Sarri.
Arbitro: Skomina (Slovenia) 6.
Note: Ammoniti Ramos, Zielinski, Modric, Mertens. Angoli 5-1 per il Real. Recupero: pt 0’, st 3’.80mila spettatori.

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