Il Gazzettino, scherma. La doppietta di Bebe Vio, da dominatrice. Anche il paralimpico è spettacolare, con i ct meccanici, con l’esultanza della veneziana e scambi brevi

La squadra del fioretto, da sinistra Loredana Triglia, Bebe Vio e Andreea Mogos (gazzetta.it)

Bebe Vio fa doppietta, oro anche a squadre e altrettanto facile. Il successo sulla Russia non era però scontato, conclude la super settimana della veneziana, ai mondiali di scherma paralimpica.
Il pomeriggio del fioretto femminile all’aeroporto di Roma inizia con il 45-22 dei quarti, contro la Bielorussia. La semifinale con Honk Kong parte con il 3-5 subito da Andreea Mogos, romena diventata torinese, che un anno fa in analogo match non mise a segno alcuna stoccata e dunque migliora. Il cambio delle carrozzine porta tempi morti, vanno arpionate a terra al meglio: la prova a squadre prevede due di categoria A e una di B, Bebe Vio, appunto. Loredana Trigilia, siciliana, ha 42 anni, capovolge sul 10-8, rasserenando il ct Simone Vanni. La semifinale è comunque equilibrata (19-25), Bebe avvicina con il 27-30, Trigilia azzecca il 31 pari e da lì l’Italia regge con disinvoltura: 45-39.
Nella finale con le russe, le azzurre partono con il 5-4 di Mogos. Il ct Vanni fa quasi il meccanico, sistema la carrozzella di Bebe che piazza il 5-0 a Boykova, l’argento individuale. Bene anche Trigilia, al di là di un cartellino rosso, ovvero stoccata contro per partenza anticipata. Mogos allunga sul 20-10, in un tifo degno del calcio. Sul 28-15, serve sistemare meglio la protesi in carbonio per Beatrice Vio, l’unica schermitrice in attività priva dei 4 arti. E’ anche la più grintosa, sulla carrozzina, per ogni colpo messo a segno urla la sua grinta verso il pubblico, arrivando a doppiare la Russia. La chiusura è affidata a Vio, per la festa annunciata. Contro Sycheva parte in vantaggio di 19 stoccate, il 45-23 testimonia la supremazia assoluta.
All’Hilton Fiumicino, è d’oro anche la sciabola, con Edoardo Giordan, Alberto Pellegrini e Alessio Sarri, l’atleta delle Fiamme Oro che si era aggiudicato anche il titolo individuale. L’impresa è in semifinale, contro la Grecia numero uno del tabellone, e poi con la Russia. Bronzi, nella categoria C, per William Russo (fioretto) e per Consuelo Nora (spada). Venerdì, il primo posto nel fioretto, con Matteo Betti, Marco Cima, Emanuele Lambertini e Gabriele Leopizzi, 45-35 all’Ungheria. L’Italia domina, insomma, come a livello assoluto: il bilancio è di 5 ori, due argenti e due bronzi e oggi la chiusura potrebbe portare la doppia cifra di podi. Nella coppa del mondo di fioretto, a Tokyo, è d’argento Andrea Cassarà, davanti a Edoardo Luperi.
Ma il personaggio dell’anno resta la 20enne abitante a Mogliano Veneto, Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, premiata dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal collega paralimpico Luca Pancalli.
Vanni Zagnoli

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