Il Gazzettino, il Vicenza fallisce? Stipendi congelati, domani sciopero a Gubbio? 16 milioni di debito, erano 25. Le due cordate spariscono

La curva del Vicenza (ilgazzettino.it)

E’ allarme biancorosso. Il Vicenza rischia di fare la fine del Modena, fallito dopo un terzo di stagione, con i giocatori svincolati. E’ pure nel girone B di serie C1 e aveva iniziato bene, nel raggruppamento che vede il Padova a +4 sul Renate.
Domani i giocatori potrebbero scioperare, con l’avallo dell’assocalciatori. “C’è stato un lungo periodo di incertezza e promesse mancate – spiega il comunicato dell’Aic -, una situazione conclamata, con il mancato pagamento degli stipendi di settembre e ottobre, nel termine ultimo previsto dai controlli Covisoc. Siamo alle porte delle festività, i calciatori e alcuni dipendenti non hanno percepito le mensilità dovute: non si conoscono l’entità del dissesto, nè i termini dell’eventuale piano di salvataggio. Per questo venerdì potrebbero non scendere in campo a Gubbio”.
Stessa situazione per l’Arezzo, a metà classifica del girone A, nonostante sia stato rivelato da Marco Matteoni, della Confartigianato Roma e grande critico del presidente giallorosso Pallotta. In serie B la procura ha chiesto il fallimento del Palermo e qualche problema finanziario l’ha pure l’Ascoli, ultimo.
Il Vicenza, insomma, è in buona compagnia. Vent’anni fa si aggiudicò la coppa Italia con Guidolin, unico trofeo della sua storia, manca dalla serie A dal 2001. Nel 2005 retrocedette in C ma venne reintegrato per la partita comprata dal Genoa con il Vicenza e per le radiazioni di Perugia e Salernitana, stessa cosa 5 anni fa, per il calcioscommesse del Lecce. L’anno dopo retrocedette davvero, arrivò 5° ma venne ripescato per il fallimento del Siena. La storia è girata nel giugno del 2005, quando dopo la super rimonta con Pasquale Marino perse la semifinale playoff con il Pescara. La retrocessione non ha portato allo smantellamento della squadra, in rosa restano elementi interessanti come Crescenzi, rivelatosi nel Crotone con l’azzurro Florenzi, i centrocampisti Romizi, Salifu e Sbrissa, gli attaccanti De Giorgio, Giacomelli e Gianmario Comi, figlio d’arte, di Antonio, dg del Torino. Anche Pietro Beruatto è figlio di un ex bandiera granata, Paolo, da un quarto di secolo allenatore, anche a nordest. Il tecnico è l’ex bandiera Nicola Zanini, sostituto di Alberto Colombo. L’inglese Enic, prima proprietà straniera in Italia, cedette nel 2004 alla Vinalfa e da allora la presidenza è cambiata 9 volte e per ora è vacante. Da un anno la maggioranza è della Vinfin (imprenditori locali medio-piccoli e due professionisti vicentini), che aveva ereditato 25 milioni di debiti e anche per questo la famiglia Franchetto non trova acquirenti. Il salvatore doveva essere il 41enne torinese Fabio Sanfilippo, uomo di Forza Italia e a capo di una cordata ambientalista. L’altra opzione era una finanziaria arabo-lussemburghese, la Boréas Capital, vorrebbe aprire un centro di riabilitazione sportiva a Teolo. Entrambe avevano firmato preliminari di acquisto, ma l’ad uscente Marco Franchetto vorrebbe altri 540mila euro per sè, per rientrare dagli investimenti.
L’incertezza è un calcio in faccia ai 6123 abbonati e alla squadra, con un punto sui playout. Adesso l’indebitamento è di 16 milioni.
Vanni Zagnoli

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