Il Gazzettino. Di Biagio e la tattica: “Si adatta la nazionale ai più forti. Si può difendere con due soli, Ventura mi aveva chiesto il 4-2-4, non finalizzato”. Ha due amichevoli per restare

 

(oasport.it)

Il nuovo ct è là dietro, si affaccia a Roma, in una delle sale del Coni, per il 70ennale della stampa sportiva. Gigi Di Biagio entra in aula mentre Eusebio Di Francesco si racconta ai giornalisti dell’Ussi, duetta con l’allenatore della Roma. Impossibile intervistarlo in lungo, dal momento che sarà traghettatore nelle amichevoli di marzo la Figc lo protegge accuratamente e allora dobbiamo accontentarci di sensazioni, ovvero dei suoi inserimenti a parlare di tattica, durante la lezione di Maurizio Viscidi, il bassanese già principale collaboratore di Prandelli, nel suo quadriennio da ct.
L’analisi di Gigi Di Biagio parte del suo lustro azzurrino: “Se io ho tanti attaccanti e pure mezzali forti, cerco di giocare con il 4-3-3. Se ho due punte super, impiego appunto i due attaccanti. Se ho gli esterni forti, li sfrutto il più possibile. Parto sempre da una costante, la difesa a 4, che può imporre anche svantaggi. Per vincere, il segreto è mettere i giocatori più forti nei rispettivi ruoli”.
Di Biagio spiega le alternative: “Negli ultimi mesi, su richiesta del mister Ventura, avevo utilizzato il 4-2-4, evoluzione del 4-4-2. Prima avevamo utilizzato solo il 4-3-3, in alternativa al modulo più classico. Dipende dai giocatori. Con Berardi e Bernardeschi posso anche passare al 4-2-3-1, si sceglie anche in base all’avversaria, perchè altrimenti passiamo per quelli che vogliono avere solo il controllo della palla e non può bastare”.
L’evoluzione tattica della serie A, secondo il ct a tempo. “Tanti avanzano un centrocampista, lasciandone due a protezione. E il terzino sinistro se c’è un cambio di gioco è pronto per attaccare. Suggerirei di restare con la difesa a 4 ma di avanzare entrambi gli esterni”.
Di Biagio prende Di Francesco come emblema del gioco offensivo. “L’allenatore della Roma cambia il modo di andare in campo, ha persino 4 trequartisti e cerca di farli coesistere”.
L’ultimo passaggio è dimenticato Pep Guardiola, che vola alla conquista della sua prima Premier, al secondo tentativo, e con velleità di prima Champions, per il Manchester City. “Sta alzato molte notti per studiare gli avversari ma poi trasmette un solo concetto. Fa sempre la partita e dà spettacolo”.
Il resto sono puntualizzazioni, durante la lezione tattica di viscido Viscidi, come lo chiamava la Gialappa’s band. Di Biagio debutterà il 27 marzo a Wembley con l’Inghilterra e potrebbe esserci anche il 1° giugno a Nizza, con la Francia.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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