Il Giornale, 1^ edizione. La dignità di Corini dimissionario. Il ds Nicola Salerno porta Diego Lopez, esonerato a Cagliari e Bologna? I siciliani temono il fallimento. La crisi del calcio siculo

 

Eugenio Corini

Vanni Zagnoli
La dignità di Eugenio Corini, si è dimesso, non ha più senso il tiramolla, l’essere sotto esame ogni settimana. Il Genio non lo merita, perchè è stato bandiera del Palermo e perchè in A salvò da situazione disperata il Chievo, si ripetè, mentre alla 3^ stagione fu l’allora nuovo ds Luca Nember, ex Lumezzane, ad avere fretta e a licenziarlo.
Corini ha fatto molto meglio di De Zerbi, ha ereditato una squadra disperata, con 6 punti in 14 gare, in cui anche Ballardini aveva faticato.
Meritava maggiore rispetto da Zamparini, il più difficile dei presidenti, sempre più invasivo, dall’alto delle sue 31 stagioni di calcio e dalla personalità di un classe 1941.
Ogni settimana sfoglia la margherita, fa il suo giro di telefonate fra ex allenatori, gente ancora sotto contratto, come De Zerbi e Ballardini e persino i grandi ex come Guidolin o anche il suo vice Bortoluzzi.
Adesso a Palermo potrebbe andare Diego Lopez, l’uruguagio che a Cagliari fece discretamente, con il ds Nicola Salerno, salvo essere esonerato per il modenese Ivo Pulga, suo ex vice. Al Bologna era re degli 0-0 interni, per questo Corvino lo licenziò per Delio Rossi che faticò altrettanto a riportare in A la squadra che tremare il mondo faceva.
Corini era uno dei 6 allenatori di serie A che erano stati calciatori della squadra che allenavano, restano Simone Inzaghi (Lazio), Delneri (Udinese), Maran (Chievo), Juric (Genoa) e Martuscello (Empoli). Aggiungiamo anche che due tecnici sono locali, Sarri è napoletano e Oddo pescarese. Moglie e buoi nei paesi, tuoi, insomma, nel calcio.
Andrebbero aggiornati i record planetari di Zamparini per i licenziamenti, anche dei ds, dei dg, dei segretari, ma adesso il punto è un altro, il presente del Palermo. Rischia il fallimento, i tifosi hanno paura, il signor Emmezeta deve imitare Preziosi del Genoa, che due anni fa si era trovato in una situazione intricata ma con la sua Giochi ne era uscito brillantemente. Ora i supermercati del burbero friulano basteranno a garantire un futuro al Palermo? La 2^ retrocessione in B delle sue 13 stagioni è ineluttabile, ma il capoluogo di Sicilia non può sparire, tantopiù che è in sofferenza la regione: un decennio fa aveva in A anche Messina e Catania, adesso ha il Trapani ultimo in B, mentre etnei e peloritani si battono assieme all’Akragas per la salvezza. Zampa cerca sceicchi e ricconi in giro per il mondo da anni, comprò il Palermo da Franco Sensi, ora non sa a chi cederlo. Non è il problema di Diego Lopez o altri, il popolo del Barbera teme di fare la fine del Messina, retrocesso e fallito successivamente, con il presidente Pietro Franza.

Related Posts

Leave a reply