http://www.ilgiornale.it/news/sport/acerbi-riparto-zero-e-punto-nazionale-1041970.html
Al link l’intervista per Il Giornale a Francesco Acerbi, com’è stata portata a misura da me e passata dalla redazione, da Mario Celi e dai suoi redattori, Riccardo Signori, Benny Casadei Lucchi, magari Elia Pagnoni è in ferie. Davide Pisoni è lì in sostituzione estiva. E’ un onore, per me, avere contatti con loro.
Questa è la bozza completa e iniziale. Un grazie a Silvia come autista e collaboratrice alle riprese.
Vanni Zagnoli
da Carpineti (Reggio Emilia)
Il Sassuolo ridà il benvenuto a Francesco Acerbi, il difensore che ha vinto per due volte il tumore a un testicolo. Ha segnato in partitella, si avvia a essere di nuovo un calciatore professionista: fra i centrali era molto atteso, a 26 anni fa ancora in tempo a riconquistare il Milan, dove per un mese e mezzo giocò persino da titolare.
“Ace”, come sta?
“Vengo da mesi duri – racconta nel ritiro neroverde -, li ho passati a rincorrere il ritorno alla vita e la condizione, ora per fortuna posso fare tutto. Voglio ricominciare, ho molti obiettivi in testa, li raggiungerò”.
Com’è rinato?
“La chemioterapia mi ha aiutato persino spiritualmente, nel senso che adesso vedo la vita in maniera diversa. C’era una percentuale enorme di riuscita, perciò non ho mai avuto
paura. Peraltro in quei momenti ti vengono in mente tante cose: è brutto, ma si va avanti”.
Quanti cicli di chemio ha fronteggiato?
“Quattro, in ospedale a Sassuolo, per un totale di 2 mesi. Un percorso che non auguro a nessuno, di un tot di ore al giorno, ma indispensabile. Sul letto si pensano molto, cose dette e non. Si ragiona al 100%, emergono valori ulteriori e la voglia di combattere”.
E’ mai affiorato il timore di morire?
“No. C’era voglia di farcela, di stare bene, tantopiù con l’affetto dei compagni”.
A inizio dicembre risultò positivo a un controllo antidoping, ma poi il procedimento venne archiaviato.
“Hanno scritto che prendevo farmaci proibiti e per questo un po’ sono rimasto male. L’ultimo controllo medico era stato in novembre, dal dottor Salvioni, quel test anticipò il rilievo della malattia”.
C’è un messaggio che vuol dare agli italiani?
“Di controllarsi, anche per sicurezza, perchè non fa male. Non avessi fatto il calciatore, non mi sarebbe neanche passato per la mente di sottopormi a quegli esami”.
Domenica 31 agosto il Sassuolo ospita il Cagliari. Acerbi come si prepara?
“Riparto da zero, per ripagare la fiducia, per confrontarmi con me stesso. Vorrei disputare una stagione completa in serie A e al meglio, come non ho mai fatto in tutta la carriera. E arrivare all’ultima giornata con la consapevolezza di avere dato dato. Qui ho un’altra stagione di contratto, da almeno due non mi sentivo tanto bene”.
E’ speciale il recupero in casa Mapei, con tanto di centro medico?
“Il Sassuolo è attento a tutto, compresi i particolari, è gente molto seria. In fondo anche la squadra si è salvata con un percorso non facile: la paura di retrocedere è servita, cerchiamo di fare meglio dell’anno scorso e con serenità”.
Quali incitamenti le sono arrivati da Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e della Mapei?
“L’ho incontrato in tribuna alle partite. Mi aveva tranquillizzato: “Vedrai che guarirai, andrà tutto bene”.
Nel marzo di due anni fa perse il padre. E’ ancora fidanzato?
“Con Valeria non stiamo più insieme, comunque è stata molto importante per me. E’ rimasta vicina, con un sacco di bene, eppure è finita. Mamma Silvia è casalinga, è stata molto preziosa”.
Nel 2012 disputò 6 partite con il Milan, ha speranze di affacciarsi in nazionale?
“In rossonero ho vissuto una parentesi, poi ero tornato al Chievo. Era un momento difficile, ci ho messo anche del mio, potevo fare sicuramente meglio, non ero neanche pronto. In serie A ho segnato solo una volta, al Bentegodi di Verona, spero di ripetermi e avvicinare l’idolo Alessandro Nesta”.