Il Giornale, Rimini. Bidello spacciatore vende “fumo” ai bambini della scuola in cui lavora, era a tempo determinato, lo licenziano subito. Era incensurato, va a domiciliari. E il bimbo garantisce: “Ero il suo unico cliente…”

Sorpreso in flagranza il bidello spacciatore 

Vanni Zagnoli

Rimini

Bidello ma anche spacciatore. Consegna la droga a un bambino di 12 anni della stessa scuola in cui lavora e allora viene immediatamente indotto alle dimissioni. Accade nella città di Federico Fellini, tempio del divertimentificio, dove procurarsi una dose resta davvero molto facile.
Il 25enne campano era salito in Romagna per lavorare in un istituto di Coriano. Si fa amici i bambini della scuola media, il rapporto con loro è ottimo, ma ha pure un secondo fine, arrotondare lo stipendio. I suoi comportamenti sono sospetti, soprattutto fuori dall’edificio scolastico e così il nucleo operativo dei carabinieri di Rimini lo tiene d’occhio. Venerdì lo seguono sino a viale Vespucci, sembra aspettare un cliente, l’aria è proprio quella. Finchè arriva un bimbo di 12 anni: i militari osservano il dialogo fra i due, notano il passaggio di denaro dal piccolo all’inserviente scolastico. Il bambino se ne va verso la spiaggia, il 25enne si dirige verso un condominio lì vicino. Prende la droga da un grossista e poi raggiunge la spiaggia del bagno 33 di piazzale Kennedy, dove il ragazzino lo attende. Gli passa la bustina, dentro ci sono 4 grammi di , . I due si salutano e vanno via, ma entrambi vengono fermati di lì a qualche minuto. Il bidello finisce in manette, capita la stessa cosa anche al grossista, un riminese di 25 anni, Antonio Borrelli, a casa del quale trovano oltre 950 grammi di marijuana, suddivisa in due buste sistemate in una scarpiera sul balcone.
Il pm chiede la convalida dell’arresto di entrambi, di fronte al giudice per le indagini preliminari Fiorella Casadei si avvalgono tutti e due della facoltà di non rispondere: per il 25enne campano dispone l’obbligo di dimora nel paese di residenza, con il divieto di uscire durante le ore serali, mentre il grossista va in carcere. E in fondo era uscito appena un mese fa, dopo aver scontato sette anni per spaccio e rapina.
Il bidello era del tutto incensurato, per questo non finisce dentro, ma è già stato licenziato dalla scuola in cui lavorava, perchè un pusher non può avere a che fare con bambini. Aveva un contratto a tempo determinato, il preside gli fa firmare le dimissioni il giorno stesso dell’arresto. Intanto il bimbo di 12 anni racconta ai carabinieri come sono andate le cose: “Non era la prima volta che il bidello mi vendeva il “fumo”, vi posso però garantire che ero il suo unico cliente…”. Di fronte agli uomini dell’Arma è freddo, non tradisce timori, come se fosse normale portare spinelli nella zaino scolastico. Viene riaffidato ai genitori e segnalato alla prefettura come assuntore, lo seguirà il tribunale dei minori. Il bidello neanche può sostenere di non conoscerne l’età, perchè lo vedeva tutti i giorni, alla scuola media di Coriano. In questo paese di 10mila abitanti, il suo compartamento lascia i genitori esterrefatti. Chi lavora con i bimbi deve essere al di sopra di ogni sospetto. E poi ci vuole davvero coraggio a consegnare hashish a un bambino di 12 anni. Ma papà e mamma dov’erano?

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