Il Giornale, Sassuolo-Inter 3-1. Gli eusibismi valgono l’Europa, addio Interaccia di Mancini. Festa continua in Emilia, per la superconcentrazione di squadre economiche e vincenti

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Il gol di Politano del 3-1

Sassuolo-Inter 3-1

Marcatori: pt 6′ e 39′ Politano, 26′ Pellegrini, 31′ Palacio (I).

SASSUOLO: Consigli 6; Gazzola 6,5, Cannavaro 6, Acerbi 5,5, Peluso 6,5; Pellegrini 7 (29′ st Missiroli 6), Magnanelli 6,5, Duncan 7; Politano 7 (35’ st Biondini sv), Defrel 6 (6′ st Falcinelli 6), Sansone 6. All. Di Francesco 7,5.

INTER: Carrizo 5,5 (27’ st Radu sv); D’Ambrosio 4,5, Murillo 5, Juan Jesus 5, Telles 4,5; Brozovic 5,5, Felipe Melo 5, Kondogbia 6 (25′ st Nagatomo 5,5); Palacio 6 (36’ st Della Giovanna sv), Jovetic 5, Eder 5,5.

All. Mancini 5.

Arbitro: Gervasoni 6,5.

Note: espulso Murillo al 14’ st per doppia ammonizione. Ammoniti: Telles, Magnanelli, Brozovic, Duncan, Juan Jesus, Cannavaro. Spettatori: 20mila.

Vanni Zagnoli

Reggio Emilia

E’ trequarti di Europa del Sassuolo, l’Inter chiude male, come aveva avviato il 2016, perdendo a San Siro su rigore di Berardi. I neroverdi in 8 anni passano dalla C1 al sesto posto, vale l’Europa league se il Milan non si aggiudicherà la coppa Italia con la Juve, anche soltanto ai rigori. Di Francesco ha fatto l’impossibile, bastava appena di più per rubare il 5° posto alla Fiorentina, comunque premiata dai confronti diretti anche se stasera dovesse perdere all’Olimpico.

Gridiamo al miracolo, forte, perchè gli emiliani sono la punta di un’Emilia che ha tanto sport: lo scudetto del volley a Modena, la prima serie A del Carpi, un Bologna mai banale, un Modena appeso alla B e la Spal che ci è arrivata; il basket Reggio da finale scudetto bis e poi due Piacenza, Parma e Reggiana in Lega Pro. E Ancelotti, che qui 20 anni fa venne promosso in A con i granata. E persino il baseball.

La partita finisce al 7’. Brozovic anticipa Politano in scivolata, Defrel rigioca per l’esterno romanista, il sinistro da 25 metri è parabile, nonostante la deviazione di Murillo, non per Carrizo. Nella città del primo tricolore grandinava, il diluvio aiuta l’ondata Mapei, il patron Squinzi in tribuna gongola con la sciarpa, è più tifoso della sua creatura che del Milan. Gioisce quando il contropiede da sinistra di Duncan (D’Ambrosio, dove sei?) porta al raddoppio di Lorenzo Pellegrini, altro romano e giallorosso, 20 anni, al secondo gol in A. Immaginarsi bene cosa sarebbe il Sassuolo, in Europa, con un centravanti vero, non Defrel, Falcinelli e Trotta. Con Icardi, ecco. Indolente ma goleador. Anzi, un vecchio bucaniere l’ha pure Mancini, era il preferito di Gasperini, decisamente più spettacolare del Mancio ma inviso a Moratti. Rodrigo Palacio accorcia, dimenticato da Acerbi. Così c’è un pizzico di pathos, anche perchè i “ceramici” non hanno il fronte destro mondiale, Vrsaljko e Berardi, magari confermabili per il preliminare. Jovetic gioca come nell’amichevole agostana di Parma in cui neanche era dispiaciuto, Kondogbia disonora i 30 milioni, Eder ovunque folleggiava, all’Inter mai. In fondo il girone di ritorno è da metà classifica e Magnanelli non vale meno di Brozovic. Sembra uno spinterogeno, nell’architettura, il lavorio crea anche il tris, Gazzola rientra dal fondo, Telles si sta facendo un bagno e Politano incorna. Come D’Ambrosio alla ripresa ma sul filtrante di Kondogbia era in fuorigioco. Si resta sul 3-1, tantopiù con l’espulsione di Murillo, fallo su Falcinelli e proteste. Addio Interaccia di Mancini, viva gli eusebismi e i eusebisti.

 

In copertina, il patron Squinzi con Zagnoli

 

 

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