Il Giornale, scherma. Il ct della sciabola Sirovich fa doppietta, oro dopo il bronzo. Ma la Rai non trasmette la semifinale con la Francia, avanti di tre all’ultimo allez. Loreta!?

http://www.ilgiornale.it/news/sport/c-dream-team-anche-nella-sciabola-1424672.html

Loreta Gulotta (agrigento.gds.it)

Vanni Zagnoli
E’ luccicantissimo l’oro dell’Italia nella sciabola, offuscato solo, come audience, dalla contemporaneità con il bronzo lacrimante di Simona Quadarella. Le sciabolatrici sono tutte brave, due anche belle, la 30enne trapanese Loreta Gulotta e Irene Vecchi, 28enne livornese. E’ il terzo oro mondiale per la specialità (mancava dal 2003), inserita per ultima nei programmi iridati e olimpici. Quasi doppiano la Corea del Sud e allora neanche c’è gusto a seguire una finale visibile solo su Raisport, da quando Vecchi è sull’11-4. La salernitana Rossella Gregorio, 26 anni, è trascinante, Martina Criscio foggiana è il futuro, 23 anni e riserva in borghese: il ct Giovanni Sirovich sbaglia nulla, come il giorno prima, nel bronzo maschile.
La vera finale è stata la semi, con il 45-42 sulla Francia, bronzo come il Giappone. Sotto 37-40, Rossella Gregorio azzanna subito la parità e chiude su Queroli, 19 anni.
Le azzurre dominano ranking e coppa del mondo, vengono dall’oro europeo di Tbilisi, nei quarti tramortiscono il Messico, lasciato a 30. Un anno fa restarono di legno, a Rio, dopo la contestatissima semifinale con l’Ucraina, il quartetto reggerà sino a Tokyo?
E’ l’ottavo podio di Lipsia, peccato non vada sui canali generalisti Rai e, soprattutto, non sia bissato dalla spada. Azzurri favoritissimi, dal secondo titolo per Paolo Pizzo, eppure escono ai quarti. Al campione la giornata no può capitare, a 3 (ma si poteva inserire Andrea Santarelli) meno. E’ per questo l’Italia raramente fallisce, come squadra. E ancor più imporrebbe la sua superiorità se tirasse anche il quarto o si andasse alle 60 stoccate, per esempio. Accade, invece, che pure Marco Fichera ed Enrico Garozzo arranchino con la Svizzera, 20-22. Poche stoccate, dunque, nell’arma meno tecnica. Avevamo travolto la Svezia per 28-4 e regolato gli Usa, di 4 touches.
Stamane le ultime pedane, dalle 8.30 il fioretto, sedicesimi contro l’Olanda, Daniele Garozzo, Andrea Cassarà (in Georgia era infortunato) e Alessio Foconi (Giorgio Avola è di rincorsa) valgono la finale, dal bronzo continentale. Alle 10 il gong per spadaccine con l’altra Rossella, Fiamingo, Mara Navarria e Alberta Santuccio (preferibile a Giulia Rizzi, dal ct Sandro Cuomo) tritureranno la Costa Rica. Serve la doppietta, per la doppia cifra di podi, e per tenere dietro la Russia. Siamo a 3 ori, un argento e 4 bronzi, contro 3 ori e tre bronzi dei rossi. Almeno c’è uno sport in cui l’Italia dominerà sempre. E non più solo per la scuola di Jesi.

 

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