Il Gazzettino. Chelsea-Juventus 4-0. Ahian chapee la bala. Dybala, invece, doveva essere titolare. L’autunno del calcio italiano

(sport.sky.it)

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Dura giusto 25’ lo 0-0 della Juve sul campo della squadra campione d’Europa. Aveva battuto il Chelsea a Torino, risoluzione di Chiesa, per un quarto di gara si era illusa di avere speranze di vincere la Champions, per la proprietà transitiva, invece…  Abbiamo sperato che restasse inviolata, come all’Olimpico con la Lazio, invece ne beccherà tre in mezzora, da una squadra tosta, non così prolifica, e pure un quarto. A San Pietroburgo al Chelsea basterà eguagliare il risultato della Juve per essere primo, senza preoccuparsi della differenza reti, mentre i bianconeri ospiteranno il Malmoe. 

E’ di nuovo autunno, per il calcio italiano, dopo l’Europeo dei doppi rigori premianti. I blues sono primi, Massimiliano Allegri secondo, serviva il 3-2, per avere le migliori chances nell’ultimo turno, il sorteggio degli ottavi sarà problematico, in grande partita fuori casa la fase difensiva funziona poco e in avanti si costruisce ancor meno. Ad Alvaro Morata arrivano fischi, ingenerosi, giocò un biennio a Londra, è un discreto attaccante, certo inferiore a Cristiano Ronaldo, a 29 anni non dovrebbe essere titolare in una squadra che dal ’96 punta alla terza Champions league. Due sono anche le coppe ex dei Campioni nella bacheca del presidente Roman Abramovich, in entrambe non era per nulla favorito, nella prima venne portato ai supplementari dal Napoli di Walter Mazzarri, oggi ultimo in serie A con il Cagliari. “Ho fatto una pazzia, a venire in Sardegna”, ci risponde l’ex allenatore anche dell’Inter. 

Nessuna pazzia, invece, fanno i bianconeri, concentrati ma poi imperfetti, nell’opposizione. Da trequartista, Allegri meritava un’altra carriera, rispetto alle mirabilie di Pescara, da allenatore trascura lo spettacolo. Boniperti è scomparso, teorizzava “l’unica cosa che conta è vincere”, questo 3-0 leva il primato. Con lo Zenit nel girone, c’era il rischio di fare come con Antonio Conte, uscito per tre volte nella fase a gruppi, una con la Juve e due all’Inter.

La formazione di Tuchel è armonica, centrale, negli attacchi, sospinta anche da Rudiger, fra i tanti romanisti venduti da Pallotta, come ha evidenziato Mourinho, ex del Chelsea, come Conte, e in fondo anche Allegri piaceva, alla patrona Marina Granovskaia, ad dal 2014. Anche Cuadrado è stato lassù e prova a difendere. Neanche senza Lukaku, infortunato, Bonucci trascorre una serata tranquilla. Szczesny è sollecitato dal destro da fuori di James, si piega sul destro frontale di Chalobah, c’era peraltro il fallo di mano di Rudiger: siamo ai limiti, il tocco si può anche non punire, al pari della spinta di Jorginho su Bonucci. 

Locatelli replica subito, scucchiaia per Alvaro Morata, il pallonetto non è abbastanza forte da evitare il salvataggio di Thiago Silva, 37 anni, il difensore forse più longevo della storia, se rapportiamo il rendimento e l’età, assieme a Paolo Maldini. 

James insiste, a destra, stop e calcio, il portiere polacco della Juve conferma di essere più forte di Buffon, professionista da 26 anni, tornato nel Parma dove debuttò nel ’95, a fine novembre.

La Juve traccheggia e perde palla, Rabiot non brilla, resta il punto debole e neanche l’infortunio di Kantè alleggerisce la pressione britannica. Jorginho era un trequartista, nel Chelsea è capitano e difensivo, al limite ruba palla a McKennie senza fallo. 

E’ alto il baricentro inglese anche nella ripresa, Ziyech sbaglia la rifinitura, il raddoppio arriva comunque: al 10’, Alex Sandro è fuori posizione, sul cross da sinistra spizzato, in area, e il destro di James è imparabile. La terza marcatura è umiliante, per Allegri, molti tecnici non farebbero peggio di lui, oggi, non solo Gasperini. Una bella azione, con i bianconeri inermi, di fronte a 6 passaggi precisi e al destro di Hudson-Odoi. L’unico sussulto è un tiro di McKennie alzato da Mendy. E Ziyech si fa parare il poker e poi lo propizia. Umiliazione rara, per la Juve.

Vanni Zagnoli

Chelsea-Juventus 4-0

Chelsea (3-4-3): Mendy 6; Chalobah 7, Thiago Silva 7, Rudiger 7; James 7,5, Kante 6 (37’ pt Loftus-Cheek 7), Jorginho 6,5 (31′ st Saul Niguez 6), Chilwell 6,5 (26′ st Azpilicueta 7); Ziyech 7,5, Pulisic 6 (26′ st Werner 6), Hudson-Odoi 7 (31′ st Mount 6). All. Tuchel 8. A disp. Kepa, Bettinelli, Alonso, Christensen, Lukaku, Barkley, Sarr.

Juventus (4-4-2): Szczesny 6,5; Cuadrado 6 (35′ st De Winter 5), Bonucci 5,5, De Ligt 5, Alex Sandro 4,5; McKennie 5,5, Locatelli 6 (22′ st Arthur 5,5), Bentancur 5 (14′ st Dybala 5), Rabiot 5; Chiesa 5 (35′ st Kulusevski sv), Morata 5,5 (22′ st Kean 4,5). All. Allegri 4,5. A disp. Pinsoglio, Perin, Rugani.

Arbitro: Jovanović (Serbia) 6,5

GOL: 25′ Chalobah, st 10′ James, 13′ Hudson-Odoi, 50’ Werner.

Note: ammoniti Cuadrado. 40mila spettatori. Angoli 12-3.

Da “Il Gazzettino”

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