Il Gazzettino, atletica leggera. Lo stallo federale, si continua a rimandare, ma Locatelli difficilmente sarà ancora il dt dell’alto livello. I ct bruciati. I titoli italiani a Pescara, con alcuni personali

Marco Lingua (lastampa.it)

A Pescara, i campionati italiani di atletica leggera sono stati interlocutori, come il consiglio federale di ieri. Che si è riunito, analizza la situazione nazionale, il 6° posto nella classifica dei finalisti agli Europei, a fronte di quel 24° reale (senza le medaglie a squadre della maratona) che lascia gli azzurri nel secondo mondo di questo sport, per essere buoni.

Le dimissioni di Stefano Baldini saranno valutate a fine mese, c’è aria di cambiamento, magari Elio Locatelli resterà, non ha lavorato male, ha 75 anni e come il professore padovano Dino Ponchio, consigliere del presidente federale Alfio Giomi, è un patrimonio, per l’atletica, però magari si promuoverà Baldini, già campione olimpico e promosso dall’attività giovanile e pure come commentatore. Negli anni si sono bruciati fior di ct, Massimo Magnani, il padovano Francesco Uguagliati. Il modello resta il nuoto, fabbricatore di medaglie, magari non tanto o non sempre olimpiche, ma eccellente in Europa e anche ai mondiali.

Da Pescara, dunque, mancano gli squilli, la stagione all’aperto sta per finire, azzurri e non andranno in vacanza e poi prepareranno l’indoor.

José Bencosme torna a vincere dopo due anni il titolo italiano nei 400hs, centrando la migliore gara dell’anno, in 49”52; al femminile, la salernitana di Cuba Yadisleidy Pedroso ha la meglio nel testa a testa con la parmense Ayomide Folorunso, ghanese delle Fiamme Oro, per il 5° titolo italiano. Sui 1500 conferme per Giulia Aprile (4’15”80) e per Joao Bussotti (3’46”41), con allunghi nell’ultimo giro.

A 40 anni, Marco Lingua riscatta l’eliminazione di Berlino, ai mondiali di un anno fa era stato fra i migliori azzurri, nel martello fa 73,95, 11° titolo, davanti a Falloni. Il disco va a Faloci, 61,53, davanti a Kirchler.

Sui 5mila, brava Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), trentina figlia d’arte, in 16’15”30, è la prima classe 2000 a vincere un titolo assoluto. Sugli ostacoli brilla davvero la ligure Luminosa Bogliolo, 13”21. Il decathlon è dell’abruzzese di Svizzera Luca Di Tizio, con 7240 punti, mentre la cremonese Sveva Gerevini arriva a 5322, nell’eptathlon. L’asta è di Claudio Stecchi, tra i pesisti Sebastiano Bianchetti prevale su Leonardo Fabbri di 11 centimetri, dal 19,39. La discobola Valentina Aniballi sorprende con 56,80 all’ultimo lancio, solo quarta Daisy Osakue, eroica a Berlino.

La 4×400 è di Maria Enrica Spacca, Gloria Hooper e Anna Bongiorni, più Giulia Latini, 44”91.

Il martello conferma la parmense Sara Fantini, 63,72. Avvincente il triplo, con Schembri che all’ultimo balza a 16,60, 8 cm su Forte, poi Cavazzani e il 42enne Donato. I 3mila siepi illudono i gemelli Zoghlami, beffati dal trevigiano Leonardo Feletto, di Mogliano, al personale, di 8’34”17; Isabel Mattuzzi fa 9’51”. I 200 sono per Irene Siragusa, 23”25, su Gloria Hooper. L’asta è di Roberta Bruni, 4,35, sulla Molinarolo. 17,08 per la padovana Chiara Rosa nel peso, bronzo per Daisy Osakue.

Sui 200, Howe e Demonte squalificati per falsa partenza, vince Davide Re su Marani e su Lodovico Cortelazzo.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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