Il Gazzettino, hockey ghiaccio. L’Asiago in finale di Alps league, il viaggio nel mondo dei leoni giallorossi: il capitano falegname e muratore, ex elettricista, i 45mila euro come massimo stipendio, per il portiere, canadese. Le altre due stelle e gli 800mila euro di budget stagionale. Benetti: “In serie A si faceva 3 volte il girone di andata e ritorno, arrivando ad affrontare un’avversaria anche 8 volte. L’Alps con Austria e Slovenia è più stimolante”

(asiagohockey.it/Paolo Basso)

Nell’hockey ghiaccio, Asiago vanta 5 scudetti, 3 coppe Italia e 3 supercoppe, eppure tocca forse ora il punto più alto dei suoi 83 anni di storia. Lunedì sera ha battuto il val Pusteria per 5-3 (era gara-3), qualificandosi per la finale di Alps league, la seconda lega europea, per importanza. Di fronte ai 1100 spettatori dell’Hodegart, si guadagna l’ultimo atto, dopo avere eliminato anche il Vipiteno, nei quarti dei playoff. In finale avrà i bolzanini del Renon (Ritten in tedesco), capaci di eliminare gli sloveni del Jesenice, per 3-1. La finale inizia lunedì, si giocherà ogni 2 giorni, si parte nel Vicentino, sempre alle 20,30, e sarà al meglio delle 7 gare.
E’ un momento di grande gioia per Lello Tessari e compagni, anche per il presidente Pier Carlo Mantovani, avvocato, in sella dal 2001, esclusa la parentesi dal 2012 al ’14. “Siamo una quarantina di soci – racconta – e per noi è la 2. stagione in questa lega dell’Europa centrale, alla quale si è aggiunta in estate Lubiana. E’ il secondo campionato continentale per importanza, dietro alla Ebel, dove partecipa solo un’italiana, Bolzano”.
Sono consentiti 4 stranieri. “Ma gli italo-canadesi o italo-statunitensi da oltre un anno nel nostro paese non vengono più considerati come forestieri”.
Tre sono gli elementi più rappresentativi, tutti nati in Canada: il portiere Cloutier, del Quebec (probabilmente il più pagato, con 45mila euro netti), l’attaccante Anthony Nigro e il centrosinistra Marco Rosa. “In rosa abbiamo anche 8 veneti, 2 trentini e 2 piemontesi, su un totale di 22 giocatori, compresi i 2 portieri. La nostra attenzione è anche per il settore giovanile, con ben 7 squadre, dall’under 19 di età, ogni 2 anni, sino ai bimbi di 7 anni, per l’avviamento all’hockey”.
Allenatore della prima squadra è un americano, Thomas Barrasso, ex portiere, di Boston, alla 2^ stagione. Il club giallorosso è in un buon momento anche sul piano del sostegno economico, fresco di partnership con la Recoaro Terme, utile a sostenere il budget stagionale di 700-800mila euro.
La bandiera è Federico Benetti, 32 anni, ala destra, asiaghese, da sempre nei leoni, a parte il 2005-06 al Valpellice, la squadra di serie B. “Sono l’unico che ha pure un lavoro – racconta -, come falegname e pure muratore, dal 2010, prima ero elettricista. L’hockey ghiaccio è uno sport molto fisico, si combatte, non consente momenti di riposo, con 2 partite la settimana, 3 nei playoff: è affascinante, attrae per la lotta. Come tutti gli sport minori non è preso tanto in considerazione, eppure è veloce, tecnico e anche tattico”.
Nell’Alps, il mercato chiude a fine gennaio, esattamente come nel calcio. L’unica altra squadra veneta è il Cortina, neanche qualificata per i playoff. “Il titolo italiano è stato aggiudicato un mese fa, al Renon: le partecipanti vengono scelte a dicembre, sono le migliori 4 italiane dell’Alps, si parte direttamente da semifinali e finali”.
Due anni fa la svolta della federazione, con le migliori iscritte alla lega europea. “In serie A, erano rimaste appena 8 squadre – ricorda Benetti -, così si disputavano 3 gironi di andata e ritorno. Non è stimolante affrontare la stessa avversaria anche 8 volte in stagione, il campionato con Austria e Slovenia garantisce un livello più elevato”. E Asiago vuole succedere proprio al Renon, nell’albo d’oro.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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