Il Gazzettino, il Chievo a processo. La procura federale richiede 15 punti di penalizzazione e tre anni di inibizione per il presidente Campedelli

Luca Campedelli (stadionews.it)

Il Chievo, naturalmente, spera di fare come il Parma, che rischiava la serie B, anche soltanto con i 6 punti di penalizzazione, ma se l’è cavata con una multa. Difficilmente finirà così, perchè un conto è un tentativo di illecito sgangherato, una preghiera scherzosa a non impegnarsi troppo, fatta da Calaiò a due ex compagni dello Spezia. Qui, invece, c’è una società con 64 milioni di debiti, da bilancio di due stagioni fa, che per sopravvivere in serie A (sempre, in questo millennio, esclusa una stagione in B) è stata quasi costretta a plusvalenze fittizie.

Il Chievo rischia 15 punti di penalizzazione, come da richiesta della procura federale, come un mese fa, mentre per il presidente Luca Campedelli sono stati chiesti 3 anni di inibizione. A Verona non vengono forniti i dati sugli spettatori, paganti e abbonati, sugli incassi, per evitare che gli sponsor si allontanino. L’Hellas ha forse il quadruplo dei tifosi, era la sesta tifoseria italiana, al ritorno in serie A, il quartiere di 8mila abitanti è cenerentola, come seguito, assieme al Sassuolo e al Frosinone.

Insomma Campedelli va quasi giustificato, con i pandori e panettoni (della Paluani) fatica a restare fra le 20 elette del calcio italiano, di qui i giochetti (“Da impazzire”, diceva Francesco De Gregori) con Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena cancellato dalla serie B, fallito e persino minacciante il suicidio, di fronte alla mancata rateizzazione del debito. Già, Lotito con la Lazio ottenne lo spalmamento in 23 anni, Baraldi per il Parma della Parmalat la legge Marzano, per il resto quasi tutte le società sono fallite, il Chievo rischia la B e anche di non farcela, perchè è dura ogni anno salvarsi senza magnati nè cedere i migliori, perchè mica è l’Udinese dei Pozzo o la Sampdoria di Ferrero, maestra nel lancio o nel rilancio.

Il caso sulle plusvalenze fittizie è tornato ieri a processo, dinanzi al tribunale federale nazionale. Dopo il difetto di procedibilità sulla mancata audizione del patron clivensi, ieri i legali delle parti sono tornati daccapo. Mezz’ora di udienza, con le richieste del procuratore Giuseppe Pecoraro, i 36 mesi di inibizione a Campedelli: “12 per ciascuno dei tre anni presi in esame nello scambio dei giocatori”. E 16 mesi per Samuele Mariotti e Guido Albini, dirigenti del Cesena. Naturale che l’avvocato veronese, Marco De Luca, affondi la procura, per un altro vizio di forma. «Qui c’è un dato di fondo, il deferimento non è firmato dal procuratore federale. Questo è un punto fondamentale sul quale avremo le nostre ragioni in questo processo, altrimenti in sede di appello. Il deferimento è firmato da aggiunti, non titolati secondo il codice di giustizia sportiva a firmare i deferimenti a meno che ci sia un impedimento. Ci hanno detto che era in ferie, al mare…”.

Il Chievo, dunque, sceglie ironia e stratagemmi, per dilatare i tempi, intanto così ha ottenuto che il Crotone resti in B, punta a evitare le penalizzazioni con vizi formali, perchè anche soltanto 5 punti con la rosa attuale firmerebbero probabilmente la retrocessione.

Per i valori di mercato, la procura si è basata sul sito transfermarket: «Per i calcoli dei giocatori – conferma l’avvocato – gli inquirenti si riferimento a certe fonti, decisamente sbagliate, per tutte le transazioni negli ultimi anni. Valori per under 15-16 sono soggettivi, non oggettivi». 

Immancabile Striscia la Notizia, che aveva esaltato l’inchiesta del sociologo Pippo Russo, per calciomercato.com. «Ma glielo diamo un bel tapiro alla procura?», ironizza l’avvocato del Chievo. La sentenza è probabilmente oggi e già il Cesena era stato condannato al -15, ma dopo il fallimento. Cosa farà Cesare Mastrocola, il presidente del tribunale? Magari come Frattini, sarà in minoranza ma dissecreterà il voto?

Il processo è a porte chiuse, il Crotone è parte interessata, come ultima delle retrocesse dalla A. Il Chievo ammette di avere imbrogliato per soli 2 milioni, perizie alla mano. Basterà?

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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