Il Gazzettino, la maratona di New York. L’etiope Lelisa Desisa vince allo sprint. Oltre tremila gli italiani presenti, cinquantunesimo Daniele Meucci. Mary Keitany prima fra le donne

Il vincitore Lelisa Desisa taglia il traguardo (ansa/repubblica.it)

Oltre tremila italiani, alla maratona di New York, il cult, naturalmente però vincono gli africani, Etiopia e Kenya. E la partenza differenziata porta i giusti riflettori sulle donne.
Vince l’etiope Lelisa Desisa, in 2 ore 5′ 59″. Alle sue spalle, dopo un testa a testa mozzafiato, il connazionale Tola Shura Kitata, per appena 2 secondi. Solo bronzo il grande favorito della vigilia, il keniano Geoffrey Kamworor, a 27” dal primato. Intorno al km 40 sembrava che la sfida si potesse risolvere tra Desisa e Kamworor, che tuttavia cede di schianto. Sembra fatta per l’etiope, invece Kitata piazza un ritorno violentissimo, riprendendo in vista del traguardo Desisa. Che piazza lo sprint decisivo, raro, in quelle condizioni, di rimontato.
Meno suspense, ma una prestazione di valore assoluto al femminile, con il monologo di Mary Keitany, la regina della grande mela: aveva già vinto dal 2014 al ’16, inoltre vanta due terzi posti. Battuta lo scorso anno dalla statunitense Shalane Flanagan, ieri terza, Keitany impone un ritmo incredibile nella seconda parte, in un’ora e 7’. Trionfa a Central park in 2 ore 22’ e 48”, rifilando tre minuti all’altra kenyana Vivian Cheruiyot.
Era la 48esima maratona di New York e tre africane staccano le altre elite runners di mezzo minuto, all’ingresso di thunder Alley, una volta superato il Queensboro bridge: sono la keniota Keitany e le etiopi Gudeta e Tusa. E’ il corridoio di First avenue, chiamato così per l’entusiasmo dei fans che segue la salita e la discesa silenziosa, sul ponte che collega Queens con Manhattan.
Si è corso forte, entrambe le gare sono le seconde più veloci della storia, la Keitany è al quarto successo, arriva a 5’ dal suo primato del mondo, autografato a Londra. Avvicina il primato sulla mezza distanza femminile, involandosi dal 28° chilometro.
Desisa festeggia dopo tre podi, secondo nel 2014, terzo nel ’15 e nel ’17. Il primo degli italiani è un umbro, Cristian Marianelli, della Tiferno Runners, 41° con 2h28’35”. Cinquantunesimo Daniele Meucci l’ingegnere pisano dell’Esercito si aggiudicò l’Europeo del 2014, quest’anno non ha potuto difendere il titolo, si è preparato con gruppo di amatori: non aveva ambizioni precise, arriva in quasi due ore e mezza.
Daniel Romanchuk è il primo atleta in sedia a rotelle, nato con la spina bifida. E’ il primo americano di questa speciale classifica, nonchè il più giovane vincitore della maratona newyorchese. Di Chicago, tagliato il traguardo in un’ora e 36”. La svizzera Manuela Schaer è al secondo titolo per donne speciali.
Fra i 52mila concorrenti, varie celebrità. In rappresentanza di Hollywood, l’attrice Teri Hatchins, di Casalinghe Disperate, alla sua seconda maratona ha partecipato per raccogliere fondi a favore di Save the Children. In gara anche l’attore di “Spotlight” Brian D’Arci, per sostenere Concern Worldwide, e l’ex campione di football americano Tiki Barber, dei Giants New York. A centinaia sono arrivati in Usa da Veneto e Friuli, hanno gareggiato in condizioni meteo ideali, godendosi lo spettacoli dei panorami mozzafiato e della più bella gara podistica al mondo.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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