La prima stesura della scheda sui gps per il Gazzettino.
(v.zagn.) Il gps è arrivato nello sport da una quindicina d’anni, in Italia è commercializzato dal 2009 e per primo è stato proposto dalla la K-sport di Mirko Marcolini. “Ormai tutte le squadre di serie A lo usa – racconta -, di varie marche e il prezzo varia dai 200 ai 2mila euro. Alcune versioni sono integrate alla frequenza cardiaca. Cinque squadre di copa America avevano i nostri apparati, fra queste il Cile campione, il Perù terzo e la Colombia”.
Dal punto di vista del carico esterno, ovvero distanza percorsa, velocità, accelerazione e potenza metabolica, Messi è fra i giocatori che sviluppa dei valori più bassi. “E’ questione di ruolo, il suo talento si sviluppa con la palla, a velocità più alta, ma per pochi minuti in una gara. Rispetto alla maggioranza dei giocatori, il suo gioco risultato più statico. Di certo palla al piede sprigiona i valori più elevati”.
Viceversa, anche secondo il gps sono supercampioni i due del Bayern, il francese Ribery e l’olandese Robben. “Fortissimi sul piano tecnico e pure fisico”.
Ora i gps vengono sviluppati anche in Cina. “Funzionano solo all’aperto, nel basket e nel volley vengono utilizzati con una tecnologia diversa, con sensori inerziali e con rfid”.