Il Gazzettino, la sentenza Figc penalizza il Parma con 5 punti. La serie A è salva. L’ex vicepresidente Ceresini: “Penalizzazione vergognosa”. Ma i messaggi inviati da Calaiò erano ambigui, paga intanto con 2 anni. Anche il Palermo farà appello

Fulvio Ceresini ex vicepresidente crociato (gazzettadiparma.it)

Il Parma se la cava con 5 punti di penalizzazione, da scontare in questa stagione, ma adesso trema il Chievo. La sentenza per i veronesi è attesa fra oggi e domani e c’è il rischio che sia serie B. Pericolo scampato, invece, per la matricola emiliana, dopo la decisione del tribunale federale nazionale della Figc, presieduto dall’avvocato Mario Antonio Scino. Il procuratore Giuseppe Pecoraro aveva chiesto 2 punti da applicare alla classifica della serie B, con la conseguente promozione del Palermo, o in subordine il -6. Probabile che in appello il -5 venga ulteriormente attenuato, magari in 2-3 punti di penalizzazione, che complicherebbero appena la corsa salvezza dei crociati.

L’impalcatura dell’accusa regge, dunque, passa il tentato illecito da parte di Emanuele Calaiò, sanzionato in primo grado con due anni di squalifica e 20mila euro di ammenda per i messaggi inviati a Filippo De Col, bellunese dello Spezia, 1-2 giorni prima del match decisivo per la promozione in A. La responsabilità oggettiva scatta in automatico, per la società, ma la dirigenza non poteva essere a conoscenza degli sprovveduti movimenti di Calaiò. Che nel 2015-16 era stato compagno di De Col, sempre in Liguria, e così aveva scritto: «Ehi pippein, non rompete il cazzein venerdì, mi raccomando amico mio». «Dillo anche a Claudiein”, ovvero Terzi. E «soprattutto per il rapporto che avete con me». 

Un testo onestamente ambiguo e per questo il Palermo (ma anche il Venezia, che aveva chiesto di essere inserito nel processo, come parte danneggiata) speravano che la saltasse la promozione. 

I giudici invece sottolineano che il Parma «ha conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in A. La penalizzazione riferita alla classifica del campionato di B appena concluso sarebbe estremamente afflittiva e in aperto contrasto con il principio previsto dall’articolo 18 del codice della giustizia sportiva». 

«Il tentativo di illecito è stato respinto dai destinatari dei messaggi e neanche viene ipotizzata la conoscenza della società».

Insomma Calaiò ha agito da solo, forse davvero per gogliardia, certo quei messaggi gli costano forse la fine della carriera, considerati i 36 anni e mezzo. In appello dovrebbe cavarsela con una pena fra gli 8 e i 15 mesi, comunque più lieve.

Il Parma respira di sollievo eppure accoglie la sentenza “con enorme amarezza”, la definisce “iniqua e illogica” e parla di condanna abnorme per il centravanti.

Un affondo arriva dall’ex vicepresidente crociato, Fulvio Ceresini, figlio del presidente più amato dai tifosi, Ernesto, scomparso nell’anno della storica promozione. «Negli ultimi 6 anni, la Figc ha perso ben 38 società, fallite o non iscritte. Finge di non vedere i bilanci taroccati di innumerevoli club, tecnicamente falliti da anni: fanno finanza creativa, vendono marchi e fanno plusvalenze fasulle. Attacca la società ultima arrivata, la più sana di tutte, arrivata forse ai massimi livelli inaspettatamente troppo in fretta, probabilmente a discapito, di altre di amici degli amici». Il riferimento è probabilmente al Palermo, considerato che il presidente di Lega Gaetano Miccichè è fratello del politico di Forza Italia Gianfranco e dell’ex vicepresidente rosanero Guglielmo. «Inventano dal nulla un processo farsa – insiste Ceresini, comunque sempre vicino ai soci parmigiani -, tengono in scacco per oltre 2 mesi il Parma e lo condannano con una penalizzazione spropositata, vomitevole. La vergogna vi accompagni».

La Corte d’appello federale istituirà il processo ai primi di agosto, dopo il varo dei calendari, previsto per giovedì, alle 18,30, a Sky. 

Il club manager del Parma, Alessandro Lucarelli, aveva accusato il Palermo: «Si ergono a paladini della giustizia quando almeno una volta alla settimana sono davanti ai giudici per vicende più gravi». Ovvero la richiesta di fallimento (respinta) e di un sequestro di oltre un milione.

Oggi o domani arriverà la sentenza per il Chievo, che rischia 15 punti di penalizzazione sull’ultima classifica, per le plusvalenze fittizie. Ne aveva 5 di margine sul Crotone, magari se la caverà con 8 punti da scontare quest’anno.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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