Il Gazzettino, Libertadores. River-Boca rinviata a data da destinarsi. Tevez: “Avessimo fatto noi certe cose la coppa sarebbe già stata assegnata a loro”

Carlos Tevez (supereva.it)

L’integralità del pezzo per “Il Gazzettino”

La finale di coppa Libertadores non s’ha da fare. Dopo le scene di violenza di sabato, la Conmebol comunica il rinvio del superclasico tra River e Boca. «Non c’è uguaglianza di condizioni», spiega il paraguayano Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, la Uefa del Sudamerica. Per ora vince il Boca Juniors, che aveva chiesto di non giocare. Sabato, all’incrocio fra Quinteros e Avenida del Libertador, a 100 metri dal viale d’ingresso dello stadio Monumental, il pullman era stato intercettato da decine di sostenitori biancorossi con un nutrito lancio di sassi, bastoni e bottiglie, infrangendo alcuni finestrini, con ferimento di 2 giocatori e l’arresto di 56 teppisti.

Dopo il 2-2 dell’andata, il Boca chiede il successo a tavolino, appellandosi all’articolo 18 della Conmebol. Domani si riuniranno i presidenti di Conmebol, River Plate e Boca per stabilire la nuova data, probabili sabato 8 o domenica 9 dicembre, per giocare con la luce del giorno. Il patto iniziale fra gli stessi prevedeva di giocare ieri. 

Pablo Perez, capitano xeneize, ha riportato un’ulcera alla cornea e a causa del ridotto campo visivo non è in grado di scendere in campo subito, l’altro ferito è Gonzalo Lamardo. Nessuno dei giocatori del Boca si è addormentato prima delle 2 di ieri: in 7 sono stati soccorsi dopo aver respirato gas lacrimogeni e spray al peperoncino, sono l’ex juventino Tevez, l’ex romanista Gago, Almendra, Cardona, Wanchope, Abila e Benedetto. Per curarli sono stati usati corticoidi, ovvero sostanze che figurano nella lista dei prodotti dopanti. Gago ha avuto una reazione allergica e per qualche minuto se l’è vista brutta. Il presidente della Fifa Gianni Infantino è a Buenos Aires, spingeva per giocare, alla fine si è dovuto arrendere all’evidenza. Sono stati accontentati il presidente del Boca Daniel Angelici e l’allenatore Guillermo Barros Schelotto, che per un mese aveva allenato il Palermo, pur senza patentino per l’Italia. Nel pomeriggio, i cancelli erano stati aperti, per consentire ai tifosi di casa, dei millonarios, di affluire allo stadio. Era pronto un contingente supplementari di agenti, oltre ai 2200 agenti previsti inizialmente. 

Secondo Maradona, è tutta colpa del presidente della repubblica Mauricio Macri, ex presidente del Boca: «Dal 2015 non c’è sicurezza, i furti sono ovunque e la gente non mangia».

«Avessimo fatto noi certe cose – dice Carlitos Tevez -, la coppa sarebbe già stata assegnata a loro”. Nel 2015, per gli ottavi di finale, il Boca era stato estromesso dalla competizione e il River passò il turno perché un gruppo di tifosi alla Bombonera spruzzò gas al peperoncino su giocatori avversari. Ma ora non giocare la finale sarebbe una brutta figura mondiale.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

Related Posts

Leave a reply