Il Gazzettino. Mancini gioca peggio di Mazzarri, eppure l’Inter torna al successo dopo 4 turni. Solo grazie all’errore di Ferrari. E allo scadere Handanovic vola sull’ex Destro.

icardi
Il gol di Icardi che regala i tre punti all’Inter

Bologna-Inter 0-1

GOL: 21’ st Icardi.

BOLOGNA (4-3-3): Da Costa sv; Ferrari 4,5, Gastaldello 6, Rossettini 5,5, Masina 5,5; Taider 6, Diawara 5,5, Rizzo 6,5 (35’ st Destro 6); Mounier 5,5, Mancosu 5 (35’ st Falco 6), Giaccherini 6 (25’ st Brienza 6). Allenatore: Rossi.

INTER (4-3-3): Handanovic 6,5; Santon 6, Ranocchia 6, Miranda 6,5, Juan Jesus 6; Brozovic 6,5, Melo 5, Kondogbia 5; Perisic 6 (28’ st Guarin 6), Icardi 6,5 (35’ st Biabiany 6), Ljajic 6,5 (42’ st Palacio sv). Allenatore: Mancini.

Arbitro: Banti di Livorno 5,5.

Note: ammoniti Kondogbia, Rossettini, Felipe Melo. Espulsi: nel 15’ Felipe Melo per doppia ammonizione; Mancini al 45’ per proteste. Recupero: pt 1’, st 5’. Spettatori: 22.350 di cui 12.734 abbonati, per un incasso di 552mila euro. Minuto di silenzio per Paride Tumburus, campione d’Italia con il Bologna nel ’64.

Vanni Zagnoli

Ormai è un anno che c’è Roberto Mancini, all’Inter, e a parte la sequenza iniziale di questo campionato ha deluso tanto. Sul piano del gioco, è da 6 stiracchiato, come ieri sera. Sarà forse colpa di Mazzarri? Dei giocatori, dell’impronta di gioco dell’ex tecnico? Adesso i tifosi nerazzurri non sanno più con chi prendersela. Faticano a riconoscere che Mazzarri era dignitoso e che Mancini non crea abbastanza, con una squadra sicuramente più completa e costosa. Il primo tempo di Bologna è da cenerentola, da squadra imbelle, si diceva una volta. Non c’è paragone fra lo spettacolo del Crotone, in B, e l’anti (o avan…) spettacolo dell’Inter. Sembra la prima Inter di Moratti, andata avanti per un decennio, appunto prima dell’arrivo del Mancini I. Thohir spende, anche i soldi che non ha, anche quelli che la famiglia Moratti e Tronchetti Provera gli danno, eppure la proposta offensiva è da squadra qualsiasi: il Genoa di Gasperini non gioca peggio, anzi. I risultati quest’anno sono migliori, con il primato momentaneo. Ecco, magari l’Inter arriverà pure in Champions, migliorerà, magari sfiorerà lo scudetto, però non ci siamo ancora. Neanche con Felipe Melo. Tornato il Felipe che ricordavamo, il mediano dell’espulsione in Brasile-Olanda costato il mondiale 2010 alla seleçao: espulso dopo un’ora per doppia ammonizione, su Rizzo, per un contrasto duro e poi un fallo tattico. Lì Banti è stato onestamente severo.

Ecco, quest’Inter pare i verdeoro, che debba conquistare il mondo e invece si muove poco, a Bologna passa con fortuna, grazie al liscio di Ferrari sul lancio di Perisic. Ljajic così centra per Icardi e l’argentino insacca a porta vuota.

Senza quell’errore, l’Inter difficilmente avrebbe segnato. Neanche il Bologna brilla, neppure con l’uomo in più, mostra le difficoltà mascherate dal successo in rimonta nel derby di Modena. Destro va per la prima volta in panchina, Mancosu non combina di più. Nell’Inter piace Ljajic, lo slavo fece allontanare Delio Rossi dalla panchina della Fiorentina, provocandolo sino a beccarsi quel pugno in faccia. Pensare che gioca solo per l’indisponibilità di Jovetic. Piacciono anche l’attitudine difensiva dei nerazzurri, la tenuta in 10, la squadra che resta corta. Kondogbia non varrà mai 30 milioni. Mancini viene espulso e continua a sacramentare contro l’arbitro. Aveva protestato per un fallo discutibile di Palacio. “E non si può espellere con questa facilità – sostiene Mancini -, fischiare tutto leva spettacolo, non fa migliorare il calcio italiano”.

Gol a parte, sul taccuino solo due occasioni vere: al 58’, sponda di Perisic di testa per Icardi, cross da destra per l’attaccante croato, tiro e salvataggio dell’ex Taider. Allo scadere, scambio fra Taider e Destro, Ranocchia respinge, Falco centra, l’ex Destro calcia centralmente, la risposta di Handanovic è formidabile.

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