Il Gazzettino. Luca Toni: “La Juve resta un passo avanti all’Inter. Il pallone d’oro? Finchè ci saranno Messi e Ronaldo sarà sempre affar loro. Mi ributterò nel calcio solo quando c’è un progetto serio, faccio il papà e l’opinionista”

Luca Toni (Valerio Pennicino/Getty Images)

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Da modenese, Luca Toni è stato premiato dai giornalisti sportivi dell’Emilia Romagna, a Castelnovo Rangone, a un chilometro da dove abita. Racconta la serie A e la sua vita, a 42 anni, da campione del mondo del 2006.
Toni, la Juve ha appena perso l’imbattibilità, l’Inter si è portata a +2. Chi vince lo scudetto?
«La Juve resta un passo avanti, ha una rosa molto più ampia e dunque più forte dei nerazzurri».
Conte e Marotta non interromperanno a 8 la sequenza di scudetti consecutivi?
«E’ difficile. Antonio sta facendo qualcosa di eccezionale, considerati tutti i nuovi da assemblare. E’ stato bravo a dare un’idea di gioco, eppure penso che la Juve resti un gradino sopra e alla lunga prevarrà. Anche se l’Inter eliminata dalla Champions spenderà meno energie con l’Europa league».
Cristiano Ronaldo è passato dalla riottosità alla sostituzione al gol all’Olimpico, con la Lazio.
«E’ un campione e come tutti può avere alti e bassi, per Sarri è una fortuna averlo. Non è più un ragazzino di 25 anni, deve giocare magari un po’ meno partite: disputare tre gare a settimana è dura per tutti, anche per un giovane, figurarsi a 34 anni. E’ un grande e farà la differenza nella fase decisiva della stagione».
Messi ha meritato il Pallone d’oro?
«Se la giocano sempre loro due, finchè ci saranno Messi e Ronaldo sarà sempre affar loro».
Nonostante la scorsa stagione fosse andato a Modric e in questa sia arrivato secondo Van Dijk?
«Restano favoriti i soliti due, anche per la prossima stagione. Nel 2013 il mio amico Ribery vinse tutto, con il Bayern Monaco, tifavo per lui eppure arrivò solo terzo».
Gattuso arresterà la crisi del Napoli?
«Deve gestire una brutta situazione, Ancelotti è partito male, si è creata la spaccatura tra giocatori, società e tifosi, per ricucire questi rapporti tutti avrebbe dovuto fare un po’ un passo indietro. Resta molto lontano dalle zone che contano, in questi casi paga il tecnico, aspettiamo la svolta».
Ibrahimovic dovrebbe tornare al Milan, il Bologna ha annunciato di non avere chances, nonostante l’amicizia con Mihajlovic.
«E’ una grande cosa per il calcio italiano. Stanno ritornando giocatori importanti, il nostro mondo ne aveva bisogno. Abbiamo due squadre forti che si giocheranno il campionato sino alla fine, ma anche chi lo prende farà sicuramente un grande affare. Il suo ritorno in serie A significa che conserva grandi motivazioni, la conosce benissimo, anche nelle pressioni. La gente si aspetta tanto da Zlatan, se arriva è perchè ha l’atteggiamento giusto».
I 38 anni non sono troppi?
«Quando uno è buono è buono… Vedo solo aspetti positivi. Peraltro il Milan non è più il Milan di una volta, dunque non può fare miracoli».
Lei vinse la classifica cannonieri a 38 anni, al Verona, lo svedese può soffiarle il record?
«Sarei contento perchè è un grande campione. Ma se arriva solo per 6 mesi è impossibile che mi batta…».
Chi le piace, della serie A?
«La Lazio sorprende, assieme all’Atalanta, straordinaria in Champions, e al Cagliari. E anche il Sassuolo gioca bene. Nel Bologna, Orsolini è arrivato in nazionale e adesso sarà ancora più carico. Lo seguivo già nell’Ascoli, starà a lui migliorare».
Qual è il ricordo migliore della sua carriera?
«E’ troppo facile, il trionfo a Berlino. Sono passati 13 anni, abbiamo fatto qualcosa di importante. Ma non dimentico gli anni di Treviso e Vicenza, dove debuttai in A».
Ora cosa fa?
«Andrò presto in Brasile a giocare con le ex leggende del Bayern Monaco, hanno fatto la squadra delle leggende anche dell’Italia e allora mi sdoppierò. Faccio l’opinionista sportivo in tv, mi piace abbastanza, sono parecchio impegnato. Mi godo la famiglia, i figli Leonardo e Bianca, di 6 e 5 anni».
Aveva iniziato a fare il dirigente al Verona, poi lasciò per dissidi con il ds Filippo Fusco, dopo il ritorno in serie A, due anni fa. 
«Farò il corso da ds. Mi ributterò nel calcio quando ci sarà un progetto serio».
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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