Il Gazzettino, Milan. Il duello fra gli acquirenti americani, la famiglia Ricketts contro Goldman Sachs. Quel titolo nel baseball con i Chicago Cube, mancava dal 1908

I Ricketts (italianfootballdaily.com)

Finalmente per il Milan arriva una proprietà seria. Seria è il termine preferito di sportivi, di addetti ai lavori, per molto, compreso il giornalismo. Dunque, Li è una barzelletta, ormai, ha l’aria dello squattrinato, lo pensa anche l’Uefa che vuole escludere il Milan dall’Europa League, come quando restò un anno fuori perchè l’allora vicepresidente Adriano Galliani ritirò la squadra da Marsiglia, per un calo all’illuminazione. Probabilmente decise la telefonata di Silvio Berlusconi, mai confessata, e anche per questo Galliani è sempre stato il fiduciario del cavaliere, al punto da finire in parlamento.

Milanisti pensavano che dietro a Li ci fosse sua emittenza, in fondo lui stesso diceva che un bel giorno, magari, si riprenderà la società. A 82 anni, magari lasciandola ai figli.

Adesso, però, per fortuna, forse, ci siamo. Se il milanista Squinzi ha sempre rifiutato, per i debiti, se il petroliere albanese Taci non ha mai concluso, neanche l’acquisto del Bologna nè del Parma, adesso arriva un personaggio dello sport professionistico americano, ovvero la famiglia Ricketts, fra i grandi ricchi del mondo, tipo i Saputo del Bologna, che hanno ascendenze venete.

Venerdì il proprietario cinese ha “bucato” anche il secondo richiamo legato al versamento dei 32 milioni di aumento di capitale, è l’ennesima inadempienza, preludio all’escussione del pegno dal fondo Elliott. A Yonghong Li restano 7-10 giorni lavorativi per rimborsare l’hedge fund. Elliott ha le mani sul Milan e  con una procedura in Lussemburgo tra due settimane potrebbe diventare titolare della Rossoneri Sport Investment. Yonghong Li e il manager Han Li hanno un margine minimo, dagli Stati Uniti i Ricketts ammettono: «Siamo interessati ad acquisire una quota di controllo nell’Ac Milan. Tom è la persona di riferimento, ma le intere risorse finanziarie della famiglia sono coinvolte, proprio come succede con la proprietà dei Chicago Cubs di baseball, squadra condotta al successo attraverso investimenti a lungo termine. Che possono dare un successo duraturo senza modifiche rapide». 

I Ricketts sono assistiti dalla banca d’affari Morgan Stanley, che già seguiva la Parmalat nelle peripezie calcistiche e non. Questa cordata è in vantaggio su Goldman Sachs, accompagnato da un imprenditore segreto. Yonghong Li non uscirebbe di scena, anzi per due anni vorrebbe conservare il 25%. 

Comunque, i Rickett ambiscono a uno stakeholder di controllo nel Milan, forti delle World Series di baseball vinte nel 2016, con Chicago.

Li resta in crisi, non ha i soldi per onorare l’ultima tranche dell’aumento di capitale di 60 milioni chiamato dal cda nei mesi scorsi. Ci penserà Elliot. A quel punto, se il cinese non rimborserà la cifra al fondo Usa entro i primi 10 giorni di luglio perderà il Milan. Proprietario diventerà Elliot, per cui i Ricketts trattano con Paul Singer, proprietario del fondo.

Hanno il 371° pa­tri­mo­nio, per ­la clas­si­fi­ca For­bes, con 2,4 miliardi di dollari, e quando acquisirono i Chicago Cubs l’affare fu cu­ra­to da Sal Ga­la­tio­to, l’ad­vi­sor che seguì la cor­da­ta ci­ne­se per­den­te, nell’acquisto del club più titolato d’Europa, per l’Italia.

Elliott è cre­di­to­re per 303 mi­lio­ni, i tifosi non vedono l’ora di avere un proprietario vero, danaroso e ambizioso. Che magari congederà l’ad Mar­co Fas­so­ne e il ds Mirabelli.

A maggio, Thomas Ricketts maggio ha investito a Chicago (è nativo del Nebraska), su un team di Usl, la seconda divisione pallonara americana. Gli piacerebbe mettere le mani anche sui Chicago Fire, la società di Mls, la serie A Usa. Per il baseball spesero 875 milioni di dollari, nel 2009, portandoli al successo 7 anni dopo, colmando un digiuno che durava dal 1908. 

Sposato con Cecelia, Tom non ama apparire, a differenza dei tre fratelli e dal padre Joe, repubblicani. La sorella Laura, avvocato, lesbica, appoggiava Obama. Il fratello Pete è dal 2015 governatore del Nebraska, il padre è alla destra estrema, più bigotta, sostenitore di Trump con milione di dollari.

Joe Ricketts ha creato Td Ameritrade, di cui Tom è direttore (oltre che fondatore di Incapital), società di brokeraggio on line controllata al 41% da una banca di Toronto: l’anno scorso ha avuto un giro d’affari da 3,7 miliardi di dollari con un utile da 1,4 miliardi. L’orizzonte è proiettato sui prossimi 10-15 anni, ma in tutto il Milan gli costerebbe 870 milioni.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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