Il Gazzettino, nuoto. A Riccione gli 800 sono di Gabriele Detti. Federica Pellegrini dà spettacolo sui 100 stile. Il ritorno di Silvia Di Pietro dopo un anno, Simona Quadarella sui 1500. Il record di Margherita Panziera in staffetta, le qualificazioni sfiorate da Ilaria Cusinato. Le staffette saranno presenti in Corea del Sud

Gabriele Detti (swim4lifemagazine.it)

Sorprese anche negative, da Riccione, campionati primaverili di nuoto, trials per i mondiali di Gwangju, in Corea del Sud. I pass individuali di ieri sono stati 5, con le staffette arriviamo a un totale di 15. Uno è di Federica Pellegrini, che dà spettacolo sui 100 stile. Vira in 26”08, il 53”72 è da applausi, a soli 2 centesimi dal crono di qualificazione. «Per essere competitiva – spiega -, devo nuotare molto più ampia, anzichè di frequenza. Da un po’ non facevo questo tempo, su questa distanza, sono felice. Vengo da anni a mezzo servizio, mi piace ancora faticare in allenamento, i risultati sono convinta possano essere buoni. Se non do il massimo in preparazione, alla mia età qualcosa viene meno, in gara. Ho deciso di continuare non per essere comprimaria». E a furia di allenare la velocità è di livello non solo sui 200. Terza Silvia Di Pietro, che ha ripreso dopo un anno. 
Nella 4×100 mista, arriva il record italiano nel dorso, in prima frazione, della trevigiana Margherita Panziera, 58”92, da medaglia mondiale. E’ campionessa italiana assieme a Scarcella, Cusinato (a delfino) e Galizi. “Solo Ilaria Cusinato mi aveva predetto questo tempo – sorride -, è una gran motivatrice”.
La padovana, invece, accarezza come sui 400 misti il tempo limite, 2’11”89, sui 200 misti, arriva a un decimo dalla qualificazione e probabilmente basterà per essere convocata. E’ raro che un nuotatore medagliato non si fermi in mixed zone, l’allenatore Stefano Morini la riprende a caldo, a voce alta, spiegandole cosa non è andato già martedì. Almeno sul podio Cusinato accenna a un sorriso e dopo la staffetta dice solo: «Non è il mio miglior periodo, però motivo le colleghe”.
Sempre sui 200 misti, Thomas Ceccon rinuncia, ha problemi fisici a rana, in mattinata il vicentino era stato catechizzato dal gruppo sportivo della Polizia. Il titolo italiano va ad Alberto Razzetti, in mancanza anche di Turrini. Sui 100 stile, Ceccon vince solo la finale B. L’oro è per Alessandro Mirressi in 48”32 (mancano 3 centesimi al pass, ci sarà, dato anche l’oro continentale), davanti al sorprendente Manuel Frigo, 22enne di Cittadella, in 48”56, alla prima stagione nei collegiali azzurri. «Ora mi segue Claudio Rossetto – rivela -, aumenta gli stimoli allenarmi con Dotto, Condorelli e Vendrame”. La staffetta si qualifica, avrà anche speranze di podio. Solo 6° Luca Dotto, in 49”, il padovano punta all’olimpiade, aveva saltato i mondiali in vasca corta per un problema alla spalla.
Gli 800 sono di Gabriele Detti, in 7’43”83, davanti a Paltrinieri e ad Acerenza (7’47”20), il pass mondiale è per tutti e 3 (ma ne andranno solo 2), mentre uno dei figli di Giorgio Lamberti, Matteo, è quinto. «A Riccione – racconta Gregorio Paltrinieri – gli 800 non mi erano mai venuti meglio, questo 7’45”35 è positivo. Gabriele non è una sorpresa, sapevamo che sarebbe andato forte, è stato sfortunato, con i problemi alla spalla. E’ più bello gareggiare quando ci siamo tutti». «Viviamo praticamente insieme – conferma Detti, altro allievo di Morini -, ma non è una gara fra noi. E’ un onore fronteggiare Greg, con tutto il suo palmares».
Domani saranno di nuovo di fronte sui 1500. Dove Simona Quadarella conquista il lasciapassare, in 16’04”02, senza entusiasmare, davanti alla fondista Giulia Gabbrielleschi (6. Arianna Bridi, altra da acque libere), mentre è 4. la veneziana Giulia Salin. Nella 4×100 mista, Ceccon è velocissimo ma parte prima e la fa squalificare, vanificando il record delle Fiamme Oro, il titolo va all’Esercito, con Scozzoli e il triestino Codia.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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