Il Gazzettino, Treviso, basket. Pillastrini gioca la finale promozione con Capo d’Orlando: “La panchina corta penalizza i messinesi, l’entusiasmo è per i verdi. I 9 esordienti che vinsero la regular season, la magia dell’ex Benetton. Logan. Le richieste dall’estero”

Stefano Pillastrini (trevisotoday.it)

Reggio Emilia
Con Stefano Pillastrini si parlerebbe per ore, è un personaggio straordinario. Ha portato alla salvezza con una giornata di anticipo la Reggiana, da subentrato a Devis Cagnardi, e ora è tornato a Cervia, a casa.
Coach, seguirà la finale playoff di LegAdue?
“No, magari verrò per gara5, se ci sarà”.
Quest’anno è cambiata la formula, sono salite vincendo i gironi Fortitudo e Roma, mentre con lei…
“Vincemmo tre volte la stagione regolare, quando non premiava con la promozione. Raggiungemmo due semifinali con una squadra di bambini, perdendo con la Fortitudo Bologna, poi superata alla bella da Brescia, e da Trieste, salita”.
Il presidente era già Paolo Vazzoler, ex difensore della Benetton. Ha scelto come coach Massimiliano Menetti, due finali scudetto con Reggio e un grande rapporto con Pianigiani, con il giornalista Claudio Pea, meno con Ettore Messina…
“Io non faccio parte di schieramenti”.
A Treviso ha preso casa?
“No, ero in appartamento e l’ho lasciato dopo 4 anni, meravigliosi. Salimmo dalla lega2 silver, con una società che rinasceva, la categoria superiore non era ancora unita, centrammo il traguardo con 9 esordienti e raggiungemmo la semifinale playoff, senza fare mercato. La stagione regolare fu vinta anche la stagione successiva, nonostante Virtus e Fortitudo, che nei quarti inserì Daniele Cinciarini, mentre Trieste si rafforzò con Cavaliero. Fu un cammino trionfale, con appena 8-9 perse. L’ultimo anno le ambizioni erano superiori, ci furono grandi problemi, risolti con un eccellente girone di ritorno, insufficiente però a essere promossi”.
Qual è il segreto della rinascita di Treviso?
“La De’Longhi e consorzio, molto più ampio rispetto a Varese, con 150 aderenti”.
Parentesi. Trinchieri e Messina avevano il doppio incarico, lei mai è stato richiesto da ct, all’estero?
“No, anche perchè disputai l’Eurolega solo 2 volte, senza avere visibilità internazione. Con Pesaro arrivammo a una partita dalle final 4, mi nacque la seconda figlia e preferii restare in Romagna, poi ebbi l’interesse del Prokop, squadra polacca, ma le scelte furono diverse. Ci fu un contatto con la Russia, nel 2002, mentre ero nelle Marche, e quel mercato si stava aprendo, all’epoca eravamo in Suproleague”.
Quattro anni fa, Logan vinse lo scudetto a Sassari, a 37 anni può decidere la finale?
“Non più di Brandon Triche, di Parks e di Bruttini, ex trevigiano”. 
Chi salirà?
“Siamo 51 a 49 per i verdi, non solo per il fattore campo. La De’ Longhi è più forte ma con qualche incognita in più, ovvero Logan e l’infortunio a Lombardi. La panchina corta penalizza i messinesi, l’entusiasmo clamoroso favorirà Treviso, sarà una bellissima finale”.
Quanto costano le finaliste?
“Non lo so con certezza, nel budget dell’ex Benetton incidono molto le giovanili, presenti in ogni categoria, spesso con una doppia squadra e adesso iniziano pure le donne”.
Chi è rimasto dei suoi anni?
“Solo Imbrò e Lombardi”.
I peloritani hanno Matteo Laganà.
“Figlio di Lucio, potrebbe essere il più bravo fra i tre. E poi c’è Mei, buon playmaker, il gioco non è mai completamente nella mani straniere. Bruttini venne sacrificato per John Brown, esploso nel 2019 a Brindisi”.
Un anno fa, Marco Sodini eliminò Milano in coppa Italia, fragorosamente, nei quarti, dava spettacolo a Cantù, nonostante gli stipendi non pagati dal russo Gerasimenko.
“E’ di Livorno, uno dei tanti prodotti del don Bosco, dopo Banchi e Ramagli, Diana e De Raffaele, grandi nomi. E’ al secondo campionato incredibile, sono molto contento che abbia rinnovato per due anni”.
Lei al massimo era sceso a Montegranaro…
“Già, nei primi 20 anni sono rimasto molto vicino a casa, adesso sarei pronto ad allontanarmi. Penso a Gigio Gresta, che andò in Kuwait, e a Frates, in Cina”.
Capo d’Orlando ebbe tanto da Sacchetti e Pozzecco, anche da allenatore. Avrà il tifo del pubblico neutrale?
“Sono due storie belle, Treviso ha un seguito incredibile. Non credo che la pallacanestro abbia così tanti tifosi: la finale di A2 non è un evento come le 7 partite per lo scudetto, di certo sarà molto bella e seguita. Trevigiani scenderanno in Sicilia, dalla terra paladina magari arriverà nessuno. Restano due ambienti molto carichi”.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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