Il Gazzettino, volley. L’anno di Giannelli: “Lo scudetto con Trento e la qualificazione in Champions, la nazionale con argento in coppa del mondo e bronzo agli Europei”. A 19 anni è il miglior palleggiatore al mondo: “E ho preso la patente e il diploma allo scientifico di Bolzano”

Volley, Simone Giannelli, 19 anni, è il personaggio italiano del 2015
Volley, Simone Giannelli, 19 anni, è il personaggio italiano del 2015

Vanni Zagnoli

Nel volley, il 2015 è stato di Simone Giannelli, bronzo e miglior palleggiatore all’Europeo, argento in coppa del mondo, con qualificazione all’Olimpiade.

Simone, pensare che le piaceva lo sci…

“E’ stata mia sorella Martina a trasmettermi la passione per la pallavolo – racconta il regista di Trento -, da giocatrice. Ne è valsa la pena…”.

Un anno fa neanche aveva mai giocato titolare in Superlega. Come convinse il bulgaro Stoitchev a Trento, l’ex ct Berruto e poi Blengini?

“Neppure io me lo spiego. Ho sempre fatto la mia palestra e lavorato, i risultati sono arrivati ma voglio di più ancora, perchè so di valere tanto”.

Andrea Giani, argento continentale con la Slovenia, sostiene che diventerà il miglior palleggiatore di quest’epoca, a patto che sia circondato dalle persone giuste…

“E’ difficile, comunque devo progredire, soprattutto nelle partite in cui non vinciamo. Cercherò di lavorare sempre, restando con i piedi per terra. Non si smette mai di imparare, il meglio peraltro deve ancora venire”.

I registi in genere sbocciano tardi,

come sarà l’investitura di titolare olimpico a 20 anni?

“Non è scontato partire in sestetto. La stagione è dura, possono cambiare le gerarchie, occorre conquistarsi tutto”.

E’ mancato giusto l’oro, fra la World cup in Giappone e l’Europeo chiuso in Bulgaria…

“Poteva andarci meglio, a livello continentale, però prima era arrivato il pass per Brasile 2016. Per me l’anno è stato indimenticabile, con lo scudetto a Trento, la final six di di World league, la patente di guida e persino il diploma, al liceo scientifico Toniolo di Bolzano”.

A chi si ispira, fra i grandi dello sport mondiale?

“Faccio il mio e basta”.

Iniziò da schiacciatore, è per questo che soprattutto in azzurro avvicina spesso la doppia cifra?

“Mi aiutano i compagni, è merito anche loro. Sono cresciuto tecnicamente, proprio nel palleggio, va invece perfezionata la gestione”.

Trento puntava al triplete, la supercoppa però è andata a Modena. In campionato è terza dietro anche a Civitanova, può confermare lo scudetto e aggiudicarsi la Champions?

“Gli obiettivi sono molteplici, lavoriamo per vincere. Siamo una squadra giovane ma forte, senza paura, con tanta voglia di fare. In campionato potevamo reggere meglio in alcune partite, del resto raramente sbagliamo i confronti diretti: sono i più facili da affrontare, serve maggiore cinismo nelle altre gare”.

Modena non vince il titolo dal 2002, Civitanova ne ha tre in bacheca. Saranno le finaliste?

“Il campionato è apertissimo, si deciderà davvero all’ultimo, con tante squadre di qualità. Sarà una seconda parte di stagione livellata verso l’alto, a partire dalle finali di coppa Italia, a metà gennaio: è un bene per la pallavolo e anche per noi giocatori”.

Padova è terz’ultima, con Ravenna…

“E’ sempre difficile da affrontare, perché giovane e motivata. Ha una filosofia precisa che porta avanti nel tempo e la sta premiando. La piazza bianconera è importante per la nostra SuperLega, è un bene che continui a restare a questi livelli”.

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