Il Giornale, prima edizione. La Roma si impone ai rigori contro il Real Madrid in una sfida che sa già di Champions: non gioca Romagnoli, sarà ceduto; piacciono gli esterni Maicon e Ashley Cole e Gervinho.

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La gioia di De Sanctis per la parata decisiva su Vasquez

La prima stesura, uscita in prima edizione su Il Giornale.

Questo è il link invece della ribattuta. http://www.ilgiornale.it/news/sport/roma-batte-real-milan-primo-ko-contro-lione-1153232.html

Vanni Zagnoli

La Roma che batte il Real Madrid, anche se in amichevole, fa sempre un po’ sensazione. C’era già riuscita un anno fa, con gol di Totti. Siamo al 18 luglio, un tempo si preparava a Brunico, con Liedholm in panchina, magari contro una selezione della montagna, ieri invece era in Australia, terra che ha riscoperto il soccer grazie al biennio di Del Piero.

Al Cricket ground di Melbourne, davanti a 80.700 spettatori, i giallorossi colgono la traversa al 4’ con De Rossi, mantengono lo 0-0 complice un rigore non fischiato per fallo di mano di Torosidis e poi si aggiudicano la sfida ai rigori per 7-6: segnano tutti, l’unico errore è alla 13^ esecuzione, di Vasquez, parata da De Sanctis, che gli aveva già negato il gol nel finale. Il portiere doveva essere riserva, un’alternativa arriverà, a 38 anni però è ancora titolare. Del resto è la Roma dell’ultima stagione, uscita dalla lotta scudetto con la Juve già a febbraio, unica novità è Iago Falque, arrivato dal Genoa e già bene inserito. In difesa convincono Castan, 9 mesi dopo l’operazione per il cavernoma alla testa, e nel secondo tempo Capradossi, 19enne di colore, ma resta in panchina Romagnoli, segno evidente che la Roma vuole cederlo. Nella lista dei partenti c’è pure Gervinho, stupisce che venga premiato come man of match. “Dopo gli impegni con la Costa d’Avorio – racconta il tecnico Rudi Garcia – è voluto tornare con una settimana d’anticipo per il ritiro di Pinzolo e nel primo tempo è risultato il più pericoloso. Ha fatto 18 mesi di altissimo livello, poi ha pagato il Mondiale e la coppa d’Africa”.

La Roma prepara la 10^ partecipazione alla Champions, solo la prima volta arrivò in fondo, perdendo ai rigori all’Olimpico nell’84, il massimo sarebbe raggiungere una semifinale inedita: l’anno scorso uscì nella fase a gironi, battuta in casa dal Manchester City, avversario martedì in questa internation Champions cup.

Il primo Real di Benitez è molto controllato, a differenza delle tante volte in cui la difesa del Napoli era sbracata: in porta c’è il costaricano Keylor Navas, eroico al mondiale ed erede designato di Casillas; in avanti Jesè e Odegaard, 16enne norvegese che batte ogni record di precocità, in Europa, controllati assieme a Ronaldo dalla buona fase difensiva.

In Trentino, i giallorossi si erano fatti battere dagli ungheresi del Gyirmot Gyor, stavolta tengono e mostrano efficacia sui calci piazzati, mancano giusto coordinazione e rapidità. La fase offensiva dovrebbe migliorare con Edin Dzeko, 29enne centravanti del City, consigliato da Pjanic, altro bosniaco. “Ci segue – racconta il centrocampista – e ha un’opinione molto positiva della Roma”. In progresso gli esterni Maicon e Ashley Cole, l’inglese parrebbe tornato ai livelli del Chelsea. Uno dei club di riferimenti europeo per il presidente Pallotta, dal quale vorrebbe Salah.

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