Il Giornale. Sette allenatori in 14 mesi, eppure il Livorno manca i playoff. Panucci è l’ultima scommessa persa da Spinelli. In 16 stagioni amaranto, ha cambiato tecnico 27 volte

Christian Panucci
Christian Panucci

http://www.ilgiornale.it/news/sport/livorno-7-allenatori-14-mesi-flop-totale-1132520.html

La versione integrale dell’analisi sugli allenatori del Livorno.

Vanni Zagnoli

Sette allenatori in 14 mesi, fra serie A e B, e play-off mancati. Il Livorno poteva anche pareggiare a Pescara, dove hanno pure appena sostituito Baroni con il campione del mondo Oddo. Invece è terminata con un secco 3-0 degli abruzzesi. Aldo Spinelli, 75 anni, è racchiuso nel suo trench giallo e nella tribuna dello stadio Picchi si piglia spesso gli insulti dei tifosi amaranto. E allora il presidentissimo, figlio di un marinaio, nato per caso a Palmi (Reggio Calabria), cambia l’allenatore. Esonera, esonera, esonera. Se li sceglie preferibilmente fra chi ha già conosciuto da calciatore o comunque è gente di sua fiducia.

Dunque, a inizio 2014 nella ex città più rossa o comunque più calda d’Italia, sul piano politico, si viveva da matricola, sull’orlo dell’ultimo posto in A. Davide Nicola faceva giocare bene ma era destinato al ritorno in B, perciò il 41enne figlioccio dello Spinelli al Genoa era stato a lungo in discussione. Finchè venne promosso Attilio Perotti, classe ’46, ds labronico e per una vita allenatore. Con promozione in A sfiorata con il Grifone, naturalmente del sciur Aldo. Due partite, fischi e lazzi e allora arrivò un sostituto vero, Domenico Di Carlo detto Mimmo, elmetto e tuta mimetica, per missioni salvezza impossibili. Come quest’anno a Cesena. Ottimo impatto, toscani rilanciati, il quartultimo posto era lì, poi una flessione e allora addio. Torna Nicola. Ma il Livorno si arrende per primo, a una giornata dalla fine, e chiude ultimo. Nicola potrebbe restare, in estate perde il figlio in un incidente in bicicletta, nel frattempo Spinelli aveva licenziato il ds Perotti e scelto il quarto tecnico della sequenza, Carmine Gautieri. Bravo a Lanciano, meno a Varese. Il Gaucho non va male, il sciur Spinelli però svolta. Pesca dalla primavera, Ezio Gelain, uscito dall’album delle figurine di 30 anni fa, ex bandiera del primo Empoli in A. Quell’ex mancino impatta bene, come quasi tutti i subentrati, poi il calo e zac, a casa. E’ lì che si vede il presidente di personalità, quando i titolari sono in declino serve la scossa. E’ successo anche due mesi fa. E chi arriva? Panucci. Naturalmente sbocciato al Genoa, a 18 anni, contribuendo alla qualificazione Uefa. Litigò con quasi tutti i tecnici della carriera, soprattutto con Lippi, persino con il fido Capello. Un tipo alla Seedorf, insomma. Vince appena 2 partite su 9, non ha mai allenato ma è carismatico. Andrà via a fine stagione? Ha perso a Pescara l’ultimo treno per i play-off. Potrebbe poi tornare Gautieri o magari ancora Nicola, che al Bari non è andato benissimo. Questo è il calcio di Spinelli. Prima viene la persona, il curriculum non importa. Dal ’99, l’armatore è al timone del Livorno, l’ha portato a 5 campionati di A e persino agli ottavi di Europa league, nonostante (o forse proprio grazie a) 27 sostituzioni in panchina. Alla direzione sportiva, si sono alternati in 5, ma poi l’allenatore è scelto da Spinelli. “E’ nel calcio da 30 anni, ne capisce – spiega Elio Signorelli, in carica tuttora -: risente delle influenze di più procuratori. E non sceglie solo fra gli ex genoani”.

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