Il Messaggero. Parma-Spal 0-1, cronaca di una partita surreale, iniziata con un’ora e un quarto di ritardo. Quando le squadre stanno per scendere le scale, l’arbitro Pairetto le richiama in spogliatoio: “Inizio rimandato di mezzora”. La tensione di Floccari e del ds Faggiano, Dazn inquadra fisso il pallone, neanche dà la linea al bordocampista. L’incertezza favorisce chi difende

(sportface.it)

Parma
Al Tardini si gioca la partita più lunga del millennio. Rinviata 8 giorni fa, inizia con un’ora e un quarto di ritardo, durerà un centinaio di minuti, recuperi compresi.
Vince 1-0 la Spal, sulla difensiva e avvantaggiata dall’intercertezza, emersa già sabato sera, con l’anticipazione del decreto Conte. Alle 12,25 c’è il lungo pitstop, con la telefonata a Luca Pairetto, mentre si accinge a far scendere le squadre dalle scale. Allo stadio, staff e operatori sanitari con le mascherine, una manciata di steward e i 50 giornalisti capiscono subito che il ritardo è sospetto. L’arbitro parla con alcuni dirigenti, fa rientrare negli spogliatoi i 42 giocatori. L’ex laziale Sergio Floccari sospira: “Non si può giocare, in queste condizioni”. E’ sfibrante preparare la partita, scaldarsi e rientrare ai box. Lo speaker aggiorna, il primo ritardo annunciato è di mezzora. Si pensa al rinvio, il più contrariato per l’attesa è il ds crociato, Daniele Faggiano: “Si doveva decidere prima”. Tutti ad ascoltare Dazn, allora, anche in tribuna, a lungo è inquadrato solo il pallone, fermo al centro del campo. Si resta lì, sospesi, come aspettando un treno o un aereo in ritardo. Pare si giochi, alle 13,13 Pairetto fa riprendere il riscaldamento, ritorna la musica. E con il suono dell’Aida Parma e Spal arrivano sul prato: viene in mente Perugia-Juve del 2000, un’ora di rimando per la pioggia, 1-0 e scudetto laziale. Roberto D’Aversa è squalificato, siederà silenzioso in uno skybox, in mancanza del pubblico. A fianco ha l’ex capitano Alessandro Lucarelli, che dirà: “Siamo rimasti lì mezz’ora, schiavi della situazione, senza sapere. E’ sfuggita di mano, per la confusione generata da Tommasi e dal ministro Spadafora, che rinnega le decisioni del governo”.
La Spal passa a metà ripresa, resta a 7 punti dalla salvezza, neanche c’erano i Colombarini: “Papà Francesco e io siamo rimasti a casa – spiega Simone -, rispettiamo le indicazioni, evitando viaggi non indispensabili in zona rossa”. Più occasioni crociate (Gervinho spreca), le tre ferraresi sono per Valoti, alla seconda caduta è premiato dal rigore, trasformato da Petagna, che racconterà: “Non ha vinto nessuno. Ora il calcio deve essere messo da parte, al primo posto c’è la salute di tutti gli italiani”. Di Biagio è ai primi punti: “Mai vista una situazione simile, siamo tutti a rischio”. Mezzogiorno surreale, più che di fuoco.
Vanni Zagnoli
Parma-Spal 0-1
Parma (4-3-3): Colombi 6; Darmian 6 (42′ st Siligardi sv), Iacoponi 6, Bruno Alves 5,5, Gagliolo 6,5; Grassi 5,5, Brugman 5,5 (28’ st Caprari 5), Kurtic 5,5; Kulusevski 6 (37’ st Karamoh sv), Cornelius 5, Gervinho 5. A disp.: Corvi, Radu, Dermaku, Regini, Sprocati, Pezzella. All.: Tarozzi 6 (D’Aversa squalificato).
SPAL (4-5-1): Berisha 6; Cionek 6, Bonifazi 6,5, Vicari 6,5, Reca 6 (34′ Felipe 6); Valoti 7, Valdifiori 6,5, Missiroli 6, Murgia 5,5 (44’ st Tunjov), Fares 6,5 (18’ st Sala 6); Petagna 6,5. A disp.: Thiam, Letica, Floccari, Castro, Cerri, Tomovic, D’Alessandro, Zukanovic. All.: Di Biagio 6,5. 
Arbitro: Pairetto 6.
Marcatore: 25′ st Petagna rig.
Note: ammoniti: Brugman, Gagliolo, Felipe. Angoli 4-5. 100 spettatori.

Da “Il Messaggero”

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