Il Messaggero, volley. Il viaggio a Treia, alla Lube cucine, scudetto e Champions. La finale italiana al femminile, i 4 milioni spesi da Trento, i 3,2 da Conegliano. Le suore e il gorgonzola, i vini Maschio e i russi. L’oro olimpico chimera, la medaglia al femminile mancata in 4 edizioni

La sede della Lube cucine (cronachemaceratesi.it)

Vanni Zagnoli

La doppietta azzurra in Champions non si verificava dal 2010, allora furono Trento e Bergamo, ieri è stata la notte della festa per Novara, al PalaIgor dopo lo sbarco di mezzogiorno, e a Civitanova, con il pullman arrivato da Milano. Il 5 su 6 nelle coppe è una delle migliori prestazioni italiane di ogni tempo, in Europa, è mancata solo la Challenge di Monza maschile, alla prima finale come le donne, vincenti.
Solo due volte andò meglio, nella storia, con un doppio sei su sei, comunque parliamo di un movimento che è al diapason, con 374mila tesserati, di cui appena 75mila maschi, il resto sono donne, è lo sport più praticato dalle italiane.
Il budget è ai massimi livelli di sempre, le 4 grandi incamerano campioni e allungano rose, l’unico dato certo sono i 4 milioni spesi da Trento, finalista di supercoppa, campione del mondo per club e semifinalista in coppa Italia e scudetto, l’ex Macerata per issarsi sul tetto d’Europa ha speso certamente di più, al pari di Perugia, mentre Modena è a ruota. E dietro c’è grande fermento, Verona insegue la prima semifinale scudetto con il bulgaro Stoitchev, l’artefice del boom mondiale di Trento, a inizio decennio, con Juantorena vincitore di due Champions, da cubano. Milano cede a Modena Giani con un anno di ritardo, bisognerà vedere se potrà restare anche ct della Germania, mentre Velasco si ritira dalle panchine, farà il dirigente o il conferenziere.
La fiaba resta Treia, 9340 abitanti e la Lube cucine, con showroom sparsi per il mondo, l’ad Fabio Giulianelli è al 5° scudetto e alla seconda Champions, 17 anni dopo il trionfo con Marco Bracci mvp, con Meoni palleggiatore, Corsano ricevitore e il belga Wijsmans attaccante. Oggi l’opposto bulgaro Sokolov va a Kazan, che ha perso anche il campionato russo, sarà sostituito dal polacco Kurek, mvp ai mondiali italo-bulgari e non più da Zaytsev, che potrebbe restare in Emilia. A 32 anni, lo zar resisterà da titolare alla terza olimpiade, guadagna 400mila euro più contratti pubblicitari. Un anno fa era campione d’Italia, completava il triplete di Perugia, da schiacciatore, è stato sostituito dal cubano Wilfredo Leon, che debutterà con la Polonia agli Europei, è l’uomo da un milione di euro che ha portato in Umbria solo la coppa Italia. “Un bilancio magretto”, sorride il patron della Sir Safety Gino Sirci, che potrebbe portare la squadra a Firenze, in un impianto molto più grande rispetto al Barton.
Le 4 grandi cambieranno poco, Civitanova si esalta con i cubani Simon e Leal, la nazionale caraibica duellava con la nostra generazione dei fenomeni, adesso espatriano tutti e non indossano più la maglia cara a Fidel Castro. Il double marchigiano è opera di Beppe Cormio, giornalista negli anni ’80, che importò dall’Argentina a Jesi Velasco. Ha sostituito Recine, imputato anni fa di non vincere la Champions e passato a Perugia. Sono i grandi tessitori del mercato, assieme a Sartoretti e alla presidentessa Pedrini a Modena, a Da Re e a Mosna a Trento. Al femminile, Novara e Conegliano si spartiscono i trofei, con un budget oltre i 3 milioni. Francesca Piccinini a 40 anni e 7 Champions potrebbe passare con Egonu in Veneto. La pallavolo è tornata sul tetto del mondo, manca sempre e giusto l’olimpiade, l’oro ai maschi (lontanissimo) e la prima medaglia per le donne, quasi d’obbligo. E’ l’anno delle qualificazioni, a Bari Blengini dovrebbe farcela, Mazzanti non avrà problemi. E la tonicissima Paola Egonu, 20 anni, potrebbe reggere sino al 2038, in base alla longevità della conturbante Picci.

Da “Il Messaggero”

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