Il Messaggero. Volley, il mondiale per club, vincono due paesi, Civitanova e Conegliano. I cubani delle Marche, per le donne è solo il secondo successo per l’Italia, ma il trofeo a lungo non si era disputato

(repubblica.it)

Aspettando il primo oro olimpico, il volley italiano è sul tetto del mondo. Civitanova e Conegliano si aggiudicano il mondiale per club, è la prima volta per entrambe: i marchigiani avevano perso le ultime due finali, contro lo Zenit Kazan, uscito in semifinale contro il Sada Cruzeiro, e contro Trento, le venete sono al primo trofeo internazionale, dopo 3 scudetti, una coppa Italia e tre supercoppe nazionali. Doppio 3-1, match più tirato per la Lube.
I cucinieri si impongono a Betim, 40 chilometri da Belo Horizonte, la città del Sada Cruzeiro, in Brasile. Il sestetto costruito dal ds Beppe Cormio, ex giornalista, conduce il primo set, salvo l’aggancio a quota 23, del 38enne Evandro. Decide la fisicità di Simon, primo tempo più ace, 25-23. Nel secondo è torcida, con due servizi vincenti di Filipe sul libero Balaso e tre muri di fila, due di Facundo Conte, l’argentino figlio di Hugo. Il 19-25 vale la parità, nonostante gli inserimenti di Ghafour e Kovar, in banda. Nel terzo Civitanova torna avanti con Leal, l’uomo della bella scudetto, che poi si prende il muro del sorpasso. E’ il set chiave, infinito, caratterizzato proprio da Leal e chiuso da Juantorena, 31-29. Nel quarto De Giorgi alterna i liberi Balaso e Marchisio, sul 18-17 di Conte lo schiacciatore lussemburghese Rychlicki (punto forte del sestetto) piazza un muro e Simon l’ace. Chiude Leal. Juantorena si gode il suo primato, sono 5 mondiali per club. 
Un anno fa, Giampaolo Medei venne esonerato dopo le 6 finali consecutive perse, fra scudetto e coppe, Fefè ha raddrizzato la media: la coppa Italia era andata a Perugia, ma lo scudetto e la Champions sono marchigiane; in supercoppa è uscito subito, contro Modena, e ieri ha colto il trofeo più ambito, portando la collezione a quota 21, in 30 stagioni. E’ il club che spende di più, con Perugia, Trento e Modena sono a ruota, le solite grandi, Civitanova ha continuato a investire, tornando a vincere con il ct Blengini e ora con Fefè. Per un paese di 42mila abitanti è un miracolo, in una regione che vive per il volley.
Ancora meno ne ha Conegliano, 35mila, è espressione nel nordest ricco e operoso, che per la pallavolo femminile quest’anno spende 4 milioni di euro. Li pagano Maschio (le cantine di Valdobbiadene), il presidente Piero Garbellotto e l’Imoco, in una piazza dove il volley donne era fallito due volte.
Dal 2012 sono arrivati 8 trofei, con l’acquisto di Paola Egonu la supremazia su Novara dovrebbe essere duratura. La squadra dell’ex ct Massimo Barbolini si era aggiudicata a sorpresa la Champions, in finale sulle venete, da lì la cessione di Anna Danesi a Monza e gli inserimenti di Egonu, di Indre Sorokaite che aveva giocato l’Europeo da titolare ma qui si accontenta di fare la riserva, e della tedesca Geerties, utile nelle giornate difficili in ricezione e in attacco di Miriam Sylla. Le trevigiane avevano vinto sabato la vera finale, recuperando nel tiebreak da 10-14 sul Vakifbank, campione in carica, con il modenese Giovanni Guidetti. La regista Asia Wolosz trova la miglior Paola Egonu, persino superiore all’argento mondiale con l’Italia. Aveva deluso agli Europei, ieri si è presa il trono di mvp.
A Shaoxing, in Cina, l’Eczacibasi capovolge il primo set da 14-8 a 22-25, con la serba Boskovic, campione del mondo e d’Europa. Perderà la sfida con Egonu, 25-14, 25-19 e 25-21. Moky De Gennaro è la moglie dell’allenatore Daniele Santarelli, a resta un gran libero, la polacca Wolosz insiste su Egonu ma ha precisione anche dall’americana Hill e dalle centrali Folie e De Kruijf, olandese. Novara è quarta, 3-0 dal Vakifbank, altra squadra turca. L’unico successo italiano era stato nel ’92, con la Teodora Ravenna, a Jesi, la competizione però è solo alla 13^ edizione, rinata nel 2010. 
Vanni Zagnoli

Da “Il Messaggero”

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