Il Secolo XIX, basket. La Fortitudo Bologna riconquista la serie A: le traversie della gestione Sacrati, i 10 anni tribolati, la fondazione. Il budget stagionale di 2,5 milioni

L’ex patron della Fortitudo Giorgio Seragnoli (basketinside.com)

VANNI ZAGNOLI

BOLOGNA. Basket city torna, la speranza è che si salvi il Bologna, in serie A, per non guastare la festa. La festa vera della Fortitudo sarà a fine stagione, intanto comunque la F scudata risale in serie A, dopo 10 anni, con 4 giornate di anticipo. Azzecca il primo matchpoint, con il 91-79 a Ferrara, in casa, l’Aquila vola alta nel cielo come l’animale all’Olimpico, per la Lazio. Nel panorama della pallacanestro nazionale, l’altra Bologna vale proprio tipo l’altra romana, è da semifinale scudetto. Ne vinse due, con il patron Seragnoli, era l’epoca in cui il capoluogo emiliano si aggiudicava anche l’Eurolega, con la Virtus di Ettore Messina, memorabile quel derby di finale tricolore, 20 anni fa, vinto dalle V nere nonostante un canestro da 4 punti, ovvero bomba più fallo, di Dominique Wilkins.

La Fortitudo fu campione nel 2000 e nel 2005, perse peraltro molte finali, nonostante un budget da Eurolega, appunto, che la portò a due semifinali e a una finale ma nella versione inferiore. Rappresenta la parte più passionale del tifo petroniano, i cosiddetti maragli, ovvero sbruffoni, provocatori, a dispetto dei fighetti della Virtus. Gli ultimi derby fecero naturalmente il pieno, due stagioni fa, e adesso il tecnico bianconero è Aleksandar Djordjevic, propulsore della Fortitudo negli anni ’90. L’allenatore della Bologna che risale, dopo i debiti accumulati un decennio fa, da Gilberto Sacrati, è Antimo Martino, la scorsa stagione a Ravenna. Ieri il Dozza era esaurito, qui gioca anche la Virtus, dopo una quindicina d’anni a Casalecchio di Reno. Il faro oggi è Hasbrouk, fa sognare la Fossa dei Leoni, commuove i più anziani, legati anche Stefano Mancinelli, capitano oggi, in campo quando la F finì in serie A2. E’ tornato uno dei grandi, l’argentino Carlos Delfino, ma a Torino era andato male, con Larry Brown, è bravo il 35enne Daniele Cinciarini, fratello di Andrea, capitano non tanto giocatore, a Milano, la sicurezza è Maarty Leunen, ex Avellino e Cantù. Il ds è Carraretto, vincitutto con Siena, da lungo di riserva. La fondazione è presieduta da Cristian Pavani, obiettivo della prossima stagione sono i playoff e magari la partecipazione alla Fiba Europe cup. Quest’anno è costato 2,5 milioni.

Da “Il Secolo XIX”

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