Ilmessaggero.it, basket. Cantù cambia ancora: torna Recalcati, 27 anni dopo. L’ex Bosa: “La salverà, consigliando i Gerasimenko”. I 16 mesi negativi della proprietà russa, rischia la retrocessione come nel ’94

Recalcati, a sinistra, contro Manuel Raga (Varese) (museodelbasketmilano.it)

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Il totem torna in panchina, a 71 anni e mezzo. Carlo Recalcati firmerà oggi per Cantù, 27 anni dopo, si aspetta giusto l’esonero di Kiril Bolshakov, l’ucraino ex vice del mito lituano Rimas Kurtinaitis che ne aveva ereditato la panchina.
Charlie viene da 55 stagioni di basket, mai è stato fermo per un campionato intero, un anno fa venne esonerato da Venezia, dove l’ex secondo Walter De Raffaele resiste. Per 3 stagioni ebbe persino il doppio incarico, a Siena e con l’Italia, insomma fra giocatore e panchine batte ogni record di presenze e in fondo a Cantù è di casa.
“Abito proprio qui – raccontava -, a Galliano, vicino alla basilica millenaria”.
Serve Recalcati per salvare i brianzoli, terzultimi assieme a Pesaro, con 14 punti, due in più di Cremona e Varese. Ne retrocede solo una e nelle ultime 10 gare difficilmente coinvolgeranno Brindisi o Caserta, a 18.
La Red October ha perso la 3^ gara in sequenza, 5^ nelle ultime 6, saranno forse decisivi i derby con Varese del 2 aprile (là Recalcati vinse lo scudetto della stella, con Pozzecco, Galanda e Andrea Meneghin) e il 23 a Cremona.
I 16 mesi di proprietà del russo Dmitrij Gerasimenko (in copertina, corriere.it), di origine ucraina, sul piano sportivo sono fallimentari. Lui la scorsa stagione ha giocato una partita di Eurocup, addirittura, a 38 anni e in sovrappeso. Come un anno fa mancherà i playoff e sarà la 5^ volta in questo millennio. Cantù non è più Cantucky, all’ex rivale Milano ha ceduto Abass, incidono poco gli unici italiani, Cournooh (famiglia ghanese) e Parrillo, sino a un anno fa in B. Sono lontanissimi i 3 scudetti (ultimo nell’83) e le 2 coppe dei Campioni: nell’82 con coach Valerio Bianchini, Marzorati, Riva, Bariviera, il biondo Flowers e i giovani Cattini, Cappelletti, Bargna, Innocentin e Bosa; nell’83, con Giancarlo Primo in panchina, di un punto contro Milano. E poi le 2 Intercontinentali e il record delle 4 coppe delle Coppe e delle 4 Korac (ultima nel ’91, con Frates allenatore).
Nei 6 anni a Cantù, Recalcati fu due volte secondo in regular season e disputò una finale di Korac. Fra i primattori c’era l’ala Beppe Bosa, oggi 53enne titolare del marchio di abbigliamento Sportech, con l’ex compagno Antonio Sala. “Vestiamo, magari indirettamente, varie squadre di serie A – racconta -. Siamo retrocessi una volta sola, nel ’93-’94, con lo spagnolo Diaz Miguel e poi con Bruno Arrigoni, ai playout, ora mi auguro che la squadra si salvi. Gioca a Desio, come per l’Eurolega con Andrea Trinchieri in panchina, a maggio dovrebbero iniziare i lavori di ammodernamento del Pianella”.
La settimana scorsa Bosa è stato giurato a una serata gastronomica. “Con Recalcati e anche Ciccio Della Fiori, dovevamo scegliere la migliore cassoeula. Charlie ha l’esperienza per dare consigli alla dirigenza giovane, ho conosciuto la presidentessa Irina Gerasimenko, vuole lasciare un segno, partendo dal rifacimento di Cucciago. Il coach è persona squisita e capace. Ha vinto molto ma da canturino vorrebbe chiudere qua: fu giocatore per 17 stagioni e in panchina appena dopo gli anni d’oro”.
Il proprietario ha la seconda acciaieria più grande di Russia, è multimilionario anche grazie al gas, ma Cantucky andava meglio con l’ingegner Anna Cremascoli.

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