Ilmessaggero.it, basket, gli Europei. La finale è Serbia-Slovenia: il miracolo di 2 milioni di abitanti, con eliminazione di Scariolo: la Spagna era da 4° titolo in 5 anni. La Russia resiste più dell’Italia, ma all’intervallo era già fuori partita. La disgregazione slava moltiplica le forze plave

 

Pau Gasol (cbssports.com)

http://sport.ilmessaggero.it/basket/la_finale_sara_serbia_slovenia-3241677.html

Vanni Zagnoli
Nel basket succede anche più di quanto avviene nella pallanuoto. La disgregazione della Jugoslavia ha portato nuovi competitors internazionali. La finale degli Europei sarà domenica, fra Slovenia e Serbia, con i demolitori dell’Italia abbastanza favoriti. A Istanbul si aggiudicano la semifinale con la Russia per 87-79, allungano decisamente nel secondo quarto, ancor più che contro gli azzurri. Siamo lì, aggrappati a una speranza, di riscatto per l’Italia. Se i russi avessero perso con più dei 16 punti avremmo rivalutato in parte la nazionale del ct Ettore Messina. Ma difficilmente la stessa Slovenia accuserà un passivo analogo, anzi, il ventello rifilato alla Spagna fa vagheggiare una finale palpitante.
La Slovenia è già nella storia, al primo atto per l’oro della storia, espressione di un paese di due milioni di abitanti. La Serbia mancava dal 2009, è specialista di podi, in effetti erede della Jugo. Quel pivot di 2,21, Marjanovic, passa come il leggendario Arvidas Sabonis, Bogdanovic è in formissima e schianta i russi, meno forti rispetto alla pallavolo. Tornano anche a -4, nel gioco di falli e lunetta, mai danno la sensazione di un vero finale in volata.
Questo Europeo è l’atto di addio per Boscia Tanjevic, a 70 anni lascia la pallacanestro, da ct del Montenegro, la sua nazione, ma tanto ha passato in Italia. Nell’Italia, Gigi Datome si prende una pausa azzurra, salterà le qualificazioni al mondiale del 2019, mentre Sergio Scariolo gareggerà per il bronzo, con la Spagna, da favorito, con la Russia. Inseguiva il 4° europeo in 5 edizioni, con la Slovenia si è liquefatto, ancor più dell’Italia con i plavi.
Gli avevamo parlato alla vigilia della Russia, preferiva non giudicare gli assenti Gallinari e Alessandro Gentile, vedeva un’Italia seria. “Che difende, ha ruoli definiti, non è la più talentuosa di tutte ma ha qualità tecniche importanti”. Ancora: “Le differenza così sottili, un canestro, un dettaglio, cambia un posto finale”. L’Italia avrebbe dovuto far meglio nella prima fase, per imbroccare un tabellone migliore, il quarto di finale contro la Lettonia, che aveva superato Montenegro.
L’Europeo era itinerante già due anni fa. “Si viaggia, è meno comodo, eppure utile come promozione. In fondo basta prendere un aereo in più”.
Su Tanjevic: “E’ ancora in grande forma, lucido e fresco. Meglio affrontarlo prima, per evitare scherzetti”.
Su Messina: “Gli auguro di arrivare al più presto al ruolo di capoallenatore in Nba. Ci eravamo visti tre volte, era sempre molto contento del ruolo, familiare e professionale”.
Questo era il suo quintetto preferito, pre Europei.
“Playmaker il francese De Colo, esterni Belinelli e il serbo Bogdanovic, come lunghi gli spagnoli Paul Gasol e Marquez. Ct, naturalmente, Ettore”.
L’Italia torna al doppio incarico, con Meo Sacchetti. Carlo Recalcati lo resse per un biennio e poi lasciò. A Simone Pianigiani. Che poi l’avrebbe rivelato anche in azzurro.
“Io stesso è come l’avessi, con la federazione – aggiunge Scariolo -, perchè mi occupo anche delle giovanili, dunque a 360°, seguo tutta l’attività, è fattibile. E’ il nuovo calendario a complicare il doppio ruolo, per chi è in Nba o in Eurolega”.
Con Messina, Belinelli, Gallinari e Datome (Bargnani si è perso, da anni), Scariolo resta il punto di riferimento del movimento.
“Ma adesso c’è anche un simbolo del basket femminile, Cecilia Zandalasini a Minnesota. L’ho vista agli Europei, ha talento e carattere, la sua Wnba è una bella notizia per la pallacanestro”.
Aspettando un altro italiano in Nba, dopo Stefano Rusconi e Vincenzino Esposito e i 4 di questo millennio, ridotti ora a due. Più naturalmente Ettore Messina.

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