Ilmessaggero.it. Cosmi resiste un tempo con il Crotone, poi l’Atalanta si scatena: 5-1 con Ilicic show, gol e assist. Il nuovo allenatore calabrese: “Adesso so quanto valiamo, ovvio che ci si creda”

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di Vanni Zagnoli

Negativo il ritorno in serie A di Serse Cosmi, dopo 9 anni. L’uomo del fiume mancava dall’esonero, immeritato, di Siena, a Bergamo regge un tempo, in cui il Crotone concede peraltro tanto, e poi perde 5-1. Non fa meglio di Stroppa, insomma, e il rischio è che si stacchi in maniera definitiva dalla zona salvezza, per ora a +9, con le due vittorie in sequenza del Cagliari, che torna a -4 da Fiorentina, Spezia e Benevento. Il Torino è a +8 e deve recuperare le gare con il Sassuolo e la Lazio.

Ecco, la settima sconfitta in sequenza avvia il Crotone a una resa anticipata, le 13 giornate restanti offrono ancora l’opportunità di rientrare, servirebbe ora un miracolo superiore a quello compiuto da Davide Nicola nell’unica salvezza pitagorica in A. E domani sera è il Parma a dover dare un segnale, con l’Inter, ora gli emiliani sono a -6 dalla zona salvezza, ma in mezzo il Torino si può allontanare.

Cosmi viene da una sequenza di esperienze negative: Udine, Brescia, a Livorno andò così e così, a Palermo resistette solo un mese; a Lecce fece bene, senza tuttavia arrivare alla salvezza, a Siena altrettanto; a Pescara in B maluccio. Super, a Trapani, con la promozione persa nella finale playoff, ma poi esonerato. La salvezza al playout ad Ascoli, con grandi tribolazioni, da subentrato, retrocesso ai playout a Venezia, ai rigori, il suo ritorno a Perugia è stata una parentesi da 5,5, fra Oddo prima e dopo, con retrocessione. “Ho allenato Muriel e Ilicic – racconta Serse -, sono migliorati ulteriormente. Credo nella salvezza ma questa possibilità va sfruttata, serve un’altra prestazione. Nessun allenatore con un viaggio di 7 ore e un allenamento di rifinitura ha la bacchetta magica. Avremmo dovuto iniziare contro un’altra avversaria, l’Atalanta è impressionante per come gestisce i palloni riconquistati”. 

Cosmi era in viaggio per Frosinone, quando è stato chiamato dal Crotone. “Mi è bastata una piccola deviazione, per scendere in Calabria. Volevo capire cosa abbiamo dal punto di vista tecnico, tattico e psicologico, ci mancavano 7 giocatori”. 

Lassù, dunque, c’è l’Atalanta, accanto alla Juve, per un po’ di minuti è a -3 dal Milan, che pareggerà con l’Udinese, comunque persino il secondo posto è alla portata di Bergamo, in estate sfuggì all’ultima giornata, quando serviva battere l’Inter.

Un tempo con tante occasioni sprecate dall’Atalanta e 3 concesse, compreso il gol, nella ripresa è tutto troppo facile. E’ la quarta vittoria in sequenza per la Dea e mai in 25 turni aveva conquistato 49 punti.

E’ subito Ilicic-Gosens show, sull’errore di Magallan, cross perfetto da destra dello sloveno, il mancino olandese anticipa di testa Pedro Pereira. 

Sembra già finita, invece i calabresi sfruttano il malinteso tra Romero e soprattutto Freuler, Simy controlla e azzecca il pallonetto della parità. Guarda lassù, era finito in panchina, per Ounas e Di Carmine, è all’8^ rete stagionale. Un altro errore nerazzurro libera Messias, tra Romero e Palomino, Sportiello stavolta chiude.

Gasperini dirotta Malinovskyi a destra, Muriel a sinistra e accentra Ilicic. Gli esterni puntano che è un piacere, Reca salva una situazione ingarbugliata, e Cordaz si oppone con i piedi a Muriel. Il 3-4-3 di Cosmi diventa a 5, dietro, per qualche minuto il match è equilibrato, Malinovskyi di testa appoggia fuori. Replica Messias, poi Ilicic.

Il secondo tempo sarà a senso unico, con Djimsiti in campo nonostante la frattura del setto nasale. Il nuovo vantaggio è di un altro difensore, Palomino, su angolo da sinistra, anticipa Zanellato. Due minuti e Golemic scivola, Muriel gli ruba palla e infila la 15. rete. 

Il sinistro da fuori di Ilicic è sempre spettacolare, a giro, a spiovere, 4-1. Cordaz alza la sua punizione, Sportiello invece ferma ancora Messias. Entra Zapata e coglie la traversa, il sinistro da fuori di Miranchuk vale la cinquina. Debutta in serie A Davide Ghislandi, 19 anni.

Gasperini è naturalmente appagato. “Abbiamo fatto bene anche nel primo tempo, creando tantissimo, sembrava una partita stregata. Gosens? Se fa 30 gol magari vinciamo lo scudetto… Ha l’istinto del cecchino, in area”.

Ora la sfida all’Inter. “Il calendario è questo, non c’è mai un momento ideale. Sappiamo che andiamo a giocare contro una squadra molto forte, che merita il primo posto e ha cambiato marcia al momento giusto, è un bel test in vista del Real Madrid”.

Ilicic aveva già convinto con la Sampdoria. “Con il Crotone ha fatto una grande partita, anche sul piano atletico e dinamico. Se si allena con continuità e non fa la “nonna”, come gli dico ogni tanto, può fare queste partite. Muriel, invece, tende ad accontentarsi dopo aver segnato, alcune occasioni del primo tempo erano veramente facili”.

Da “Ilmessaggero.it”

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