Ilmessaggero.it e Ilmattino.it. Il Milan batte la Spal ma è inutile: c’è l’Europa League. La serata su tre campi, il doppio vantaggio, la rimonta concessa a Ferrara e il rigore che almeno porta il 2-3. La traversa dell’Empoli e quella di Floccari

(ilmessaggero.it)

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di Vanni Zagnoli

Vincono tutte, lassù, e resta fregato il Milan, in Europa league anzichè in Champions, come da pronostico, alla fine l’ultimo turno va secondo logica ma fra molti sussulti.

Per un tempo c’è stata un po’ di differenza fra l’opposizione del Sassuolo contro l’Atalanta e l’arrendevolezza della Spal di fronte al Milan. Comprensibile perchè Ferrara è andata oltre le proprie possibilità, mentre i neroverdi volevano riscattare il 2-6 dell’andata, a fine 2018 avevano velleità europee. Alla ripresa si ribalta tutto, la Spal segna anche il secondo gol e comunque sul 2-1 dei bergamaschi e il vantaggio dell’Inter ai rossoneri neanche basterebbe mantenere il successo. Le emozioni però non finiscono mai, il Milan passa su rigore, Handanovic a San Siro para ma poi si arrende al tocco di Traorè. Per 6’ il presidente Scaroni sarebbe nell’Europa che conta, sino al gol di Nainggolan, voluto da Spalletti, che se ne andrà comunque a testa alta. 

La serata è davvero intrigante, stordente, con un quarto d’ora abbondante di illusione milanese di doppia Champions league, poi Bergamo si rifà e il Milan resta fuori. Poi dentro, di nuovo fuori. Definitivamente sulla traversa dall’Empoli, mentre quella di Floccari per la Spal diventa ininfluente. 

Solo Europa league, allora, per il Milan, persino in dubbio considerato il fairplay finanziario, con il Torino pronto eventualmente a subentrare e Gattuso e Leonardo in bilico. 

Si comincia con le bordate di Piatek e di Calahnoglu, respinte da Viviano. L’uno-due è firmato dal turco e da Kessie, esploso con Gasperini, assist e sinistro imparabile, peccato che all’Atalanta fosse infinitamente più continuo.

In mezzo, il Milan perde Donnarumma, infortunato durante il rinvio che dopo molti passaggi avrebbe portato allo 0-1. 

Sotto di 2, la squadra di Semplici inizia a giocare, la punizione di Murgia da sinistra enfatizza la torsione di Vicari sul primo palo: il centrale è tra gli uomini forti emiliani. Piove, si occheggiano gli smartphone, anche solo per ascoltare la radio (i vecchi transitor sono demodè), in panchina e in tribuna si controlla la situazione fra lo stadio Mazza, Reggio e Milan. Gattuso sa calmare i suoi, sull’1-2 neanche servirebbe forzare, forza invece la Spal, nel pressing, a recuperare palloni. 

Dà spettacolo la curva Giuseppe Campione, con cori da Europa, molto più degli alleggerimenti milanisti, con Suso e Calahnoglu. La sensazione è che mai la Spal pareggerà, invece ce la farà, su cross da destra per Fares. Servito da Petagna, il mancino ex Verona deve chinarsi, Reina è graziato. Si arrende sull’imbeccata di Cionek, il franco-algerino sigilla il 18° gol di testa estense, solo il Liverpool è più specialista in acrobazia, fra Inghilterra e Francia, Spagna, Germania e serie A.

Calhanoglu e Lazzari avvicinano la porta, la Spal per qualche minuto dà la sensazione di poter mettere la freccia. Gattuso fa ragionare il centrocampo, Bakayoko giganteggia e crossa da destra, Cionek spinge Piatek: il replay mette dubbi, Valeri conferma il rigore, affidandosi alla prima sensazione, dal campo e dalla tribuna. Trasforma Kessie, intanto l’Atalanta è sul 3-1 e a San Siro è 1-0. Il Milan si gioca alla fine, è favorito dal pareggio di Traorè e per 6’ dopo 5 stagioni tornerebbe in Champions. Lì sono bravi gli interisti a ritrovare il vantaggio. La partita di Ferrara diventa surreale, con la traversa di Floccari e quella di D’Ambrosio, a salvare l’Inter. Gattuso esce dal campo quasi disteso, ce l’ha messa tutta. Venerdì Mihajlovic sosteneva che il suo Milan non valesse più del sesto posto, che Brocchi e i successori abbiano fatto peggio, Rino si arrende per un punto. Meriterebbe persino una terza chance, deciderà magari Gazidis.

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”

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